Roma: autunno 2020 |
di Gianni Lannes
Il vero dramma è la cecità cognitiva, o meglio la dissonanza sociale. Adesso se provi a contestare la versione ufficiale della situazione, se poni domande, se sollevi dubbi, se mostri l’illogicità di certe disposizioni, la mancanza di buonsenso di certe regole, l’assenza di evidenze scientifiche per giustificare norme fuori da ogni logica in contrasto con i dettami costituzionali, tale atteggiamento critico non provoca apertura mentale, bensì ostilità, passi addirittura per un negazionista o un complottista. Questa deriva mentale imbottita di luoghi comuni e pregiudizi, segna il declino totale di tanta gente.
La storia non ci ha ancora insegnato - a livello di umanità - che esiste un solo modo per controllare la popolazione e per soggiogarla: il terrore veicolato dalla propaganda. Con la paura, iniettata ogni giorno, per mesi e mesi nel corpo sociale ed individuale è stata condizionata gran parte della popolazione a non pensare, a non porsi domande o avere dubbi, a credere ciecamente in un dogma ineluttabile ed inevitabile. E i metodi sono violenti: obblighi, multe, chiusure forzate, polizia, carabinieri, esercito e controlli, delazioni dai vicini di casa.
Dobbiamo obbedire, senza riflettere e porre domande, con il ricatto continuo di un nuovo lockdown (prigionia). La paura è l’arma per dominare la massa: angoscia del contagio, paura della malattia e della morte. Con una soluzione offerta divinamente: il vaccino. La narrazione della malattia, dal conteggio dei morti quotidiano alle immagini di carri dell’esercito che trasportano salme, ha eliminato in questi mesi ogni valutazione di buon senso. Le statistiche manipolate hanno stravolto completamente l’effettivo indice di letalità della malattia.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
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