17.5.24

MAFIE & GOVERNO ITALIANO: SILENZIO TOMBALE!

 

 




di Michele Matassa

Mafie&Governo italiano: silenzio tombale. Iter in corso”: 29 atti parlamentari - basati su inchieste giornalistiche - indirizzati nel corso della XVI legislatura al governo italiano, a tutt'oggi non hanno mai avuto risposta e neanche una sola smentita. Eppure toccano con dovizia di prove temi scottanti, argomenti scomodi e problematiche di incandescente attualità.


 

Riferimenti:

https://documenti.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/sed253/bt01.htm 

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=2/00559&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/01237&ramo=S&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/06773&ramo=S&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=2/00659&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/03531&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/14704&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/09050&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/03203&ramo=S&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/12943&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/14677&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/05921&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/13033&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/08537&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/08558&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/13107&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10647&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10397&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/16020&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10651&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/08885&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/08884&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/09713&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/14415&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/14410&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/09206&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/08856&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00055&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/18107&ramo=C&leg=16

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/09076&ramo=C&leg=16



16.5.24

TEMPO SCADUTO

 



di Gianni Lannes

Dopo un anno dall'alluvione i lavori per mettere in sicurezza il territorio della Romagna non sono mai iniziati, nonostante i proclami onorevoli da Roma a Bologna. Ancora adesso, in tanti a Faenza non sono tornati nelle loro case, perché le loro abitazioni insistono nella zona pericolosa. Gli abitanti di via Casale, vicino al Senio, non sono tranquilli, poiché la voragine provocata dall'alluvione non è stata ancora chiusa. L'area è definita ufficialmente "allagabile", ma allora perché le autorità hanno rilasciato l'abitabilità? Il Lamone e il Marzeno non hanno casse di espansione o spazi di laminazione per accogliere le acque in eccesso e così pure il Senio. Le aziende estrattive delle cave di ghiaia dopo aver rapinato per decenni le risorse territoriali non hanno fatto mai nulla per assicurare la sicurezza ambientale e ripristinare lo stato dei luoghi.

Nel frattempo il presidente regionale Bonacini del Piddì (candidato al Parlamento europeo), annuncia la volontà di "ricostruire tutto", in netta contraddizione con il recente Piano speciale preliminare che pone un freno cartaceo alle speculazioni cementizie. In ogni caso, a tutt'oggi, la Romagna rischia di finire nuovamente sott'acqua, nonostante i fiumi di pompose promesse mai mantenute dai politicanti.

Riferimenti:

Gianni Lannes, L'Italia trema, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/litalia-trema/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Romagna 

LA TRUFFA DEL PONTE!

 

Stretto di Messina - foto Gilan

di Gianni Lannes

Un gigantesco bluff a spese di italiane e italiani: un mostruoso spreco economico che attualmente costa almeno 14,6 miliardi di euro. Il maggiore investimento della Legge di Bilancio (sfornata dal governino Meloni) è appunto il Ponte Sullo Stretto: 11,6 miliardi già impegnati dal 2024 al 2032. Una struttura che non si reggerà mai in piedi su un'area altamente sismica; appunto su faglie sismiche attive. Il fantasma dell'opera fallimentare imposta dal ministro Salvini va in onda tra la Calabria e la Sicilia. Ma chi ci guadagna da una palese speculazione? Solo l'intramontabile Ciucci o altri? "Gravi lacune, carenze e omissioni": una bocciatura del Ponte sullo Stretto senza appelli. Un dossier di 534 pagine imbottita di rigorose osservazioni ambientali, tecniche, sociali ed economiche - elaborato da un gruppo di lavoro indipendente - demolisce per sempre il progetto bluff della concessionaria pubblica. Il maldestro esecutivo Meloni è l'artefice di una mastodontica truffa a spese del popolo italiano? E la magistratura che fa?

ITALIA: POVERTA' E PRECARIETA'!

 

Italia 2024 - foto Gilan

 

di Gianni Lannes

Ecco il terzo mondo dell'Europa, ovvero a conti fatti l'ultimo del vecchio continente. Proprio in Italia aumenta la povertà economica che affligge in particolare l'infanzia; in compenso aumentano gli emolumenti incamerati dai parassiti della politica e dalla corte nazionale e regionale di lacché. Siamo il Belpaese che vanta il più elevato tasso di impoverimento infantile, con tutte le conseguenze negative su sviluppo e crescita degli adolescenti. Insomma, la retorica degli sdraiati non regge all'evidenza dei fatti, mentre si arricchiscono solo i noti furbetti a danno evidente della collettività.

