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Tue Sunday Times, 5 ottobre 1986 |
di Gianni Lannes
Quale pace? 3257 bambini palestinesi ammazzati in tre settimane. L'Unicef è in letargo? Ma l'ONU è sempre latitante? E il Vaticano silente? Qual è il livello generale della discussione globale in paesi che vantano (sulla carta) libertà, democrazia e giustizia? Le persone non possono più immaginare
un mondo senza guerre, armi nucleari, violenza e povertà, dominio, potere e soprattutto crudeltà. Non
riescono nemmeno a sognarlo, perché la cosiddetta mentalità
d'accatto tanto invasiva e alla moda (in versione tecnologica) ci ha derubato della nostra immaginazione e
danneggia sempre più i giovani. Nessuno attualmente potrebbe impedire al governo di Israele di lanciare bombe atomiche. Il mondo intero è sotto la minaccia degli "eletti", non solo il martoriato popolo palestinese, espulso in massa a partire dal 1948 (Nakba).
“Terra dei liberi e patria dei
coraggiosi”? No, la fabbrica segreta delle bombe atomiche che
sforna ogni giorno ordigni nucleari. Nel Medio Oriente si rischia lo sterminio
dell'umanità? Quale deterrente? Israele, grazie al polacco David Ben Gurion,
ma soprattutto al criminale di guerra Shimon Peres, vanta un arsenale nucleare - a Dimona
(deserto del Negev) - con tecnologia fornita negli anni '50 e '60
dalla Francia.
Nel 1968 il Mossad fece sparire un carico di uranio (200
tonnellate di yellowcake) stivate su una nave partita dalla Germania che non arrivò
mai a Genova, bensì ad Haifa. E il governino italiano non fiatò. Sull'arma nucleare a Tel Aviv, il presidente
Kennedy tentò di vederci chiaro ma fu assassinato. I documenti
ufficiali non lasciano dubbi. Poi Nixon e Kissinger fornirono pure ad Israele il sostegno militare, a partire dai caccia di guerra F4. Ma questa è un'altra ignota storia, alla stregua della strage di Ustica del 27 giugno 1980 (regia di Menachem Begin) e al bombardamento del centro nucleare iracheno di Al Tuwaitha il 7 giugno 1981 (fornito da Francia e Italia, nonostante pressioni, minacce, omicidi e attentati preventivi di Tel Aviv).
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Dimona: impianto nucleare segreto |
Il 30 settembre 1986 il Mossad rapì a
Roma (violando impunemente la sovranità italiana) il tecnico nucleare israeliano Mordechai Vanunu che aveva
rivelato il segreto nucleare al The Sunday Times (“Revelead: the
secret of Israel's nuclear arsenal”, sottopose il tecnico ad un processo
arbitrario e infine lo imprigionò in isolamento forzato fino al 2004.
Ancora oggi Vanunu non è libero di parlare liberamente e di lasciare
la terra promessa. Non a caso, in Italia ci sono ancora molteplici atti parlamentari senza risposta, dall'iter in corso.
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/03194&ramo=C&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/03005&ramo=C&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/03005&ramo=C&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/01585&ramo=S&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/03187&ramo=C&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/00566&ramo=S&leg=10
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/13726&ramo=C&leg=10
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/01587&ramo=S&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/03186&ramo=C&leg=9
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/00339&ramo=S&leg=10
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/13560&ramo=C&leg=10
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/18158&ramo=C&leg=12