21.11.24

BOMBE NUCLEARI USA IN ITALIA: IL PERICOLO DIMENTICATO!

 


 

di Gianni Lannes

Bentornati nella colonia tricolore prostituita allo zio Sam ed eterodiretta dagli alleati. Anche in materia di guerra nucleare i politicanti italiani hanno sempre occultato l'esplosiva verità e mentito spudoratamente, mettendo a disposizione di Washington il territorio nazionale, così esponendo a rischio e pericolo l'ignara popolazione, in barba alla nostra Costituzione democratica e alla legge 131 del 1975, ispirata e voluta da Aldo Moro. Il popolo italiano che non sa nulla di niente rischia di essere disintegrato in un lampo e viene tenuto all'oscuro di tutto da chi s-governa per conto terzi. Meloni triplica i fondi per la Nato: 1 miliardo di euro in più per le forze speciali, mentre al contempo riduce le risorse pubbliche per cultura, salute, ambiente, scuola e università.

 

 

Italia ridotta ad un arsenale nucleare United States of America a partire dal 1956, in base ad accordi ancora oggi segreti, mai ratificati dal Parlamento. Lo attestano e dimostrano prove ufficiali inequivocabili. Eppure, c'è chi prima da ministro della Difesa e poi da capo del Senato, nega la pericolosa evidenza, come il collezionista di busti mussoliniani, al secolo Benito Ignazio Maria La Russa che nel 2023 sbottò: "Via Rasella pagina tutt'altro che nobile". In particolare gli ordigni modello B61-12 (ultima versione intelligente) sono stipati ad Aviano e Ghedi, mentre a Livorno (Camp Darby) e Sigonella (Catania) alberga uno svariato munizionamento atomico, in evidente violazione della Costituzione repubblicana italiana, nonché del Trattato di non proliferazione (Tnp). 

 


Inoltre, in almeno 12 porti dello Stivale (privi di piani effettivi di sicurezza e protezione della popolazione) attraccano e sostano sottomarini a propulsione ed armamento nucleare. Tale situazione e posizione nel Mediterraneo rende l'Italia un prioritario obiettivo di guerra in Europa, dove Washington ha disseminato ulteriori armi nucleari (Gran Bretagna, Belgio, Germania, Olanda, Turchia).


 

20.11.24

ITALIA: ARSENALE NUCLEARE USA E OBIETTIVO DI GUERRA RUSSO

 

Documento a firma del Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti


di Gianni Lannes

Terza guerra mondiale: sul filo dell'olocausto nucleare. Colpita per la prima volta la Russia con missili United States of America. Mentre Washington e le colonie dello zio Sam in Europa (Roma in primis) seguitano a rifornire di armi l'Ucraina di Zelensky, Putin approva il decreto che aggiorna la dottrina nucleare. La cronaca attuale: Cremlino, possibile risposta nucleare a missili da Ucraina. Medvedev: “Nostro diritto reagire con armi di distruzione di massa”. L'Italia è uno degli obiettivi prioritari da colpire, in quanto nello Stivale alberga a Ghedi, Aviano, Livorno (Camp Darby) e Sigonella (Catania) un pericoloso arsenale atomico statunitense (in grado di disintegrare mezza Europa: Stivale compreso), col beneplacito delle autorità tricolore a partire dalla Meloni (con la conferma ufficiale del sottosegretario Isabella Rauti) e in palese violazione della Costituzione repubblicana italiana, nonché del Trattato di non proliferazione (Tnp). Siamo sull'orlo di una preannunciata catastrofe planetaria e i politicanti se la ridono pure mentre ingrassano a spese di lavoratori e contribuenti.

19.11.24

ABUSIVISMO LEGALIZZATO COL CEMENTO ARMATO!

 

Pesaro: il Natale di un albero vivisezionato - foto Gilan


di Gianni Lannes

Dove non alberga l'ecologia. Stragi di esseri umani su mutamenti climatici indotti, strangolamento del territorio e consumo smisurato di suolo. Classificazione tecnica: R4, rischio molto elevato, ossia possibile perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, distruzione di attività socio-economiche. Dove? A Pesaro si profila una tragedia annunciata in una città già sommersa in un recente passato dalla pioggia alluvionale e dal fango?

