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Italia: 12 novembre 2022, ore 09:47 - foto Gilan
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di Gianni Lannes
Scie chimiche: un fenomeno innegabile, sotto gli occhi di tutti, anche di miopi e covidioti. Una volta c'era la negazione di questo fatto; ora, invece, mandano in onda, o meglio nel cielo, la mitigazione. A fin di bene collettivo? La geoingegneria – detta anche
ingegneria del clima – è un vasto insieme di metodi e tecnologie
che mirano ad alterare deliberatamente il sistema climatico al fine
di alleviare l'impatto dei cambiamenti climatici.
Il Panel Internazionale per il
Riscaldamento Climatico (IPCC, Intergovernmental Panel on Climate
Change) delle Nazioni Unite nel suo Quinto Rapporto (AR5) del
settembre 2013, ha nominato per la prima volta la geoingegneria come
tecnica in grado di controllare il riscaldamento globale senza dover
ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, richiamando SRM
(acronimo che sta per Solar Radiation Management, cioè, in italiano,
gestione – ovvero contenimento, ovvero
mitigazione, riduzione,
blocco, e così via – della radiazione solare). Non vi compare un solo riferimento alle disastrse conseguenze dell'inquinamento bellico, né alla violazione della convenzione Enmod dell'ONU. Peraltro, l'obiettivo dell'US Air Force, è ufficialmente "la conquista del clima entro il 2025", ovvero il controllo totale.
Nel predetto rapporto (AR5) non sono
stati chiariti gli effetti dell'applicazione delle tecniche di
alterazione deliberata del sistema climatico SRM e CDR (Carbon
Dioxide Removal) sull'ecosistema; pur tuttavia vi è evidenza
pubblica nei lavori dell'IPCC (WG I) del riferimento già nel titolo
(capitolo 7) alla tecnica dell'SRM mediante irrorazione di «Nuvole e
Aerosol», pratica di cui non vi è
certezza scientifica circa gli
effetti sull'ecosistema e, indirettamente, sugli esseri umani.
L'uso di aerosol diffondenti in
quota allo scopo di aumentare la riflettività (albedo) della Terra,
richiama con forza il tema dell'ATRMF (active technical management of
radioactive forcing), progetto di cui fu protagonista lo
scienziato Edward Teller (E. Teller, R. Hyde e L. Wood «Global
Warming and Ice Ages», 1997. E. Teller, R. Hyde e L. Wood «Active
Climate Stabilization: Practical Physics-Based Approaches to
Prevention of Climate Change», 2002) ed i cui studi risultano essere
stati presentati a Erice nel 1997, al «22-esimo seminario
internazionale delle Emergenze Planetarie» ed a Washington, in
occasione del Simposio dell'Accademia Nazionale d'Ingegneria.
Da uno studio condotto presso
l'aeroporto di Zurigo dall’Institute for Atmospheric and Climate
Science, ETH Zurich, al fine di stabilire la composizione chimica dei
gas di scarico delle turbine dei velivoli, è stato possibile
riscontrare composti metallici tutti internamente mescolati con le
particelle di fuliggine, tra cui cromo, ferro, molibdeno, vanadio,
alluminio, bario, rame, piombo, nickel, manganese, titanio, zirconio,
calcio, sodio, silicio, condizione anomala e impropria alla
combustione.