U.S. ATOMIC ENERGY COMMISSION |
di Gianni Lannes
A proposito delle pesanti e irricevibili ingerenze del camerata Elon Musk in Italia: Giorgia Meloni genuflessa ai piedi degli USA è una mina vagante per la democrazia? Trattative già in stato avanzato tra il Governo Meloni e SpaceX, una delle aziende di Elon Musk, per l'acquisizione da parte dell'Italia di un sistema di sicurezza per le telecomunicazioni. In particolare l'agenzia statunitense Bloomberg il 5 gennaio 2025, citando alcune fonti, ha riportato dettagliatamente la notizia. Eppure, incredibilmente la Presidenza del Consiglio dei ministri ha diffuso una nota in cui smentisce che «siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX», senza però confermare o smentire lo stato delle trattative.
Bloomberg, però, ha riferito anche diversi dettagli del possibile accordo, che prevedrebbe la fornitura all'Italia di un sistema di crittografia per i servizi telefonici e internet. SpaceX fornirebbe questo servizio attraverso il proprio sistema satellitare Starlink. Il piano prevedrebbe, inoltre, una serie di servizi di comunicazione per le forze armate italiane e l'introduzione in Italia dei servizi satellitari «direct-to-cell». Sempre Bloomberg afferma che il possibile accordo sarebbe già stato approvato dai servizi segreti italiani (Aise&Aisi) nonché dal Ministero della difesa (Guido Crosetto).
Ora, anche solo l'esistenza di una trattativa fra il Governo italiano e l'azienda di Musk è inquietante: affidare la sicurezza militare del nostro Paese ad un'azienda privata di uno degli individui (transumani) più potenti e ricchi del mondo può essere un clamoroso errore; quello stesso uomo che, peraltro, è oggi uno dei più stretti consiglieri del futuro Presidente Usa e che sta organizzando e tessendo da mesi la tela della destra estrema in tutti i Paesi europei.
Andrea Stroppa (d), Giorgia Meloni (c) e Elon Musk (s) in una foto presa dal profilo X di Stroppa |
di Gianni Lannes
Il Governo italiano targato Giorgia Meloni favorisce la privatizzazione di importanti patrimoni a controllo pubblico, consente cessioni di importanti reti infrastrutturali del Paese a investitori esteri, come nel caso della rete delle telecomunicazioni, e affida il completamento di una parte importante del PNRR relativa alla banda larga a "Starlink" (con risvolti per la sicurezza nazionale ed europea), assiste inerte all'acquisizione di importanti e storiche imprese del Paese, ha abbandonato al proprio destino la più grande fabbrica siderurgica europea e il settore tessile e da ultimo affossa il settore dell'automotive con la drastica riduzione del fondo relativo e l'abbandono degli incentivi all'acquisto di veicoli. Ecco i fallimentari risultati: l'Italia è in palese declino, anzi in agonia economica.
di Gianni Lannes
Ufficialmente: un caso irrisolto, ma in realtà la verità è fin troppo evidente. Dopo Moro: un'altra vittima predestinata. Il 6 gennaio dell'anno 1980 Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia fu assassinato con due revolver calibro 38 (mai recuperati dagli inquirenti) a Palermo. Il suo omicidio è erroneamente rubricato come una delle grandi questioni irrisolte della storia italiana, perché non sono mai stati individuati gli esecutori materiali, al punto che Licio Gelli, il capo della loggia massonica P2, definì l’omicidio «il delitto perfetto». Eppure, le indagini datate 1986-1987 del magistrato Giovanni Falcone, indicarono come esecutori materiali i neofascisti e pluriergastolani a piede libero Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini al soldo della mafia. La relazione del giudice Loris D'Ambrosio datata 8 settembre 1989 è un testo illuminante. Si tratta di un omicidio non di mafia, ma “di politica mafiosa”.
foto di Letizia Battaglia |
Le uniche e rilevanti nuove prove
relative all'omicidio di Piersanti Mattarella non sono emerse dalla
riapertura delle indagini, disposta dallla Procura della Repubblica
di Palermo (gennaio 2018), bensì dall'ampia motivazione della
sentenza Cavallini della Corte d'Assise di Bologna (7 gennaio 2021)
inerente la strage del 2 agosto 1980. Secondo la sentenza Bellini,
quindi, “è tutt'altro che fantasiosa la tesi di una connessione
tra Fioravanti, i poteri occulti, la massoneria e Gelli”. Criminali impuniti eterodiretti da chi?