Pesaro: opificio Carloni (area della speculazione) - foto Gilan

 

Valanghe di cemento armato, però legalizzato in aree ad elevato rischio idrogeologico e pericolosità da dissesto. Insomma, una catastrofe prenotata per gli ignari abitanti, in deroga alle leggi vigenti e all'obsoleto Prg. Pesaro non a caso è la capitale nell'anno 2024 della cultura italiana: un esempio da manuale della speculazione edilizia dilagante. L'area presa di mira dai padrini locali del mattone col solito avallo dei politicanti di turno è lo storico quartiere Muraglia, a ridosso del Torrente Genica. Non solo un nuovo ospedale in un'area a rischio esondazione col classico sperpero di quattrini pubblici, ma per giunta due torri condominiali da 12 piani che a 40 metri d'altezza oscureranno i caseggiati a due piani, il campo sportivo e la limitrofa collina San Nicola. L'edilizia che sfigura la città e mette a repentaglio la vita delle persone, consentendo ai soliti noti di accumulare profitti senza scrupoli è reato? Secondo l'attuale sindaco Biancani è un diritto acquisito. Infatti, il primo cittadino e la sua giunta di centrosinistra (eletti di fresco), invece di portare la questione nella preposta assise cittadina, ovvero all'attenzione del consiglio comunale, alla chetichella mediante la delibera numero 245 del 29 ottobre 2024 hanno approvato all'unanimità - in barba alle normative di salvaguardia ambientale - l'intervento spacciato addirittura per “mitigazione delle condizioni di rischio idraulico”. Falso in atto pubblico? Il predetto deliberato contiene un'interpretazione alterata dei fatti: «il Piano non incide sul dimensionamento globale del PRG, non varia le destinazioni d’uso e non modifica le norme tecniche di attuazione di PRG, inoltre non modifica la distribuzione dei carichi insediativi né la dotazione degli standard, pertanto può essere approvato secondo l’iter procedurale di cui all’art. 30 della L.R. n. 34/1992....secondo le valutazioni effettuate nello studio di verifica e mitigazione del rischio idraulico, è stato ritenuto che la realizzazione degli interventi proposti nel Piano Particolareggiato garantisca una sufficiente mitigazione del rischio idraulico esistente nell’area in esame». Calcolata follia amministrativa? In tal modo viene garantito l'interesse comune della collettività o piuttosto il mero profitto di pochi?

foto Gilan

 
 

Pesaro: opificio Carloni (area della speculazione) - foto Gilan

foto Gilan

Pesaro: opificio Carloni (area della speculazione) - foto Gilan


All'opificio Carloni a ridosso del frequentatissimo campo sportivo del Muraglia e della scuola calcio per bambini e ragazzi, c'è pure l'amianto cancerogeno, ormai deteriorato e reso friabile dalle intemperie. In loco è in atto dal 3 luglio scorso un sequestro penale dell'area. L'asbesto doveva essere bonificato in tre giorni - in base alla comunicazione di inizio lavori - ma dimora ancora in loco esponendo al concreto pericolo i malcapitati residenti e i giovanissimi calciatori, nonché l'occasionale pubblico. Il sindaco Biancani - in primis - ha il dovere di tutelare la salute pubblica. Per la cronaca documentata: ieri pomeriggio alle 15:30 ignoti caricavano materiali su un camion.

18.11.24

UE: FINANZIAMENTI DI GUERRA!

 

Bruxelles (aprile 2014): foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes

In barba alla pace, altro che Manifesto di Ventotene. Edirpa e Asap vi dicono niente? Sovente gli acronimi nascondono una realtà ignota ai più. L'Unione europea e il Consiglio d'Europa approvano all'unisono provvedimenti spacciati per sviluppo industriale (dual use) in netta contraddizione con i loro stessi trattati costitutivi. Acquisti comuni per la cosiddetta “difesa” militare e supporto economico con denaro dell'ignaro contribuente elargito all'industria bellica. Insomma, soldi pubblici per le armi e non per progetti culturali, sociali o di risanamento ambientale. E a breve (gennaio 2025) andrà in scena l'European Defence Investment (Edip), come pretende lo zio Sam a capo della Nato. Dal fantoccio Biden al tycoon telecomandato Trump non fa differenza per la colonia italia e il resto del mondo sotto le grinfie imperialiste United States of America.