Non è tutto. Avanza il nero: tutto legale? Il paradosso tutto italiano del lavoro povero: lavoratori sempre più poveri con contratti "in regola" da 5 euro all'ora. In Italia, infatti, peggiorano gli indicatori di povertà economica assoluta che hanno raggiunto nel 2023 livelli mai toccati negli ultimi 10 anni e al contempo aumentano i lavoratori poveri. Il reddito da lavoro dipendente registra una riduzione della capacità di soddisfare i bisogni essenziali di individui e famiglie. E' il quadro presentato ieri dall'Istat nel rapporto annuale che smentisce la realtà inventata dal governino Meloni che bivacca a Palazzo Chigi dal 22 ottobre 2022. Ma per la destra asociale va tutto bene. Eppure, addirittura 400 lavoratori precari dello stesso Istituto Nazionale di Statistica rischiano di perdere il lavoro. E i sindacati? Inebetiti, balbettanti, comandati o lobotomizzati, ovvero incapaci di difendere il lavoro a un livello dignitoso.

Nel Belpaese è ormai ufficiale: il primato della povertà economica con salari fermi e strimonziti, potere d'acquisto sempre più in calo e tanta precarietà diffusa in ogni ambito. Almeno 5 milioni e 752 mila persone accusano gravissime difficoltà economiche, sociali, personali e 1,3 milioni di minori sono gravati da grave deprivazione materiale e sociale.

Non tutto è farina del sacco meloniano. Ma come tutti gli altri, dal 1991 a oggi, anch'esso è espressione di una politica eterodiretta da un capitale straccione in salsa tricolore, che ha imposto la più violenta repressione salariale nei paesi Ocse. Attenzione comunque: i danni provocati dai maldestri si vedranno prossimamente, mentre gli applausi della massa di vittime sono assordanti.

Sono ormai lavoratori poveri gli insegnanti precari, i giovani giornalisti sfruttati all'inverosimile, i praticanti nelle professioni e i plurilaureati che fuggono all'estero.

I crassi e telecomandati politicanti italiani sono in massa responsabili di aver eliminato ogni vincolo alla flessibilità lavorativa e questa deriva ha comportato contratti folli che minano ogni minima conciliazione tra tempo di vita e tempo di lavoro. Le aziende dello Stivale non hanno investito nella qualificazione del capitale umano, ma hanno optato per l'uso flessibile della forza lavoro, seguitando ad alimentare impieghi a livello di sussistenza. La scuola e l'università stanno anche peggio con livelli di dequalificazione e sfruttamento da quarto mondo occidentale, alla stregua degli innumerevoli subappalti al ribasso in altri tipi di strutture statali. (per esempio i Cpr  destinati alla prigionia degli "alieni extracomunitari"). Che fare? Magari puntare concretamente sullo Stato sociale (welfare)?

CHI SOSTIENE SU LA TESTA?

 

foto Gilan


Un diario internautico - senza pagine pubblicitarie - al servizio di cittadine e cittadini, basato su autonomia, legalità, difesa dei diritti, cultura e senso critico nel narrare i fatti, soprattutto quando il potere vuole tenerli nascosti o censurare la libertà.

15.5.24

CONGRATULAZIONI GIORGIA MELONI!

 



di Gianni Lannes

Bentornati nel Belpaese degli smemorati e dei resuscitati. Dopo un secolo dalla pagina di storia nazionale più buia ecco l'elezione diretta del capo del governo, ovvero l'autocrazia sia pure controllata dagli USA. La stragrande maggioranza della popolazione italiana non si rende conto del reale pericolo. Oggi il senatore Roberto Scarpinato nel suo discorso parlamentare in relazione al cosiddetto "premierato" fa riferimento a “un omicidio premeditato della Costituzione repubblicana... Molte riforme del governo Meloni sono la calligrafica trascrizione del manifesto della P2”. Una loggia tanto cara a Berlusconi: tessera gelliana numero 1816. Ma quante analogie col fascismo: congratulazioni Giorgia Meloni.

Adesso con un premio elettorale una minoranza di nostalgici del peggior passato riprova a tarpare la libertà del popolo italiano, già messo a dura prova dalla mala politica. L'obiettivo malcelato del premierato (ddl Casellati) è minare le fondamenta della Repubblica italiana, attraverso la demolizione della rappresentatività del Parlamento, esautorato da un bel pezzo, nonché il controllo della Corte Costituzionale, relegando al contempo il capo dello Stato al ruolo di mero passacarte. Insomma, un colpo di Stato burocratico. Come suol dirsi: chi dorme in democrazia si sveglia sotto dittatura. "La fiamma divampa. In Europa portisamo questo messaggio": parola in campagna elettorale a Isernia di Arianna Meloni, sorella di Giorgia e consorte del ministro Lollo.