Riferimenti:
https://drive.google.com/file/d/1_Mj_PfjZCp6TY7rrXUnsb9P62BfSGQdt/view?pli=1
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Falcone
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=fioravanti
Gran Sasso: foto Gilan |
di Gianni Lannes
Luca Perazzini era ferito dopo una caduta. E Cristian Gualdi doveva scegliere tra la vita e la morte. Poteva scendere a valle e salvarsi, oppure avvicinarsi all'amico che gli chiedeva aiuto. Un soffio di neve li separava nella Valle dell'Inferno, in groppa al Corno Grande del Gran Sasso, sul percorso "direttissima", dove i soccorritori li hanno trovati assiderati. Sorpresi dal vento glaciale, inghiottiti da una tormenta, annichiliti dal freddo estremo ma uniti nel destino. In quel gesto di fratellanza umana emerge una legge non scritta che vale in qualsiasi luogo e circostanza: dalle malattie al dolore e alle difficoltà quotidiane. In montagna come al mare e nella vita, si parte insieme e si torna insieme; oppure si muore insieme. Che cosa avrebbe fatto ognuno di noi?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Gran+Sasso
Non esseri umani o soggetti, bensì primitivi, selvaggi, inferiori, esseri incompiuti: così etichettati da medicina, antropologia e psichiatria. In Occidente la scoperta dell'infanzia avviene a fine Ottocento. In quel periodo storico gli studiosi puntano i riflettori sul bambino per misurarne prima, e osservarne poi la specificità. Così l'infanzia diventa una questione sociale. Prima di allora il bambino come oggetto scientifico non esisteva. L'essenza del fanciullo si colloca nella natura per poi trasferirsi nella società. In quel dibattito scientifico nascono le concenzioni rivoluzionarie di Sigmund Freud e Maria Montessori.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=montessori
di Gianni Lannes
Non è una leggenda metropolitana ma il più feroce dei crimini che rende più del traffico di droga. Ecco un tabù generale. Da almeno tre decenni l'Italia è il crocevia europeo del traffico di organi umani espiantati a tante piccole vittime con una violenza impunita che uccide. Non a caso, proprio nel Belpaese svaniscono bambini e adolescenti a migliaia. E sempre non a caso, proprio l'Italia, alla stregua dello Stato del Vaticano, non ha mai ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa sul traffico di organi umani. E comunque non a caso, nel disinteresse nazionale e internazionale, il governo italiano non risponde agli atti parlamentari di sindacato ispettivo relativi a tali crimini contro l'umanità inerme. Ad esempio, l'interrogazione parlamentare numero 4/05225 del 4 febbraio 2016, dopo 9 anni non ha avuto ancora risposta. Come mai? Per giunta, l'inquilina pro tempore di Palazzo Chigi glissa sul gravissimo fenomeno.
L'articolo
17 comma 1 della legge 3 agosto 269 dell'anno 1998, stabilisce che “Il
presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al Parlamento una relazione sull'attività svolta”, o più
precisamente: una “relazione al Parlamento sull'attività di
coordinamento in tema di prostituzione, pornografia, turismo sessuale
in danno di minori quali nuove forme di schiavitù”. La Meloni
occupa l'alta carica governativa a Palazzo Chigi dal 22 ottobre 2022:
il suo è il 68° esecutivo della Repubblica italiana, il primo della
XIX legislatura. E non vi è traccia di questo importante compito.
Qualcuno se n'è accorto all'opposizione, nella cosiddetta società
civile e nei giornaloni accanto a radio e televisioni? Certo, i
minori non votano e quindi non contano, neanche per finta. Nello
Stivale d'Europa l'interesse per neonati, bambini e adolescenti è
solo di facciata? Insomma, dov'è la relazione in materia della Meloni
relativa all'anno 2023 e al 2024?