Riferimenti:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_5827

https://defence-industry-space.ec.europa.eu/eu-defence-industry/asap-boosting-defence-production_en

https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/07/07/asap-council-and-european-parliament-strike-a-deal-on-boosting-the-production-of-ammunition-and-missiles-in-the-eu/

https://defence-industry-space.ec.europa.eu/eu-defence-industry/edip-future-defence_en 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/11/italia-bilancio-di-guerra.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2021/01/la-civilta-moderna-ha-posto-come.html 

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012. 

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/scie-di-guerra/



17.11.24

LE BOMBE SEGRETE DI MUSSOLINI

 

Urbino: il deposito segreto delle bombe di Mussolini -© foto Gianni Lannes


 

(Il mio sentito ringraziamento al Gruppo Spelogico Urbinate e al geologo Enrico Sacchi che mi ha accompagnato nella prima esplorazione di queste cavità sotterranee)!

di Gianni Lannes

Armi chimiche occultate e disperse nelle Marche (Urbino: sito Unesco) nonché nel Mare Adriatico in prossimità di Pesaro, Cattolica, Gabicce e Fano. Il governo Meloni è al corrente ma tace, alla stregua di quello tedesco del traballante Scholz. Le autorità germaniche sono state informate ma risultano latitanti. Il Mare Adriatico (il settore centro-settentrionale) è stato ridotto in una discarica di guerra, segnalata anche da un rapporto dell'Unep ("Map of unexploded ordnance dumping sites in the water surrounding Italy")) che comprende l'attuale capitale italiana della cultura.

Foto Gilan - Fonte Archivio di Stato Pesaro-Urbino

 

Ecco la storia dimenticata, anzi cancellata. Oltre 1 milione di bombe: 908 mila convenzionali e ben 100 mila caricate con iprite e arsenico (ordigni proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925). Nel 1939 Mussolini ordina la rapida realizzazione sotto Urbino in alcune gallerie ferroviarie mai utilizzate dai treni civili, di un arsenale gestito dalla Regia Aeronautica (14° deposito su progetto della II Seconda Regione Aerea di Padova). 

 

Foto Gilan - Fonte Archivio di Stato Pesaro-Urbino

12.11.24

ITALIA: BILANCIO DI GUERRA!

 

Italia - foto Gilan
 

 

di Gianni Lannes

31 miliardi e 295 milioni: a tanto ammontano attualmente i soldi pubblici dilapidati per le spese militari dal Governone Meloni. Se questa torta fosse equamente divisa ad ogni Comune d'Italia spetterebbero 4 milioni di euro. Invece, la scure si abbatte ovunque, a partire da Roma dove verranno a mancare 22 milioni alla spesa corrente dopo i 23 sottratti l'anno scorso. C'è di peggio: la nuova legge di bilancio dell'esecutivo di centro destra scommette sull'economia di guerra e aumenta del 12 per cento le spese belliche, mentre taglia ancora i servizi pubblici dalla sanità ai trasporti, alla scuola e all'università.

TRUMP BIS: LA FINE DEL MONDO?

 


 

di Gianni Lannes

Il 2025 è dietro l'angolo, non solo per la conquista del clima come arma insospettabile. Infatti il mandato del cosiddetto “Project 2025” ha come primo obiettivo quello di smantellare lo Stato amministrativo e sociale. La crociata prescritta dalla Heritage Society non sarà limitata alle agenzie economiche ma prenderà di mira quelle ambientali e sanitarie (da tempo cooptate dal potere economico). Non a caso, appena 8 anni fa Trump nominò addirittura dei petrolieri (la principale industria sponsor di questo fantoccio di origini tedesche per parte di padre) a capo dell'Agenzia per l'Ambiente (Scott Pruiett) e della Difesa del territorio (Ryan Zinke). Anche le eterodirette Nih e Fda finiranno totalmente nelle solite grinfie multinazionali?

SFASCISTI NEL BELPAESE!

