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Francesco Lollobrigida / Facebook - Giorgia Meloni
di Gianni Lannes
«Oggi
mangiamo granchio blu! Eccezionale».
È il post su Facebook del ministro dell'Agricoltura, della
sovranità alimentare e delle Foreste, tale Francesco Lollobrigida.
Il post è corredato di una foto in primo piano del presidente
del consiglio pro tempore - Giorgia Meloni - che regge un vassoio
pieno di questi crostacei davanti a una tavola imbandita all'aperto
in una masseria.
Eppure soltanto qualche giorno fa, per
dare la misura contraddittoria dei personaggi che s-governano
l'Italia per conto terzi, il telecomandato governicchio Meloni, ha
varato il decreto legge 10 agosto 2023, numero 104, che all'articolo
10 stabilisce inequivocabilmente:
Misure urgenti nel
settore della pesca
«1.
Al fine di contenere il fenomeno della diffusione della specie
granchio blu (Callinectes sapidus) e di
impedire l'aggravamento dei
danni inferti all'economia del settore
ittico a far data dal 1°
agosto 2023, e' autorizzata la spesa
di 2,9 milioni di euro per
l'anno 2023 a favore dei consorzi e
delle imprese di acquacoltura e
della pesca che provvedono alla cattura
ed allo smaltimento della
predetta specie. Alla relativa
copertura si provvede mediante
corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 1, comma 346, della legge
11 dicembre 2016, n. 232.
2. Con decreto del Ministro
dell'agricoltura, della sovranita'
alimentare e delle foreste sono
individuate le aree geografiche
colpite dall'emergenza, i beneficiari,
le modalita' di presentazione
delle domande, i costi ammissibili ed i
criteri di riparto».
Se non fosse un dramma ambientale
sarebbe invece una sgangherata barzelletta destinata al terzo mondo dell'Europa. A prima vista l'esecutivo
Meloni ha dichiarato guerra al granchio blu, apparso nei mari
italiani (soprattutto l'Adriatico) da qualche tempo. L'esecutivo
guidato da Giorgia Meloni ha messo sul tavolo ben 2,9 milioni di euro
(denaro pubblico) per contenerne la diffusione e limitarne il
devastante impatto sull'acquacoltura, in particolar modo quella
legata ai molluschi. Ma perché è così pericoloso? Il granchio blu
è una specie aliena, cioè non presente naturalmente negli
ecosistemi marini italiani. Il vorace crostaceo è ormai una presenza
fissa sulle spiagge italiane da diversi anni essenzialmente per due
fattori: il trasporto marittimo e il cambiamento climatico. Il
granchio è infatti "sbarcato" nel Mar
Mediterraneo attraverso il trasferimento delle larve attraverso
le acque di zavorra tra il continente americano e quello europeo. Il
climate change (indotto dalle attività militari Usa), invece,
avrebbe reso i nostri mari esponenzialmente più appetibili per le
specie aliene.