C'ERA UNA VOLTA IL BELPAESE!

 

Venezia- foto Gilan

 

di Gianni Lannes

C'era una volta il Belpaese, ormai tanto tempo fa. L'Italia sarebbe oggi un paradiso, ma la vita (individuale e sociale), la politica, l'economia e altro vengono decise altrove. C'è tutto nel nostro antico cuore del Mediterraneo: mari, monti, colline, pianure, paesaggi, boschi, foreste, litorali, isole, clima, suoni, odori, colori, suggestioni, storia, tradizioni, cultura, opere d'arte, utopie, ingegno, genialità, sensibilità, estro e fantasia, pure empatia. Ma tutti i conflitti causati da fattori interni e soprattutto esterni non lo rendono possibile. Perché? L'Italia è priva di indipendenza, autonomia, sovranità e dignità. Peggio: l'ex giardino d'Europa alla mercé di una palese deriva autoritaria, sta scivolando dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia globale. 

 

Subalternità tricolore - foto Gilan

A che serve il famigerato premierato meloniano (alla voce Ddl Casellati) con tutti i gravi problemi che affliggono la nostra Patria? A smantellare definitivamente quel pò di buono sopravvissuto al peggio. Nel Belpaese ci sono molti aspetti cruciali che vengono decisi in altre parti del mondo, le scelte quotidiane vengono condizionate da questi fattori estranei all'Italia, ovvero che provengono da fuori (come ad esempio la fornitura di armi a chi commette un genocidio come nel caso di Israele contro il popolo di Palestina e la partecipazione alle guerre imperiali di Washington, Londra e Tel Aviv). Ovviamente è il caso della politica tricolore sempre più eterodiretta e condizionata dall'estero. Lo Stivale è ormai un baraccone turistico, in particolare un laboratorio mondiale: qui più che altrove il potere (delegato ossia per conto terzi) interpreta anche la parte della vittima del sistema di dominio. A chi contesta il poitere non rimane alcun ruolo. Così, i servi di chi comanda per davvero, mandano in onda a reti unificate e in scena omologata la neutralizzazione del dissenso critico attraverso la sussunzione del conflitto. Insomma, censura e repressione violenta (le manganellate agli studenti e il silenzio comandato per chi osa protestare sia pure pacificamente): i soliti ingredienti di una dittatura mascherata. Vero Giorgia? Mass media telecomandati e politica asservita recitano la parte loro assegnata dal sistema di dominio: il coro in una commedia dell'assurdo con spettatori passivi e critici acquiescenti. Comunque, non tutto è perduto. La Resistenza e il Rinascimento insegnano sempre il valore dell'etica.

14.5.24

DUAL USE: DALL'UNIVERSITA' ALLA GUERRA!

 


 

di Gianni Lannes

Dual use: uso bellico e civile della ricerca tecnologica e delle scoperte scientifiche. Accade anche in Italia. Il caso più eclatante è quello della multinazionale Leonardo con la propria fondazione MedOr, il cui scopo è facilitare gli scambi tra accademia, industria e Stati (sovente dediti alla guerra, allo sterminio e alla repressione). Proprio MedOr presieduta dall'ex ministro Minniti (area Piddì) da circa 14 mesi intesse rapporti e collaborazioni con l'Institute for National Security Studies di Tel Aviv University: un organismo che svolge un ruolo fondamentale nell'elaborazione della dottrina genocida israeliana, la stessa che giustifica la sproporzionata uccisione di civili contravvenendo al diritto internazionale umanitario. Per la cronaca documentata: Leonardo produce i cannoni Oto-Melara usati da Israele per bombardare la Striscia di Gaza. Peraltro sempre Leonardo coopera con alcuni atenei italiani, tra cui La Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino e l'università Alma Mater Studiorum di Bologna.

SANTO STEFANO: A UN MIGLIO DA VENTOTENE!

 

foto Gilan
 

di Gianni Lannes

A un miglio dalla minuscola isola di Ventotene si staglia all'orizzonte l'isolotto disabitato di Santo Stefano, cuore della riserva marina con fondali vulcanici straordinari. Verso sud-est si intravede a occhio nudo e disarmato l'intramontabile Ischia.