 


 

di Gianni Lannes

Ecco l'Italia alla fine dell'anno 2024. Violenza di Stato telecomandato dall'estero. Un bivacchetto di camicie nere dell'organizzazione neofascista Casapound (che va sciolta per legge ma viene protetta dalle istituzioni e a Roma occupa abusivamente un immobile pubblico) autorizzata alla plateale provocazione dalle attuali autorità di pubblica sicurezza tricolore a sfilare per Bologna, città medaglia d'oro della Resistenza al nazifascismo, martoriata anche dalla strage del 2 agosto 1980. E un ministro dei Trasporti (macchietta travestita da Trump costantemente sui social) che invece di occuparsi di ciò che gli compete (trasporti ferroviari al collasso, austrostrade ridotte a cantieri impercorribili e strade statali pericolanti) minaccia chiunque osa mettere in discussione l'annullamento della libertà. Infine, un governicchio fallimentare - eterodiretto dallo zio Sam - che deporta i migranti in Albania, punta sul nucleare, ospita arsenali atomici USA (in palese violazione della Costituzione repubblicana e del Trattato di non proliferazione) nello Stivale ridotto a portaerei di Washington e Tel Aviv e peraltro gonfia le spese militari con la cifra record di ben 31 miliardi e 295 milioni di euro (denaro pubblico dell'ignaro contribuente).

Riferimenti:

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/ustica-e-bologna/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Bologna 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

PALESTINA SENZA ARAFAT

 

Roma (anno 1975): Arafat, Berlinguer e Craxi

di Gianni Lannes

L'11 novembre 2004 si spegneva in Francia Yasser Arafat. Leader dell'Olp e primo presidente dell'Autorità nazionale, trascorse l'ultimo decennio della sua vita tra un accordo di pace per uno Stato libero e indipendente palestinese e il brutale assedio israeliano che lo rese prigioniero a Ramallah. Con gli accordi di Oslo, Arafat rinunciò al sogno di uno Stato unico pur di ottenere la liberazione di un quinto della Palestina storica invasa dai fanatici sionisti ebraici. Per mezzo secolo il Mossad ha tentato infruttuosamente di assassinarlo. Due decenni più tardi, ai giorni nostri, nessuna liberazione ma la strage continua del popolo palestinese con l'organizzazione terroristica Hamas finanziata e sostenuta dal macellaio Netanyahu. E l'Occidente, che torna furbescamente a blaterare di "due stati" e sostiene militarmente Tel Aviv, non osa mettere in pratica la decisione della Corte internazionale di Giustizia: l'occupazione israeliana va smantellata.

 https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/raccolta-fotografica-sull-attivita-bettino-craxi/IT-AFS-060-001210/incontro-yasser-arafat-craxi-yasser-arafat-ed-enrico-berlinguer

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Palestina 

11.11.24

LA CONQUISTA DELLE MENTI...

 

foto Gilan
 

di Gianni Lannes

Un mondo sterile e senza futuro che sfreccia dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia assoluta. Nell'era digitale la lotta per la libertà si gioca nel campo dell'informazione. A dominare la scena globale è il tentativo di plagiare le menti degli esseri umani attraverso la disinformazione pilotata da mass media e social media. L'obiettivo è la sottomissione generale mediante l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Chi sono i beneficiari? Il potere economico, industriale e politico è detenuto da una disumana oligarchia che punta senza scrupoli al dominio planetario.

La manipolazione costante dell'informazione ha come obiettivo quello di far implodere le democrazie dall'interno, indebolendone la coesione, amplificandone artificiosamente le divisioni, propagando insistentemente odio e sfiducia tra le persone, seminando confusione e dubbi. Non è una battaglia ideologica, bensì la sostituzione della realtà fattuale con una realtà aggiuntiva che distorce le percezioni. L'approccio repressivo usa un copione scontato: limitazione o azzeramento della libertà d'espressione, di opinione, di informazione e di manifestazione. Che fare per fronteggiare un futuro di schiavitù? Rafforzare il sistema immunitario delle società democratiche: media di qualità ma soprattutto educazione al pensiero critico (non solo a scuola), partecipazione attiva alla vita politica e sociale. Il nuovo Rinascimento è una rivoluzione culturale per via etica.

