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di Gianni Lannes
L'ennesimo Yes Man nel Belpaese? Tale Roberto Cingolani il 13 febbraio 2021 è stato nominato addirittura Ministro della cosiddetta "transizione ecologica", ovviamente in salsa green da spalmare ovunque.
Roberto
Cingolani è membro del consiglio di amministrazione di Ferrari e di
Illycaffè, e «chief technology e innovation officer» di Leonardo
S.p.a. e, nell'aprile 2020, fu scelto per fare parte del Comitato di
esperti in materia economica e sociale presieduto da Vittorio Colao,
neo Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. L'Iit è vigilato dal Ministero dell'università e da quello dell'economia e delle finanze.
Nel
2016, Roberto Cingolani ha relazionato, per conto dell'Istituto
italiano di tecnologia (Iit) al meeting annuale della Commissione
trilaterale, fondazione fondata dal famigerato David
Rockfeller.
Che dire proprio di Cingolani e di quei fondi dati dall'IIT al centro guidato dalla ex
moglie? Insomma, il neo Ministro è direttamente implicato in una
vicenda che fa emergere un concreto conflitto di
interesse. Secondo l'articolo nel 2006 avrebbe trasferito 3,5 milioni
di euro dei fondi dell'Iit, di cui era direttore nel 2004, al
laboratorio nazionale di nanotecnologie di Lecce diretto da Rosaria
Rinaldi (oggi ex moglie) e da lui stesso fino al 2004.
Nel
2004, Cingolani fu nominato direttore dell'Iit da Giulio Tramonti e,
fino al 2006, responsabile della fase di accorpamento dell'istituto
nazionale di fisica della materia (Infm) dentro il Cnr su nomina
dell'allora presidente Fabio Pistella.
Cingolani
fondò il laboratorio nazionale di nanotecnologie di Lecce nel 2001,
quando era vicepresidente dell'Infm ed è colui che, materialmente,
ha firmato la delibera, come responsabile Infm-Cnr, in cui si
autorizza che la convenzione Iit-Cnr venga svolta plesso lo stesso
laboratorio di Lecce, in un momento in cui era contemporaneamente
direttore dell'Iit, autorizzando altresì lo spostamento dei 3,5
milioni di euro di cui sopra.
La consultazione di
documenti pubblici fa emergere che la nuova consorte di Cingolani, Athanassia
Athanassjou, sembra essere stata una delle prime ricercatrici ad essere
stata assunta a tempo indeterminato all'Iit. Dal 2006 al 2010,
inoltre, Athanassia era stata anche ricercatrice senior presso il
laboratorio di Lecce, di cui fu anche coordinatrice della piattaforma
materiali intelligenti dello stesso nel 2011. Una singolare coincidenza o ben altro?
Da una dichiarazione dello
stesso Cingolani del 2014, si apprende che anche il figlio e il
marito della tata dei figli di Cingolani, rispettivamente Paolo e
Arcangelo Barbieri, sono stati assunti dall'Iit.
Tali comportamenti e situazioni, in
considerazione dell'attuale incarico di Ministro della Repubblica,
fanno sorgere forti dubbi circa il rispetto dell'articolo 54 della
Costituzione. Perché Cingolani non viene invitato a dimettersi immediatamente?
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