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fonte: ministero Sviluppo economico |
di Gianni
Lannes
Sottosviluppo imposto ad un territorio antico e prezioso, usato come colonia da sfruttare fino alla fine. Una terra da depredare, priva di una rappresentanza politica, anche se vanta consiglieri ed assessori regionali, nonché parlamentari, che però, pensano unicamente agli interessi personali o di bottega. In loco è stato scoperto negli anni '60, il più grande giacimento di gas d'Italia; attualmente sfruttato a man bassa e sempre più, anche da multinazionali straniere, grazie alle concessioni rilasciate dalla giunta regionale del sedicente ecologista Nichi Vendola. La Puglia è baricentrica: tutto il resto non conta niente.
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Monopoli (2010): apertura di campagna elettorale |
Nell'antica Daunia terra cara a Federico II - anche in aree naturalistiche e
zone archeologiche - attualmente, grazie anche al via libera della giunta
regionale con tanto di firma di Nicola Vendola e dei suoi degni compari e
allegre comari, incombono secondo i dati ufficiali del ministero dello Sviluppo
Economico, aggiornati al 31 dicembre 2013, i seguenti titoli minerari:
ben 14 concessioni di coltivazione idrocarburi che
si estendono su di un'area di quasi 1.500 chilometri quadrati. A cui si
aggiunge 1 concessione di coltivazione idrocarburi di 41,75 chilometri quadrati
ed un recente permesso di ricerca accordato con il parere favorevole della
Giunta Vendola alla Cygam Energy, ovvero alla Vega Oil. I beneficiati sono
principalmente: Eni, Edison, Medoilgas, Petrex, Canada NW, Cygam, Delta Energy e,
appunto, la straniera Vega Oil.
Non è tutto: su questo martoriato territorio
incombono altre 8 istanze per permessi di ricerca idrocarburi che distruggeranno
quanto non hanno ancora devastato dagli invasivi impianti industriali eolici e
fotovoltaici, realizzati strappando sovente la terra ai contadini. Dietro a
tutti questi progetti speculativi ci sono potentati onnipervadenti, in
particolare banche nazionali ed estere.
Diritti, royalties agli autoctoni? Neanche gli
spiccioli. Eppure, il direttore generale del ministero dello Sviluppo
Economico, Franco Terlizzese, ha inviato una nota - certo non l'unica -
direttamente al presidente Vendola in cui si legge:
«... per le produzioni di idrocarburi dell'anno 2009
risulta da erogare direttamente a codesta regione la somma di euro 1.896.091...
Tale importo è finalizzato a benefici per i residenti del territorio della
provincia o del comune interessato alle attività di estrazione».
Per la cronaca in Capitanata ci sono comuni che non
sono stati ancora coperti dalla rete di metanizzazione, anche se il gas
naturale - ironia della sorte - viene estratto da questo sottosuolo.
Addirittura la popolazione locale paga una salata bolletta del gas ai francesi
di EDF e non ha mai beneficiato né di sconti e nemmeno di prezzi calmierati. In
altri termini, una ruberia legalizzata dallo Stato e dalla Regione.
Da mezzo secolo lo Stato italiano, col favore della
cosiddetta rappresentanza politica locale che ha imbonito la gente per tenerla
buona, o costringerla tuttora alla forzata emigrazione, sottrae a questa terra
ed alla sua gente, miliardi di metri cubi di metano, convogliati al nord, o
sfruttati in loco da due centrali turbaogas, una a Candela (Edison) e l’altra a San Severo (En Plus, già Mirant).
Governatore Vendola, dal 2005 (anno in cui è salito
al potere in quel lungomare di Bari) ad oggi, quanti milioni di euro sono confluiti
nella casse della Regione, destinati alla popolazione della Daunia? Che fine
hanno fatto quei soldoni sotto la voce diritti economici (royalties)?
Al popolo Dauno
non vanno neanche le briciole ma soltanto l'inquinamento come nel caso di Ascoli Satriano, dove l'Eni ha inquinato le falde acquifere, oppure come nei casi di Lucera e Biccari, compresi gli
inceneritori fuorilegge (alla voce Marcegaglia) - che annovera fra le prime vittime, proprio gli esseri
più indifesi, vale a dire i bambini.
Altri, alti livelli. Questa è mafia o non è mafia -
di colletti e grambiulini apparentemente immacolati - legalizzata dallo Stato?
O forse, si ritiene che la criminalità organizzata sia soltanto quella bassa
manovalanza che si vede per strada e finisce nella cronaca nera?