LE VIE DEL CIELO

 

Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea 
(autore: Cima da Conegliano - anno 1505)


10.11.24

LA GERMANIA INQUINA L'ITALIA!

 


  

di Gianni Lannes

Da tempo immemorabile l'ecologica Germania inquina impunemente l'Italia, non solo mediante la contaminazione radioattiva (rifiuti nucleari) esportata grazie alle ecomafie internazionali, ma addirittura con armi chimiche dimenticate. Infatti, bombe a perdere in Italia: 1316 tonnellate di iprite e 84 tonnellate di arsenico. Una mistura di ordigni e veleni affondati col favore delle tenebre nell'estate dell'anno 1944 dalle truppe germaniche (Sonderkommando Meyer) ad appena 3 miglia dal porto di Pesaro su un fondale sabbioso che non supera i 12 metri di profondità. Il litorale marino trasformato dai tedeschi in discarica bellica interessa 6 zone di rilascio degli ordigni proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925, che si estendono da Fano a Cattolica. 

 



I primi ad essere colpiti sono stati gli ignari pescatori italiani già a far data dal 1945. I lavoratori del mare infortunati ormai non si contano più, ma c'è chi ancora serba memoria come Ivo Magi di Cattolica e il centenario Silvano Pensi di Fano.


 

Il 7 novembre 2016 un cittadino ha scoperto e segnalato prontamente un ordigno a Baia Flaminia di Pesaro. Interviene lo Sdai della Marina Militare italiana. Che bomba era? “Ho chiesto la tipologia alle autorità e mi hanno risposto testualmente “top secret”, mi informa il professor Alessandro Lelli, all'epoca presidente del Comitato nazionale bonifica armi chimiche. In uno Stato di diritto nessuna autorità può accampare segreti.



Da 80 anni suonati la zelante Germania (ex locomotiva economica del vecchio continente e sempre nano politico a livello mondiale) inquina impunemente il Mare Adriatico. Il 4 novembre scorso considerata la gravità della situazione ho scritto personalmente all'ambasciatore di Germania Lucas e al ministro dell'Ambiente Lemke (Verdi). A tutt'oggi non è giunta alcuna risposta, ma una cosa è certa: hanno ricevuto la mia missiva indirizzata via posta elettronica. E l'Italia che fa? Il governo tricolore fa finta di niente. Il 25 novembre 2010 è stata indirizzata al Governo italiano - da ben 5 cinque deputati della Repubblica italiana - l'interrogazione parlamentare numero 4/09713: a tutt'oggi non è approdata risposta e l'iter risulta in corso. In quel governo Berlusconi figuravano come ministri anche tale Giorgia Meloni e il camerata Ignazio La Russa, nonché l'allora sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto (attuale ministro). A proposito: ma l'Unione europea che fa? Nulla.

 







“Sagen was ist”: dire quel che è. Arsenico: tossico e cancerogeno anche in piccole quantità fino ad essere letale. Iprite: irritante per organi visivi, vie respiratorie e pelle. Entrambi sono in grado di innescare processi teratogeni e di mutagenesi. Basta consultare il portale PubMed per accertare che esistono migliaia di studi scientifici che attestano questo pericolo a danno della vita.

La Convenzione di Parigi per la proibizione delle armi chimiche del 1993 mette al bando tale categoria di armi di distruzioni di massa ed istituisce l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) con sede a L'Aja.

In ogni caso, vale sempre il principio giuridico “chi inquina paga”. La tutela dell'ambiente e della salute umana è un obbligo per qualunque autorità e istituzione. L'ex locomotiva dì Europa ha il dovere di recuperare tutto l'arsenale di guerra e bonificare il mare italiano a Pesaro e dintorni.


8.11.24

ALBERI PARLANTI

 

foto Gilan
 

Alberi: esseri viventi primordiali che parlano con i bambini e donano pure emozioni. Questi giganti straordinari, apparentemente silenti pur non avendo voce nella stagione dell'artificiale infondono armonia, gioia e saggezza al naturale.

Gilan

foto Gilan

 
foto Gilan

7.11.24

GIOCHI DI GUERRA E BOMBE A PERDERE NEI MARI D'ITALIA!

