Manfredonia è inserita tra i siti contaminati di
interesse nazionale dal 1998, in base alla legge 426. Il ministero dell’Ambiente
con decreto del 10 gennaio 2000 ha perimetrato un’area di appena 10,7
chilometri quadrati, di cui 8,5 in mare, che ingloba interamente il cosiddetto "porto alti fondali" e si protende al largo. Stranamente, la carta dell'Istituto Geografico Militare (in scala 1:50.000) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2000 (serie generale numero 47) è una vecchia mappa che non riporta il porto industriale (alti fondali) ultimato nel 1978.
31.12.16
30.12.16
LA DIFFIDA AL MINISTRO DELRIO E LE AMNESIE DI EMILIANO
Le persone più sensibili di Manfredonia - cordinate dal professor Italo Magno, già presidente nel 1988 del comitato popolare che lottò vittoriosamente contro l'Enichem - dopo aver già inviato un argomentato esposto il 22 dicembre scorso a Mattarella, Gentiloni e Calenda - hanno indirizzato al ministro Delrio, una comunicazione in cui chiedono più che motivatamente, di non rilasciare la concessione demaniale per 40 anni alla multinazionale Energas/Kuwait Petroleum. E' in gioco lo stupro ambientale della Daunia tramite un gigantesco complesso affaristico di gas a petrolio liquefatti (300 mila tonnellate annue di gpl). Così per scongiurare questa imminente concessione (elargizione) oggi è partita la pre-diffida a Roma.
24.12.16
LA TERRA DELL'ANGELO
In alto dalle
parti della grotta di San Michele le pecore calavano in silenzio, la massa
bianco sporco rotolava sul pendio, e pareva una slavina giù dal monte dell’angelo guerriero. A dicembre era caduta tanta
neve, e in mezzo alla montagna del sole il gregge si trascinava
verso la candida Mattinata per ripararsi dal freddo e dal vento
insidioso. Gli animali rotolavano nel soffice tappeto farinoso che ammantava boschi e praterie,
dal mare ruggente su fino alle colline più aspre. Cani, pastori, pelame
lanoso
nuotavano affamati verso valle; era una massa liquida e silente. Tutto
lì
taceva. Fu allora che un suono modulato si sentì fluire dalla terra. Era
più di
un richiamo pastorale lanciato con maestria da qualcuno; piuttosto, era
una
cosa antica e senza tempo, che risvegliava le persone, ed era ovunque e
in
nessun luogo. A udirlo nel silenzio più assoluto il gregge si fermò
senza
bisogno di un richiamo, e anche i cani ammutolirono e poi latrarono
lanciando
un eco risonante. Era la voce del luogo che tuonava, quella che avevano
udito
gli esseri viventi, un canto dimenticato nel silenzio transumante.
Svegliato
dal richiamo tra i pini d’Aleppo cantava il Gargano all’unisono sotto la
neve
del generale inverno.
ENERGAS: ITALO MAGNO SCRIVE A DIAMANTE MENALE
LETTERA
APERTA
Manfredonia, 24 dicembre 2016
Alla cortese attenzione del
Signor Diamante Menale
Presidente di Energas S.p.A
Gentile
Signor Menale,
Le scrivo questa lettera per dire che mi dispiace per i
rapporti che si sono così incrinati tra Lei e la nostra città. Avremmo voluto
che fossero diversi, come facilmente avviene tra noi e le persone che si
avvicinano a questa città, solitamente cordiale con i forestieri.
È Natale,
ma non solo a Natale occorre saper mettere da parte i pensieri negativi, per far
emergere i sentimenti migliori, finora sopiti, da parte nostra, nella difesa di
interessi che fanno riferimento alla propria casa, alla bellezza del nostro
habitat, alle sue possibilità di sviluppo, perfino alla nostra esistenza, che
si ritiene esposta “a rischio rilevante” con l’insediamento dell’impianto che
la Sua Azienda vorrebbe tumulare nei nostri luoghi.
