|
Italia (10 settembre 2022) foto Gilan
|
di Gianni Lannes
Condensa di vapore? Oscurano sempre più
il sole. Ecco nel XXI secolo il tabù dei tabù. Uno scudo chimico in cielo e i mass media distolgono l'attenzione della lobotomizzata popolazione. Scie rilasciate da velivoli a bassa quota su rotte anomale -
in aerovie militari - che diventano nubi persistenti. Ormai è
davvero impossibile negare l'evidenza, se non offuscando la verità dietro menzogne sistematiche, ma traballanti e illogiche. Ma, ora, nella stagione del covidiotismo di massa, chi ci fa davvero caso a questo bombardamento quotidiano - dall'alto dei cieli - ma quasi invisibile alla comprensione umana? Per definizione classica, ormai collaudata da decenni di disinformazione pilotata, le scie chimiche sono fantasmi indiscutibili, però evidenti. Comunque le scie di condensa - attesta la Fisica - si formano
ad altitudini superiori agli 8 mila metri di quota, in concorso con altri parametri come temperatura, pressione atmosferica e livello di umidità.
Non solo
l'esistenza della Convenzione Enmod dell'ONU e della legge italiana
962 del 1980, nonché il famigerato progetto Teller risalente al 1997
(presentato ad Erice nell'estate di 25 anni fa, con il successivo
commento sulle pagine del Corriere della Sera), incluso l'accordo (della serie: “La conquista del clima entro il 2025”) siglato da Berlusconi con Bush a
Genova nel 2011 (in cabina di regia c'era il neofascista Fini),
durante la mattanza dei pacifisti e l'uccisione di Carlo Giuliani,
attestano l'esistenza e la pratica indicibile all'opinione pubblica -
per via delle letali conseguenze sanitarie sulla salute umana - della
geo-ingegneria ambientale, attualmente spacciata per cosa buona, ovvero un rimedio utile contro il presunto riscaldamento terrestre. L'aria avvelenata anche dalle scorribande deliberate e programmate - dallo zio Sam - degli aerei civili e militari è irrespirabile. La nocività ambientale non è soltanto una causa dell'inquinamento industriale, ma una subdola strategia bellica del sistema di dominio, unitamente alla manipolazione della verità.
In Italia, anche due politicanti come
Ignazio La Russa (attuale presidente del Senato) e Matteo Salvini
(ministro e vice presidente del consiglio) ne hanno fatto
riferimento. Complottisti anche loro due?
«Nel premettere che il fenomeno
delle scie chimiche, attese le molteplici implicazioni, non investe
profili di esclusiva competenza della Difesa, devo rilevare che il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha
già fornito un'ampia risposta ad un atto di analogo contenuto (n.
4-00280), pubblicata il 5 settembre 2008, da cui si evince,
fondamentalmente, che «dall'esame della letteratura scientifica
internazionale e dal contenuto dei siti web specialistici, non è
possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche».
Si tratta della risposta in sintesi, sia pure contraddittoria e banalmente scientista -
datata 15 gennaio 2009 - all'interrogazione 4/01193 fornita
dall'allora ministro della Difesa Ignazio La Russa. In sostanza: il
fenomeno esiste, ma l'Aeronautica militare è estranea. Analfabetismo funzionale o confusione mentale?
Il 17 luglio 2013 tocca allo smemorato Salvini
prendere ufficialmente posizione, con un'interrogazione alla
Commissione europea:
«Una vasta parte della comunità
scientifica internazionale ritiene che le scie rilasciate dagli aerei
disperdano nell'aria sostanze tossiche, quali alluminio, bario e
ferro, e siano pertanto estremamente pericolose. La presenza di
queste sostanze nell'atmosfera e gli effetti che hanno sull'uomo —
si veda la sindrome di Morgellus, già oggetto d'interrogazione
parlamentare (E‐002906/2012) –, su fauna, flora e quindi
sull'intera catena alimentare sono stati illustrati durante un
seminario che si è tenuto in seno al Parlamento europeo nel marzo
2013».