foto Gilan |
di Gianni Lannes
Nel Belpaese in evidente declino culturale, etico, sociale, politico, scolastico, giuridico ed economico, dove la lobotomizzazione di massa ha mosso fulmineamente passi da gigante - grazie anche alla falsa pandemia covidiota a cui e' seguita quella energetica - l'emergenza perenne, in deroga allo Stato di diritto, e' diventata la nuova normalita' assuefacente. Alla prova dei fatti: la tecnocrazia globale ha sostituito la democrazia incompiuta.
Per dirla con Sciascia, "l'Italia e' un paese senza verita'". Se avessimo politicanti evoluti e indipendenti che lavorano per il bene comune e non fantocci telecomandati venduti al peggior offerente e pure analfabeti - al contempo un giornalismo con la schiena dritta e non genuflesso a chi comanda - la prima cosa da fare, sarebbe puntare sulla reale indipendenza nazionale e non sulla perdurante (dal 3 settembre 1943) sudditanza ossessionante di stampo anglo-americano. Per esempio nella Costituzione repubblicana, ormai vilipesa a oltranza a partire dall'inquilino del Quirinale, sarebbe fondamentale introdurre questa integrazione:
"Le norme dei trattati e di tutti gli altri atti dell'unione europea sono applicabili solo a condizione di parita' e solo in quanto compatibili con i principi di sovranita', democrazia, giustizia e sussidiarieta', nonche' con gli altri principi fondamentali, di caratura universale, espressi dalla Costituzione italiana".
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.