23.12.16
TAP: UN ALTRO LOSCO AFFARE DI GAS
di Gianni Lannes
L’attuale stima si aggira sui 40 miliardi di euro per
un rifornimento di gas azero alternativo a quello russo. La sua capacità comunque
si esaurirà nel 2021, come ha documentato Bankwatch. Nel rapporto “Affari
pericolosi - Chi approfitta del Corridio meridionale del gas?” c’è scritto: “Nella
sua corsa per costruire il Corridoio Sud, l’Ue ha accettato di sacrificare i
controlli - scrive l’ong -. Questo potrebbe ritorcersi contro l’Unione”. Il tratto dalla Grecia all’Italia vale 2 miliardi di euro: a
erogarlo sarà la Banca europea degli investimenti, istituto a cui
contribuiscono Paesi europei e Commissione (l’Italia detiene il 16 per cento
del capitale). Allora, perché distruggere la Puglia? E la Xylella c'entra qualcosa?
riferimenti:
GAS, TANGENTI & RIFIUTI
Un lancio dell'Ansa attesta: «Un sequestro preventivo di beni per 239,7 milioni di euro, disposto
dal gip di Napoli, è stato eseguito stamane nei confronti della società Kuwait
Petroleum Italia. L'ammontare è pari, secondo l'accusa della Dda partenopea, al
profitto ottenuto mediante lo smaltimento illecito, a Napoli, di rifiuti di
lavorazione pericolosi: 42mila metri cubi di acque oleose. Otto gli indagati.
Nell'ambito dell'inchiesta erano stati sequestrati due anni fa alcuni impianti
dell'azienda».
Kuwait Petroleum Corporation - una multinazionale
petrolifera di proprietà dello Stato totalitario del Kuwait (a cui l’Italia ha
venduto recentemente ben 28 velivoli da guerra con la benedizione di Renzi e
Pinotti) - è comproprietaria di Energas: la sua quota è pari al 33,31per cento,
attesta l’archivio ufficiale della camera di commercio di Napoli. Il 61,88 per
cento è nella mani della Zeta Gas, mentre il rimanente 4,81 per cento
appartiene a Di Mauro Vincenzo. Il mastodontico deposito di Gpl a Manfredonia è la contropartita irrinunciabile della predetta vendita bellica?
22.12.16
GPL: L'ULTIMO DISASTRO!
È salito a una trentina il numero dei feriti del grave incidente ferroviario avvenuto nelle prime ore di sabato 10 dicembre 2016 a Hitrino, nel nordest della Bulgaria. Alcuni di loro sono in gravi condizioni. Resta fermo per ora a cinque il bilancio dei morti. I vigili del fuoco continuano a cercare eventuali altre vittime o superstiti tra le macerie delle case distrutte dall’esplosione e dal successivo incendio. Secondo fonti della polizia, gli ultimi due vagoni cisterna pieni di Gpl, del treno merci deragliato, che era composto da 26 vagoni cisterna di Gpl e propilene, sono esplosi dopo aver urtato alcuni pali elettrici provocando distruzioni su vasta scala. Il panorama è quelo di una città bombardata.
19.12.16
MATTARELLA E GENTILONI DEVONO ARRESTARE L'ENERGAS/KUWAIT PETROLEUM
Ecco
in anteprima il testo integrale dell'istanza redatta da Gianni Lannes,
che il 20 dicembre sarà sottoscritta dalla cittadinanza sensibile di Manfredonia, e
che il 21 dicembre sarà trasmessa al capo dello Stato, al primo ministro e al ministro dello sviluppo economico. Dopodiché, ovvero trascorsi 30 giorni dal ricevimento della presente, se tali autorità non arresteranno ufficialmente l'affare Energas/Kuwait Petroleum, il caso sarà portato direttamente all'attenzione della Corte di Giustizia Europea, della Commissione europea, della Corte dei diritti dell'Uomo e dell'ONU. Una strategia risolutiva non si improvvisa, ma va condivisa alla luce del sole. Ora è scacco al re: 10 a zero e palla al centro.
Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
c/o Palazzo del Quirinale
00187 Roma
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Paolo Gentiloni
c/o Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Carlo Calenda
via Vittorio Veneto, 33
00187 Roma
Manfredonia,
21 dicembre 2016
Raccomandata
A/R
N
|
oi cittadine e cittadini italiani, nati e residenti a
Manfredonia, con l’ausilio dello scrittore Gianni Lannes (autore del dossier A tutto gas, di prossima pubblicazione),
in ossequio ai dettami della Costituzione repubblicana e alla Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo, nonché alla Dichiarazione dei diritti del
fanciullo e alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, in virtù
della Convenzione di Aarhus, ratificata dalla legge 108/2001, ai sensi del
Trattato che istituisce la Comunità Europea, ratificato dalla legge 1203/1957 (in
particolare l’articolo 174), nonché in considerazione della “Dichiarazione per
il diritto del bambino ad un ambiente non inquinato” del 24 settembre 1999: «Il
Comitato Nazionale per la Bioetica ha sempre avvertito l’esigenza di
sottolineare la gravità e l’urgenza delle questioni connesse alla tutela
dell’ambiente… e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di stimolare un
serio processo di sensibilizzazione riguardo l’improprio sfruttamento delle
risorse ambientali, al degrado, all’inquinamento ed ai rischi ad essi associati
per la salute umana… la tutela dell’ambiente chiama in causa valori e beni
fondamentali come la qualità della vita, il rispetto per la comunità biotica,
la tutela della salute umana… la politica e il diritto hanno e devono mantenere
un ruolo prioritario in quanto la loro ragion d’essere è data proprio dalla
tutela dei diritti e valori umani per i quali non è ammissibile alcuna forma di
negoziazione… Il diritto ad un ambiente
non inquinato va considerato ormai parte integrante del diritto alla salute in
quanto quest’ultimo è evidentemente pregiudicato dalla violazione sistematica
dell’equilibrio ambientale»,
16.12.16
UNA BOMBA AD OROLOGERIA AL POSTO DEL TRENO PASSEGGERI!
