di Gianni Lannes
Il 22 maggio 2014, a mezzogiorno in punto, ignoti hanno
oscurato e disattivato il diario internautico SU LA TESTA!
Qualche giorno prima ignoti hanno recapitato nella cassetta di
posta della mia abitazione un messaggio anonimo dove c’era scritto: “Lannes se
ci tieni alla tua famiglia annulla l’incontro del 2 giugno a Roma sulle bombe
nucleari”.
Dal 2009 ad oggi ho
subito alcuni attentati e ho vissuto quasi 2 anni sotto protezione della Polizia
di Stato.
In Parlamento giacciono numerose interrogazioni ed
interpellanze indirizzate a ben tre governi (Berlusconi, Monti, Letta) che non
hanno mai avuto risposta dai vertici dello Stato italiano.
Ho presentato parecchie denunce circostanziate e documentate
all’autorità giudiziaria, ma la magistratura brancola ancora nel buio più totale.
Strana coincidenza. A fine mese sarà pubblicato il mio
prossimo libro di inchiesta che racconta i segreti e i danni inferti al nostro Paese dal nucleare militare: ITALIA: USA E GETTA. Lo Stivale è
stato trasformato all’insaputa della popolazione, in un gigantesco deposito nordamericano di
ordigni nucleari, in violazione della Costituzione repubblicana e del Trattato
di non proliferazione nucleare. Si sono verificati alcuni gravi incidenti e le autorità non hanno rivelato nulla all'opinione pubblica. Purtroppo, a causa dell'inquinamento bellico e industriale, il belpaese detiene il record europeo di tumori che colpiscono i bambini. E se non bastasse, siamo sull’orlo di una catastrofe atomica.
E così alla fine il reato più grave diventa quello di chi
racconta certe cose, anziché di chi le fa. La colpa non è dello specchio, ma di
chi ci sta davanti.
Allora, la censura non è altro che il modo concreto per il
sistema di potere di travestire, escludere, eludere o negare quei contenuti che
rischierebbero di mettere in pericolo la sua legittimità, le sue certezze, il
suo dominio.
Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di
controllo per il potere, perché conoscere è saper leggere, interpretare,
verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti
fa dubitare, soprattutto del potere, di ogni potere.
L’informazione è il sale della democrazia. Su la testa!