Cabras: Giganti di Mont'e Prama - foto Gilan |
di Gianni Lannes
La Sardegna conserva intatte le tracce di paesaggi naturali arcaici. Questo inestimabile patrimonio è collocato in un contesto naturale e paesaggistico quasi prevalentemente intatto, anche se avanza il degrado ambientale. Sul piano monumentale la Sardegna dell’età del bronzo supera ogni altra realtà dell’Italia continentale ed europea, compresa la Grecia micenea. A testimoniarlo ci sono i santuari nuragici, i pozzi sacri, le cosiddette tombe dei giganti, e naturalmente le migliaia di nuraghi, davvero straordinari, come il Losa ad Abbasanta, l’Arrubiu a Orroli, il Palmavera ad Alghero o il Santu Antine a Torralba. Ma ci sono anche le tantissime testimonianze prenuragiche, a partire dalle tante tombe conosciute come domus de janas, le cosiddette case delle fate, come Sa domu ‘e s’orcu, isolata nelle campagne di Setzu, nei pressi della giara di Gesturi, o quelle della necropoli di Montessu a Villaperuccio, di Sant’Andrea Priu a Bonorva e della necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero.
foto Gilan |
Una volta ero un bambino prima di inciampare in una macchina da scrivere Olivetti “Lettera 32”- Allora giocavo in campetti polverosi strappati all'abbandono in un borgo del Gargano incastonato in una foresta sul mare Adriatico. Un paese di luce dall'aria limpida solcato dalla rosa dei venti, con strade storte e tutte in salita, arroccato sulle colline, mimetizzato tra i boschi che scrutavano l'Oriente, dove si parlava una lingua antica, astrusa e sconosciuta all'Italia in bianco e nero.
Magia: c'è solo una parola che
riesce a sfiorare questa storia con la punta dell'immaginazione.
Già
allora il nostro orizzonte non aveva confini e spaziava all'infinito in
questo angolo dimenticato della terra. E ora, dopo quasi 60 primavere penso agli amici e ai compagni, tutti quelli smarriti per strada con cui
ho diviso giornate senza fine a rincorrere nel sudore a perdifiato un malandato
pallone in partite da sogno. Mai dimenticherò il loro sorriso spensierato. Quello spirito fraterno è sopravvissuto alle intemperie e oggi ci ricorda chi siamo.
Certe stagioni irripetibili dell'esistenza sono difficili da spiegare a chi non le ha vissute negli anni Settanta. A volte le storie dell'infanzia e dell'adolescenza si rintanano in luoghi impervi, in cui le parole non riescono ad approdare; e anche se si avvicinano, possono solo sfiorare le emozioni umane.
Già a quel tempo i pargoli appena nati sia pure gioiosi erano meno dei vecchi che ci lasciavano per sempre. Eravamo la meglio gioventù: l'ultima speranza di un paese in declino, soli e temerari di fronte alla fine del mondo.
Gianni Lannes
Post scriptum
Un saluto fraterno a Nicola Giuliano, Mario e Carmine De Petris, Maurizio Aguiari, Piero e Paola Della Malva, Pio Caputo, Paolo De Ciocchis, Enzo e Massimo Fiorentino, Michele Matassa, Francesco Spadavecchia, Tommaso Carmeno, Rocco Ricci, Nicola Apicella, Michele e Giacinto Dell'Aquila, Nino e Aurelio Misurata, Pietro Parisi, Antonio e Giambattista Selvaggio, Michele Afferrante, Lino Pasquariello, Matteo Giambavicchio, Carlo Cilenti, Michele Biscotti, Giuliano Apruzzese, Roberto e Matteo Veloce, Nicola Tavaglione, Matteo Pupillo, Franco Delli Muti, Lello Biscotti. Un ricordo particolare per Filippo Fiorentino, Raffaele Lanzetta e Antonio Iavicoli che ci hanno lasciato all'improvviso lungo il cammino. A tutti loro sono grato per aver incrociato la mia esistenza terrena.
foto Gilan |
Una madre dal cuore immenso vola via e i figli si prendono per mano in un pianto umano. Rosso è il colore vivo del sangue che determina la vita e la termina in lacrime prima del tempo. A volte si viene alla luce nel sangue, quando il sudario di una donna che mette al mondo un altro essere umano diviene il suo ultimo alito terreno. Ma il respiro in cui arrivano alla luce due fratelli raccoglie quel vento di amore di chi va via per rimanergli nel petto, all'altezza del cuore.
Cresciuti in un lampo nell'amore del padre in mezzo a una natura di alfabeti sonori, suggestioni visive e paesaggi primordiali, hanno attraversato la solitudine dell'infanzia disegnando universi reali, incomprensibili a tanti adulti.