Altro che energie rinnovabili, altro che
modernità, altro che futuro, altro che qualità della vita, altro che democrazia.
Il presente è ancora un tombino industriale per il Sud Italia, usato come la discarica
dell’Europa. Bentornati nell’era della
pietra, anzi dei fossili sopravviventi. Non è uno scherzo di Carnevale. Il
capoluogo della Daunia doveva essere la seconda stazione più importante d’Italia,
dopo quella di Bologna. Invece il nevralgico scalo ferroviario (collegamenti
nord-sud, est-ovest della Penisola) è stato gradualmente e volutamente trasformato in un
ramo secco; adesso il governo tricolore ha congelato i fondi già stanziati
per tutte le dorsali ferroviarie nel Mezzogiorno d’Italia. Dal 12 dicembre 2016
Trenitalia ha pure soppresso lo storico collegamento passeggeri da Manfredonia
a Foggia e viceversa. L'inghippo dell'imbroglio legalizzato, si fa per dire, è sepolto qui.
15.12.16
MERCURIO ENI NELL'ADRIATICO
Avvelenamento infinito ed impunito. Peggio della mafia c'è soltanto l'omertà dello Stato italiano. Le autorità tricolori ad ogni
livello hanno consentito all'Eni di
seminare malattie e morte in un paradiso terrestre. E' accaduto a
Manfredonia, ma non solo: una strage legalizzata di ignara popolazione e ancora speculazioni
in grande stile, incluse le trivelle petrolifere, a danno della gente. La legge
426 del 1998 ha inserito questa zona nei 16 siti di interesse nazionale da
bonificare. Con decreto del ministero dell'ambiente datato 10 gennaio 2000, il
territorio da mettere in sicurezza e bonificare è stato perimetrato. Soltanto l'area
marina inquinata dall'Eni - senza contare la terraferma - si estende per 853 ettari, pari a 8,5 chilometri
quadrati. Nel 2008 l'Ispra ha rilevato proprio in loco, ovvero nella zona
prospiciente il petrolchimico Anic-Enichem concentrazioni abnormi di veleni industriali,
ma soprattutto il letale mercurio. A tutt'oggi, grazie anche all'evidente
disinteresse istituzionale, nonostante i recenti rilievi dell'Arpa, non è stato disinquinato un
centimetro quadrato di questo mare in agonia. Proprio qui dove il pericolo
sismico e idrogeologico è notoriamente presente, il governo italiano intende
autorizzare l'Energas/Kuwait Petroleum ad installare un impianto produttivo di
gas a petrolio liquefatto, a rischio di incidente rilevante (secondo le
direttive Seveso) da 300 mila tonnellate annue. Nel 2013 l'Italia ha aderito alla
convenzione mondiale di Minamata, un trattato internazionale legalmente
vincolante. Siamo alla resa dei conti, al redde rationem. E' l'ora di chiamare ufficialmente dinanzi alla Commissione
europea, al Consiglio d'Europa, al Parlamento Ue, alla Corte di giustizia Ue e alla Corte dei diritti dell'Uomo,
lo Stato italiano e l'Eni ad un atto concreto di responsabilità, in
ossequio alla Convenzione di Aarhus (chi inquina paga). Occorre una nuova etica
tra giustizia sociale ed ecologia, per un progetto che abbia il rispetto della
vita e la conservazione dell'ambiente, come parte fondamentale delle scelte
economiche, politiche e sociali.
12.12.16
ENI E STATO ITALIANO: FINTE BONIFICHE!
