di Gianni Lannes
I segreti più indicibili sono sotto gli occhi di tutti:
basta aprirli. Non occorre la scienza ufficiale ormai asservita al sistema di potere imperante. Basta osservare il cielo, respirare a pieni polmoni i veleni
disseminati giorno e notte nell’aria che ingeriamo e leggere i documenti
ufficiali.
Se il caldo è artificiale e le conseguenze sono i disastri innaturali, c’è una ragione disumana: la
manipolazione del clima sotto il paravento scientifico a scopo di dominio del genere umano. La conquista del tempo metereologico mediante
alterazione dell’omeostasi ambientale è decollata al termine della seconda
guerra ambientale. Sulla famosa e rinomata enciclopedia italiana Treccani c’è
scritto:
«L'occasione per tradurre queste vedute in un programma
adeguato fu offerta dalla XVI assemblea
generale delle Nazioni Unite, che sul
finire del 1961 affrontò i
problemi posti dalla conquista dello spazio. Dopo aver discusso un
rapporto che proponeva un programma internazionale per la meteorologia e un
sistema di vigilanza, con la risoluzione
n. 1721, l'assemblea invitò a preparare
progetti: "... a) per far
progredire la scienza e la tecnica
meteorologiche, sì da conseguire una maggior conoscenza dei fattori fisici fondamentali del clima nonché
la possibilità di modificare
artificialmente il tempo su larga scala…».
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggdOJlSQNUdw4awjsifC7DeP_NIT8-RRhsnUp3eY4KNi0Yv21V2LZDXYJD2HcsNkEpXkbK4IcUs8gXLXGAYEtkvskVQ5IA0QafVByH3uEmjyqDLoitwJtgAWOXFH9uNE2oX3csKlOUIds/s640/Senza+titolo-1.jpg)
Da qualche anno l’Unione europea finanzia - con denaro
pubblico degli ignari contribuenti - il progetto ‘European trans-disciplinary
assessment of climate engineering’ (EUTRACE), che riunisce 14 organizzazioni
nei settori di ingegneria, scienze naturali e scienze umanistiche per applicare
le tecnologie di ingegneria del clima. Insomma, un pretesto apparentemente nobile, per legittimare agli occhi dell'opinione pubblica le manipolaizoni ambientali. Non a caso, a pagina 48 del rapporto finale EuTRACE si legge:
«è descritto l’uso di una particolare tecnica di
inseminazione di cirri, a mezzo di droni o aerei commerciali, che irrorano
nella troposfera particelle di Bismuto attraverso i gas di scarico…. In tal
modo tali nuvole dovrebbero riflettere i raggi solari e al contempo consentire
il passaggio dal suolo verso l’alto delle radiazioni infrarosse.
L’inseminazione con aerosol può avere un
tempo di residenza atmosferica fino a 1 – 2 settimane, a seconda delle loro
dimensioni e quindi le loro velocità di sedimentazione. Aerei commerciali e
aerei droni senza pilota sono stati proposti come potenziali meccanismi di
esecuzione (Mitchell et al., 2011). Le sostanze di semina potrebbero essere
sciolte nel carburante, o una soluzione infiammabile potrebbe essere iniettata
nel gas di scarico di motori a reazione. Dato che la copertura dei cirri globalmente
è del 25 – 33% (Wylie et al, 2005) (128-168 × 106 km2), vaste aree della Terra
sarebbero, in linea di principio, suscettibili alle modifiche».