 


 

 di Gianni Lannes

Un mare di bombe nell'Adriatico e nel Tirreno, Ionio tutto compreso con l'aggiunta delle navi dei veleni: lo attesta una prova inequivocabile e ufficiale, ovvero il Portolano della Marina Militare (edizione 2024). Una colonia a stelle e strisce: gran parte delle acque territoriali italiane risultano interdette per quasi tutto l'anno o ininterrottamente per esercitazioni militari nazionali e internazionali (Nato & Usa) anche con l'uso non segnalato di sottomarini a propulsione e armamento nucleare (che occasionalmente affondano col favore del buio e dell'impunità generale pescherecci italiani).

 



Non solo residuati bellici, convenzionali e speciali, ma armi chimiche deliberatamente affondate dagli angloamericani (1 milione) e dai tedeschi (migliaia) nel 1944 e nel 1945, nonché dalla Nato durante la guerra in Jugoslavia. L'Italia è stata ridotta a una discarica marina e i giochi di guerra vanno in onda ovunque, anche sotto costa, nei pressi dei litorali, nonché delle isole maggiori e minori. Quali sono i danni all'ambiente e alla salute umana?

 




6.11.24

ITALIA: COLONIA NUCLEARE UNITED STATES OF AMERICA

Parola di Isabella Rauti Sottosegretario di Stato della Difesa

 

di Gianni Lannes

Bentornati in Italia, una colonia a stelle e strisce soffocata dai segreti di Stati. Nel mese di aprile dell'anno 2023 un aereo C-17 Globemaster proveniente dagli Stati Uniti d'America ha trasferito trenta nuove testate nucleari B61-12, per sostituire le obsolete B61-11, nelle basi Nato di Ghedi (Brescia), di Aviano (Pordenone) e di Incirlik in Turchia. Il governo Meloni, attraverso il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti il 12 luglio 2023 ha confermato la sudditanza coloniale italiana che peraltro viola la nostra Costituzione repubblicana e mette a repentaglio l'incolumità dell'ignara popolazione.

In concreto, si tratta dell'ultima fase del piano di rinnovamento dell'arsenale nucleare statunitense su territorio europeo, nel contesto del programma Nato di condivisione nucleare tra Belgio, Germania, Olanda, Italia, Turchia e Stati Uniti, in palese violazione del Trattato di non proliferazione (Tnp).


 

Tali ordigni nucleari B61-12 rappresentano una versione tecnologicamente più avanzata di quelle attualmente dislocate sul continente europeo, con una potenza regolabile da 0,3 a 50 kilotoni che possono esplodere anche sotto la superficie terrestre, aumentando la loro capacità distruttiva contro obiettivi sotterranei, fino a raggiungere l'equivalente di un'arma a scoppio in superficie con una resa di 250 kilotoni: circa 83 bombe come quelle usate a Hiroshima.

Queste nuove testate sonlo approdate in Europa in un momento di grande tensione bellica tra Russia e Nato e dalle ricorrenti minacce di uso di armi nucleari da parte del Cremlino.

In un momento così delicato nello scenario europeo e internazionale, il rafforzamento quantitativo e tecnologico del potenziale bellico nucleare di una potenza occupante straniera presente sul nostro territorio espone il nostro Paese e i suoi abitanti a seri rischi per la propria sicurezza e incolumità?

Per l'Italia non conta chi vince le scontate elezioni negli States, poiché il Belpaese giace sotto il tallone dello zio Sam. 

Riferimenti:

Gianni Lannes, Italia USA e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=b61 

 

FORZA ITALIA: RITORNO AL NUCLEARE TARGATO MELONI&SALVINI

foto Gilan


di Gianni Lannes

Ritorno al futuro? No, al trapassato remoto. Non è un film, ma l'avvilente realtà italiana. Contro ogni evidenza scientifica e ben due referendum popolari, il governo della camerata Meloni, nonostante rischi, pericoli e macroscopiche diseconomie torna allo sfruttamento dell'energia nucleare con irrealistici impianti - pompati dalla propaganda in corso - di quarta generazione, senza però aver risolto il problema delle ingenti scorie radiottive o realizzato il cosiddetto deposito unico.

Una delle aree individuate e proposte dal commercialista Pichetto Fratin a capo del ministero Ambiente e dal presidente del Cnel Brunetta è addirittura Venezia (la degradata Porto Marghera).

“La strategia energetica è del Governo, si decide a livello nazionale. Ma se e dove fare gli impianti delle centrali lo decidono i governatori” taglia corto Luca Zaia dal Veneto.

Come si può localizzare un impianto nucleare sia pure a dimensioni ridotte in una realtà fragile? Un insediamento del genere in loco coinvolge la laguna e il mare Adriatico: un eventuale incidente si verificherebbe nel cuore del Petrolchimico e il piano di evacuazione coinvolgerebbe una città simbolo.

5.11.24

LA FOGLIA E L'ALBERO

 

foto Gilan

Una foglia: il microcosmo vitale che miniaturizza un albero in mezzo al bosco.

Gilan

foto Gilan


ARSENICO E IPRITE IN ADRIATICO!

 


 

di Gianni Lannes

Adriatico: un mare di bombe con effetto ad orologeria. 1316 tonnellate di iprite contenute in 4300 ordigni e 84 mila litri di arsenico in bidoni metallici. Si tratta di armi chimiche affondate nell'estate dell'anno 1944 dalle truppe germaniche nel mare di Pesaro fino a Fano, Gabicce e Cattolica prima della ritirata verso il Brennero. Giacciono sui fondali marini del Mare Adriatico ad appena 3 miglia dalla costa marchigiana, a 10-12 metri di profondità, ricoperti da un denso strato di mucillagine.

L'immissione e diffusione nell’ambiente marino dell’arsenico altera gli ecosistemi e contamina la catena alimentare? E la combinazione dell'arsenico con l'iprite? Uno studio dell'Icram risalente all'anno 2006 attesta che questi veleni sono entrati nella catena alimentare. Insomma, dal mare alle ignare persone: prodotti ittici e frutti di mare assorbono soprattutto arsenico dalle acque in cui vivono. Ma per caso la Regione Marche ha autorizzato l'attivazione di impianti d'acquacoltura nelle aree delle fonti inquinanti e contaminanti?

Le autorità italiane di ogni ordine e grado sono al corrente da tempo della gravissima situazione, ma per non inimicarsi la Germania tacciono omertosamente. Prevenzione? Piuttosto dolo incancrenito.

Gli esseri umani possono essere esposti all’arsenico principalmente attraverso l’assunzione di acqua, dove esso è presente in forma inorganica, ma anche tramite l’aria, le bevande, gli alimenti (principalmente con l’assunzione di pesce, molluschi, crostacei, carne, pollame, alghe e derivati, cereali e derivati, riso e derivati, verdure). L’esposizione degli esseri umani all'arsenico può avvenire anche durante semplici e diffuse attività come il lavarsi e il nuotare in mare.

Quali sono gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione cronica all’arsenico? Le problematiche sanitarie e ambientali determinate dall’arsenico sono ben note e sono costante oggetto di studi e ricerche. Infatti sul portale on-line di una delle più importanti biblioteche mediche internazionali “PubMed”, digitando “arsenic drinking water” sono presenti, alla data del 5 novembre 2024, ben 4818 pubblicazioni scientifiche su questo specifico argomento.In particolare: "Investigation of total arsenic in fish from the central Adriatic Sea (Italy) in relation to levels found in fisherman's hair", nonché "Bioaccumulation of arsenic species in rays from the northern Adriatic Sea".

L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro-Iarc (International Agency for Research on Cancer classifica l’arsenico come elemento cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’esposizione ad arsenico attraverso l’acqua destinata a consumo umano è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Gli effetti dell’arsenico sull’epigenoma cellulare potrebbero spiegare i meccanismi di cancerogenicità di questo elemento e questi effetti avvalorano la tesi che anche dosi ridottissime di arsenico possono esercitare effetti negativi sulla salute. L’azione cancerogena e pro-cancerogena dell’arsenico come di altri metalli è stata finora indagata essenzialmente in ambito tossicologico, privilegiando lo studio dei meccanismi genotossici (mutageni) diretti e indiretti. L’ipotesi più accreditata è che l’arsenico possa agire come promotore tumorale attraverso la produzione di radicali liberi dell’ossigeno e l’attivazione e/o ipersecrezione di citochine pro-infiammatorie e fattori di crescita. Tuttavia, l’arsenico potrebbe esercitare la sua azione cancerogena anche attraverso meccanismi epigenetici, che determinano ipometilazione del DNA. I possibili meccanismi di cancerogenicità comprendono: genotossicità diretta, stress ossidativo, co-cancerogenesi, inibizione dei sistemi di riparazione del DNA, la promozione della proliferazione cellulare, ma anche alterazioni della trasduzione del segnale e alterata metilazione del DNA. A proposito: le correnti marine fin dove hanno condotto questi inquinanti?

ARMI CHIMICHE NEL MARE DI PESARO!

 


 

di Gianni Lannes

“Sagen was ist”: dire quel che è (il settimanale Der Spiegel in passato ha indicato la strada). 1316 tonnellate di bombe imbottite di iprite e 84 tonnellate di arsenico stipate in fusti e bidoni non sono bruscolini. Nell'estate del 1944 il Sonderkommando Meyer (Wehrmacht) ha affondato queste armi chimiche proibite dalla Convenzione di Ginevra del 1925 ad appena 3 miglia dalla costa pesarese nell'Adriatico centrale. I pericolosi ordigni non sono mai stati recuperati ma in alcuni casi sono stati pescati accidentalmente dagli ignari pescatori che sovente si sono infortunati. Attualmente giacciono su un fondale fangoso ad appena 10-12 metri di profondità in ben 4 aree che si estendono fino a Cattolica e Fano. La Marina Militare tricolore e la Guardia Costiera sono al corrente? I dati ufficiali e i fatti non mentono. Perché si fa finta di niente? Un dettaglio non trascurabile è certo: Roma ha legami solidissimi con Berlino. Arsenico: tossico e cancerogeno anche in piccole quantità fino ad essere letale. Iprite: irritante per organi visivi, vie respiratorie e pelle. Entrambi sono in grado di innescare processi teratogeni e di mutagenesi.


 

4.11.24

PESARO: ARMI CHIMICHE AFFONDATE DAI TEDESCHI. CHIAMATO IN CAUSA L'AMBASCIATORE LUCAS

 


 

di Gianni Lannes

Altro che mucillagine estiva. Ecco cosa cova nei mari d'Italia. Un mare di bombe ad orologeria per i loro effetti letali a distanza di tempo. Per ordine di Hitler impartito il 21 giugno 1944, ben 4300 ordigni all'iprite e 84 mila litri di arsenico stipato in bidoni, furono affondati dalla Wehrmacht nel Mare Adriatico ad appena 3 miglia da Pesaro. Si tratta di 4 aree marine fino a Cattolica e Fano su un fondale di appena 10-12 metri, dove ancora giacciono pericolosamente, ponendo a rischio l'equilibrio ecologico e la salute dell'ignara popolazione italiana.


 

Il rapporto del Sonderkommando Meyer parla chiaro e costituisce un'altra prova ufficiale e inequivocabile. Il 20 novembre 1951 in risposta ad un'interrogazione dell'onorevole Capalozza, il governo italiano ammise la situazione ma non mosse un dito per ripulire i fondali marini da queste gravi insidie. 

 


Il 25 novembre 2011 fu indirizzata al governo italiano l'interrogazione parlamentare numero 4/09713: a tutt'oggi non ha mai avuto risposta e l'iter risulta in corso. Nel 2014 è stato presentato dal professor Alessandro Lelli (all'epoca presidente del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche) un esposto alla Procura della Repubblica di Pesaro col risultato di un'archiviazione fulminea.

Stamani ho scritto all'ambasciatore tedesco Hans-Dieter Lucas a Roma, informandolo di questi fatti vergognosi ed intollerabili. Che fare? A livello internazionale un solo principio giuridico vale: “Chi inquina paga”. La Germania ha il dovere legale e morale di intervenire e bonificare. All'Italia, invece, tocca farsi rispettare.