Manfredonia è uno dei 16 siti italiani ricompresi
dalla legge 426 del 1998 nelle aree a grave rischio ambientale, a causa
dell'inquinamento industriale provocato dall'Eni. Il ministero dell'Ambiente
con decreto del 10 gennaio 2000 ha perimetrato il territorio da disinquinare. A
tutt'oggi, nonostante una montagna di denaro pubblico elargita alla Syndial,
ovvero alla stessa Eni, la bonifica a Manfredonia è appena al 5 per cento sulla
terraferma, e addirittura a zero negli 8,5 chilometri quadrati (853 ettari) nell'area
marina prospiciente il petrolchimico. Nel 2008, peraltro, l'Ispra ha trovato in
questo mare anche il mercurio. Il folle progetto dell'Energas/Kuwait Petroleum (un gigantesco deposito di gas a petrolio
liquefatto da 300 mila tonnellate annue di gpl) non potrà essere mai realizzato, anche perché insiste in una di
queste aree contaminate, quella del porto alti fondali.
ITALIA: PRESENTE E FUTURO!
di
Gianni Lannes
In
Italia i rifiuti si riciclano soltanto in politica. Che fare in un belpaese
reso agonizzante da una casta di
politicanti eterodiretti
palesemente da interessi speculativi stranieri? Ma pensate davvero che chi ha provocato questa situazione disastrosa possa trovare e mettere in atto le soluzioni per il bene comune? Prima cosa: spazzare via i
tutti i parassiti. La perdita più grave è quella delle intelligenze, costrette
ad emigrare ancora più di un secolo e mezzo dopo l'annessione d'Italia targata
Savoia. Da noi vige la morte per pena e la tortura non è reato. Allora, una prima prova è quella di riconquistare la sovranità
perduta e lo Stato diritto, attraverso una nuova Costituente. Ma perché no?
Coltivare il futuro nella propria terra. Puntiamo sui giovani e diamo vita ad
ecosistemi dove le persone si incontrano per mettere a valore passioni e idee
concrete. La prima rivoluzione è interiore: passare dal paradigma dell'economia
all'etica. Sciopero generale ad oltranza ed obiezione fiscale a tappeto per cominciare.
IL DIRITTO DI CREPARE!
di Gianni Lannes
Nel Mezzogiorno d'Italia non si ha diritto alla vita, tantomeno a viaggiare. Mancano infatti all'appello circa 11 miliardi di euro per concludere le dorsali ferroviarie Napoli-Bari-Lecce-Taranto, Salerno-Reggio Calabria, Messina-Catania Palermo. Basta andare sul sito dei contratti istituzionali di sviluppo del ministero dei Trasporti per rendersi conto di un'altra beffa ai danni del Sud. Ma c'è di peggio. Della serie: come assassinare un territorio e tutta la sua popolazione in breve tempo. E la casta politica? Al solito latitante. Dunque, niente più treno civile. Da oggi, è stato
abolito lo storico collegamento ferroviario passeggeri da Manfredonia per Foggia e Termoli. La stessa linea a binario unico sarà utilizzata esclusivamente dalle numerose e pericolose ferrocisterne cariche di gas a petrolio liquefatto (a rischio di incidente rilevante secondo le direttive Seveso) dell'Energas, che stazioneranno nell'ex capoluogo provinciale all'insaputa della popolazione, e senza alcun piano sia pure "obbligatorio" di sicurezza.
11.12.16
LE REGALIE SEGRETE DI GENTILONI ALLA FRANCIA
di Gianni Lannes
Ecco chi è Gentiloni: uno che di nascosto da ministro degli esteri ha regalato una fetta di mare italiano ad una nazione straniera. La notizia della cessione
segreta di ben 339, 9 chilometri quadrati dell’Alto Tirreno è emersa per caso,
soltanto perché le autorità marittime transalpine (una motovedetta della Gendarmerie Maritime) hanno
sequestrato il 13 gennaio 2016, il peschereccio italiano Mina intento a pescare
gamberi rossi. La motivazione del fermo è lo sconfinamento dell'imbarcazione
italiana in acque territoriali francesi.
Le acque in cui la barca è stata fermata dai prepotenti transalpini, però, al capitano di bordo risultavano nostre: avrebbero «cambiato colore» proprio nel bilaterale Gentiloni-Fabius del 21 marzo 2015, avente per oggetto lo scambio di acque territoriali. Le autorità francesi, infatti, hanno giustificato il sequestro sulla base dei nuovi confini stabiliti con l'accordo bilaterale tra Italia e Francia il 21 marzo 2015.
Le acque in cui la barca è stata fermata dai prepotenti transalpini, però, al capitano di bordo risultavano nostre: avrebbero «cambiato colore» proprio nel bilaterale Gentiloni-Fabius del 21 marzo 2015, avente per oggetto lo scambio di acque territoriali. Le autorità francesi, infatti, hanno giustificato il sequestro sulla base dei nuovi confini stabiliti con l'accordo bilaterale tra Italia e Francia il 21 marzo 2015.
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