di Gianni Lannes
Nell’antica Daunia da più di mezzo secolo è in
atto un furto legalizzato di metano con l’intesa garantita della Regione Puglia
e dei politicanti locali. I dati ufficiali del ministero dello sviluppo
economico, attestano attualmente ben 14 concessioni di coltivazione idrocarburi
per 125 pozzi produttivi e 90 destinati ad altro utilizzo che si estendono su 1236,41
chilometri quadrati. Ma non è tutto: sono anche operativi 2 permessi di ricerca:
Posta Nuova (154,55 chilometri quadrati) e Masseria Montarozzo (154,60
chilometri quadrati) di cui è unica titolare la società canadese Cygam Energy, che
ingloba il parco regionale dell’Incoronata (con annesso santuario della Madonna
nera) e comprende i comuni di Ascoli Satriano, Orta Nova, Ordona, Carapelle,
Foggia e Manfredonia. E ancora. Il permesso Sciascitiello (territori di Deliceto,
Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Puglia su 90, 21 chilometri quadrati) è
in fase di rilascio. Sulla terraferma la giunta regionale, nonostante i
paroloni non si oppone alle speculazioni a tutto spiano e rilascia gli atti
d’intesa. I beneficiati? I soliti noti: Eni, Edison, Gas Plus, Rockhopper, Aleanna, Canoel,Cygam; e in passato: Total, Fina, Snia Bpd, Fiat, Montedison, Petrex.