 

foto Gilan

 

In loco tutto ciò che sopravvive al passato remoto è l'ex galera borbonica abbandonata dal 1965, quando l'ultimo ergastolano venne sradicato a forza dalla cella dopo appena 58 anni di reclusione: è un'antica struttura con 99 celle su tre piani e una torretta centrale per controllare tutto e tutti simultaneamente. Dal 2022 è in corso un progetto di recupero affidato a Invitalia. Questa struttura è un Panopticon o panottico, vale a dire un carcere ideato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham. Il concetto della progettazione è di permettere a un unico sorvegliante di osservare tutti gli individui di una istituzione carceraria senza permettere ai malcapitati soggetti di capire se siano in quel momento controllati o meno.

 

foto Gilan

 

Se le mura potessero parlare racconterebbero storie incredibili ormai sepolte nell'oblio dei secoli. Ben 170 anni di storia tra pietra e ferro in mezzo al Mar Tirreno: luogo di dolore dal Regno delle Due Sicilie all'Italietta sabauda corrotta fino al midollo, fino al tragicomico ventennio fascista, ha accomunato i destini dei padri del Risorgimento e della Costituzione repubblicana italiana.

Qui non c'è mai stato alcun divario tra la vita libera e la prigione dove sono condensate le vite di perseguitati e percecutori. Isolamento nell'isolamento: la condizione ideale per la tortura. La prima rivolta con evasione di massa condotta nel 1806 dal brigante Fra Diavolo di Itri; l'interminabile reclusione del patriota Luigi Settembrini; il fine pena mai dell'anarchico Gaetano Bresci (regicida di Umberto I) suicidato a bastonate dalle guardie carcerarie. E infine la reclusione di Sandro Pertini, ammalatosi per le gravi condizioni di detenzione, prigioniero politico del fascismo, rinchiuso nella cella numero 36 ma poi a capo della Resistenza italiana al nazifascismo.

A Santo Stefano il tempo umano si è fermato, o meglio non è mai sbarcato ma si respira un'altra era, dove la Natura dona armonia e bellezza infinite.

 Riferimenti:

 https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Ventotene

https://commissariocissantostefano.governo.it/it/ 

CHE NE SAI DI UN CAMPO DI GRANO?

 

 

di Gianni Lannes

Quale sicurezza alimentare? Magie tricolori: grano importato dall'estero - sovente contaminato dalle radiazioni o imbottito di glifosato - che diviene italiano dopo lo sbarco nel Belpaese. Non è un caso: le importazioni europee di grano duro straniero continuano a crescere mentre le navi cargo approdano in Italia spesso senza controlli. E la gigantesca frode continua impunemente con l'avallo delle autorità di ogni ordine, livello e grado. Ma che ne sa la gente dell'origine di un campo di grano?

13.5.24

AURORA BOREALE? NO: ELETTROSMOG!

 


di Gianni Lannes

Covidiotismo di massa? Oggi qualcuno rammenta l'interrogazione europarlamentare sulle scie chimiche dello smemorato Matteo Salvini datata 17 luglio 2013? Come si fa in Italia a scambiare l'inquinamento dell'aria addirittura per l'aurora boreale (coi giornaloni e gli espertoni di turno a propinare frottole a buon mercato) confondendo appositamente l'onnipervasivo elettrosmog (di origine civile e militare) con una tempesta geomagnetica? Nel Belpaese almeno dal 2002 la quotidiana osservazione del cielo mostra a occhio nudo schiere di aerei che rilasciano - notte e giorno - particolato ovunque. 


 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-7-2013-008804_IT.html?redirect

Ma non solo: anche l'elettrosmog è aumentato in misura esponenziale e così le attività militari di USA e NATO nel vecchio continente. Conseguenze sulla salute? Ecco un dato ufficiale su cui riflettere: ogni anno circa 300 mila persone persone nella sola Unione europea muoiono prematuramente a causa dell'inquinamento atmosferico. In vetta alla classifica da tempo primeggia proprio lo Stivale. Nel 2021 il 97 per cento della popolazione residente nelle aree urbane è stato esposto a concentrazioni di particolato fine, il più nocivo tra gli inquinanti atmosferici) superiori ai livelli menzionati nei più recenti orientamenti dell'Organizzazione mondiale della sanità. 

 

L’inquinamento atmosferico in Europa rimane ben al di sopra dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e rappresenta una minaccia significativa per la salute degli esseri viventi. In base alle nuove stime sugli effetti sulla salute, l’esposizione all’inquinamento atmosferico causa o aggrava alcune malattie quali il cancro al polmone, le cardiopatie, l’asma e il diabete.