Gilan
Pieter Bruegel, “I
ciechi” (1568 - Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte). Dal quadro emana la rassegnazione di un'umanità che ciecamente procede verso un’abisso... |
Il giorno di Natale invece
di spararsi addosso giocarono a pallone e così fu arrestata per breve tempo la carneficina quotidiana. Nel
secolo scorso durante la prima guerra mondiale le innumerevoli lettere dei soldati
alle famiglie raccontano un'altra storia, mai narrata al mondo nei libri di scuola. Soprattutto nelle Fiandre
fra tedeschi e britannici si verificarono una serie di numerosi e contagiosi episodi di cessate il fuoco. Ad onta della martellante
propaganda, i soldati capirono di essere carne da macello. All'arrivo
del Natale le trincee furono decorate accendendo luci e candele,
intonando canti natalizi. Dove i fucili furono messi a tacere gli
uomini di fronti avversi fraternizzarono fra loro scambiandosi
sigarette, prese di tabacco, fotografie, abbracci e umili doni. Inevitabilmente
comparve un pallone o comunque un ammasso sferico di materiale di fortuna
che fu preso allegramente a pedate. Non si trattò di vere e proprie partite con squadre,
arbitri e campi delimitati. Furono più che altro passaggi e tiri alla rinfusa di
giovani liberi, per un fugace istante, di correre e saltare senza il
rischio di venire uccisi da un cecchino. Tanti parteciparono a questa festa collettiva e non furono solo spettatori. Insomma, non più nemici. Ma, improvvisamente, come erano
iniziate le tregue cessarono e ricominciò la mattanza disumana. Gli
alti comandi diramarono ordini inflessibili affinché non si
ripetessero più casi del genere, minacciando punizioni esemplari e
corti marziali. Comunque il calcio era già un linguaggio
universale: un anticorpo efficace contro il male, non solo a Natale.
Gilan
San Benedetto del Tronto - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Hanno impiegato una manciata di minuti per morire, pur lottando strenuamente per sopravvivere: lo attestano i risultati delle autopsie. Quale giustizia? Perire brutalmente in mezzo al mare dopo notti e giorni di massacrante lavoro in Italia. Sono passati 18 anni dall'affondamento del Rita Evelin a largo di Porto San Giorgio in Adriatico, quando tre uomini - Luigi Luchetti, Ounis Gasmi e Francesco Annibali - furono assassinati (colpiti e non soccorsi con mare calma piatta da un'unità militare della Nato). Non è stato un incidente di lavoro.
Siria: a sud c'è Israele che invade e a nord la Turchia. In mezzo due giornalisti curdi assassinati per ordine di Ankara a Kobane in un attacco di droni. Cihan Bilgin e Nazim Dastan erano sopravvissuti ai ripetuti bombardamenti. Questa è la collaudata prassi criminale di Erdogan.
Gilan
di Gianni Lannes
Ecco il copioso contributo italico alla guerra nel mondo. Nell'anno che verrà, l'ormai prossimo 2025, in Italia la spesa militare del Belpaese sfonderà il tetto di 32 miliardi di euro (+12% rispetto al 2024 e +60% relativamente all'ultimo decennio). Non è tutto. In sede Nato con uffici periferici anche a Palazzo Chigi, già si programma la destinazione alle spese per la Difesa per ogni Paese membro di almeno il 3 per cento del Pil (in base al diktat Trump).
Le risorse finanziarie per questa economia di guerra saranno come sempre sottratte ai servizi pubblici, vale a dire sanità, istruzione, cultura e società. Peggio: con la legge di Bilancio 2025, il governino Meloni fa il bis e prevede un ulteriore taglio ai Comuni di 1,3 miliardi e 150 milioni per Province e città metropolitane nel periodo 2025-2029.
