di Gianni Lannes
L’aereo su cui viaggiava il presidente dell’Eni, che
esplose in volo e precipitò la sera del 27 ottobre 1962 a Bascapé, alle porte
di Milano, proveniente da Catania, fu sabotato. Il giudice Vincenzo Calia ha documentato:
«L’indagine tecnica, confortata dalle prove orali e
documentali raccolte, in assenza di evidenze contrarie, permette di ritenere
inequivocabilmente provato che l’ISNAP è precipitato a seguito di un esplosione
limitata, non distruttiva, verificatasi all’interno del velivolo… La limitata esplosione a bordo non può che essere
attribuita a un agente esplodente estraneo al velivolo. Vi è infatti l’assoluta
certezza che né i motori né i serbatoi né la bombola di ossigeno siano esplosi».
Eppure il gip Fabio Lambertucci il 17 febbraio 2004 ha archiviato la situazione con un decreto tombale:
«… L’indeterminatezza che avvolge tutte le ipotesi
relative alla individuazione dei responsabili della morte di Mattei refluisce,
in ultima istanza, sul dato di partenza dell’intera indagine, costruito sulla
ricerca delle dinamiche e della genesi “tecnica” della caduta dell’aereo che
accompagnò per l’ultima volta Mattei, nel senso evocato dalla pubblica accusa.
Che Enrico Mattei sia stato ucciso, in ultima istanza, si dovrebbe ricavare da
alcun prove e inferenze logiche… Dette prove e inferenze non costituiscono,
all’evidenza, una base sufficientemente solida per un ulteriore approfondimento
delle indagini. Tutto ciò impone l’archiviazione del procedimento a carico di ignoti, tenuto conto che, ancor prima del carattere ignoto degli autori del
fatto, manca una prova sufficiente che il fatto sia stato commesso… E così,
mentre per lo storico il “caso Mattei” costituisce e contribuirà a costituire
un caso da indagare, per il giudice la medesima non può essere oggetto di
ulteriore approfondimento. Quel che è certo, oggi, è come in sede giudiziaria
non sia stata raggiunta una prova sufficiente che Enrico Mattei, Irnerio
Bertuzzi e William McHale furono uccisi».
C’è abbondanza di fatti e di prove. A proposito di
moventi: pista francese (de Gaulle, ma non Oas) e strada inglese (Shell). Enrico Mattei
fu assassinato alla vigilia di un incontro con il presidente algerino Ben Bella,
con il quale avrebbe siglato uno strategico accordo petrolifero. Inoltre Mattei avrebbe incontrato il
presidente John Fitzgerald Kennedy, dal quale avrebbe ottenuto la
legittimazione ufficiale della sua strategia volta a spezzare il monopolio di
due sorelle multinazionali della regina Windsor.