Le comunità territoriali possono seguitare ad accettare passivamente questa espropriazione di risorse, di diritti e di relazioni sociali per favorire sfacciatamente strategie sanguinarie che violano l'indipendenza politica e la sovranità italiana?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/07/con-meloni-piu-spese-di-guerra.html
di Gianni Lannes
Viola la Convenzione Ue. "Chiedo rispettosamente ai membri del Senato di astenersi dall'adottare il ddl 1236, a meno che non venga sostanzialmente modificato per garantire che sia conforme agli standard pertinenti del Consiglio d'Europa sui diritti umani". Questo testo ufficiale è firmato dal Commissario per i diritti umani, Michael O'Flaherty, che elenca uno per uno gli articoli del cosiddetto "ddl Sicurezza" palesemente contrassegnati dalla violazione delle convenzioni europee e internazionali. La missiva è stata indirizzata all'attuale capo del Senato Ignazio Benito La Russa, e tramite lui, a tutti i senatori italiani impegnati nell'iter di approvazione normativa. Secondo la seconda carica dello Stato tricolore, si tratta di lesa maestà e la raccomandazione è "un'inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un'assemblea parlamentare". A proposito: ma perché La Russa (assurto agli onori della ribalta come mister "Guestion Dime") non si occupa seriamente delle invadenti interferenze del transumanista miliardario Elon Musk che hanno fatto sobbalzare anche Mattarella?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=la+russa
Roma (4 luglio 2018) il ministro Matteo Salvini si rimpinza all'ambasciata USA |
di Gianni Lannes
Certo non è una buona notizia per il popolo sovrano e quindi per qualsiasi persona dotata di elementare spirito democratico apprendere che per un tribunale della Repubblica segregare forzatamente a bordo di una nave dopo un'odissea ben 147 persone in stato di sofferenza per 19 giorni, impedendo loro di sbarcare a terra, addirittura non è contrario alla legge. Incredibile. In ogni caso, tale comportamento istituzionale è comunque contrario al senso di umanità. Questo infame comportamento gode di consenso politico e giornalistico che tracima ovunque dai teleschermi alle cloache, grazie ai tanti lacché in servizio perpetuo.
Sembra una barzelletta se non fosse il contorno di una tragedia indotta dall'affarismo disumano. Il Mediterraneo è una tomba quotidiana nell'indifferenza nostrana (ad eccezione dei magistrati della Procura di Palermo). Sostiene di aver difeso i sacri confini del Belpaese. Detto da un leghista che vuole frammentare l'Italia - unitamente agli eredi del fascismo - è davvero troppo. In realtà, in forza della sua carica ministeriale ha fatto deportare e imprigionare essere umani inermi, rei di aver osato tentare di salvarsi la vita. La giustizia tricolore lo ha incredibilmene graziato: un segno dell'evidente declino morale e giudiziario italiano. La patria è ben altro dai rigurgiti di razzismo, analfabetismo funzionale al sistema di potere e affarismo sullo stretto pontile avallato dal regime meloniano. Ecco la voce popolare: "professione: politicante all'ingrasso a spese del contribuente italico". Un recidivo di questo calibro xenofobo in uno Stato di diritto sarebbe stato allontanato per sempre dalla società civile, invece ondeggia sul palcoscenico mediatico di una colonia a stelle e strisce, priva di indipendenza, sovranità ed etica.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/12/non-e-la-fiaba-di-natale.html
Pesaro: piazza del Popolo (dicembre 2024) - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Dalla città fiore all'occhiello del Belpaese - sia pure eterodiretto dall'estero - alla città ridotta ad ammasso di immondizia industriale anche da fuori regione. Nel luogo natìo di Rossini non si fanno mancare niente e al contempo ignorano il significato della parola ecologia. Non bastavano le armi chimiche affondate dai militari tedeschi nell'estate del 1944 (iprite e arsenico) ad un soffio dalla spiaggia di Pesaro, le antenne 5G su asili e scuole pubbliche, nonché i rifiuti speciali in sosta alla stazione ferroviaria. Non solo cemento armato in fragili aree ambientali, in attesa del prossimo disastro annunciato.
Soprattutto discariche ormai senza più limiti di distanza dai centri abitati. La capitale della cultura italiana per l'anno 2024, batte ancora un primato, grazie alle disattenzioni dell'amministrazione comunale. Dopo la valanga edilizia in salsa speculativa programmata nel quartiere Muraglia, dove serpeggiano le indisturbate fibre cancerogene di crisotilo, ovvero amianto targato Carloni - dal nuovo ospedale in una zona vulnerabile a rischio idrogeologico a due palazzoni che svetteranno a 40 metri d'altezza oscurando addirittura una collina - valanghe di spazzatura speciale si accingono a disastrare l'inerme capoluogo ai confini con l'Emilia Romagna dove la 'drangheta regna sovrana. Le ecomafie da tempo infiltrate nel locale tessuto economico ringraziano per cotanti doni. In fondo a Natale anche i criminali più insospettabili sono tutti buoni. Insomma questa non è un'isola felice. La bellezza di una città non si misura dall'altezza dei fabbricati o dai lustrini colorati, ma dall'etica dei sogni.
Riferimenti: