2.2.22

LA LIBERTA' DI DIRE NO!

 


 

di Gianni Lannes

Chi l'avrebbe mai detto: in Italia sotto le mentite spoglie della democrazia avanza inesorabile la tecnocrazia dell'apartheid che investe in pieno anche la scuola pubblica, ormai burocratizzata e aziendalizzata a puntino. Un regime autoritario e totalitario per annichilire la liberta' si nutre del consenso di massa e di un nemico immaginario (i sani, etichettati riduttivamente con un acronimo insignificante) a cui addebitare ogni pericolo, scaricando così su un facile bersaglio la rabbia comune.

Iniettare paura nel corpo sociale, provocare l'angoscia individuale e collettiva, discriminare chi osa dissentire dalla fede dogmatica del verbo unico, aizzare la divisione nel popolo, mentre lo si conduce al macello, è il più classico metodo di governo dai tempi antichi. La figura del nemico del popolo è fondamentale: serve un (falso) bersaglio per l’aggressività del gregge. Il fango mediatico innesca contro i dissidenti i due minuti d’odio indispensabili a neutralizzare ogni velleità di opposizione al nemico vero che siede per conto terzi nei palazzi dello s-governo telecomandato dall'estero.



In tal modo si giustifica agli occhi delle masse lobotomizzate dalla psicopandemia, il vero e proprio regime dell'apartheid ormai in vigore, dei non “vaccinati” con sieri sperimentali spacciati per toccasana miracolosi, inclusi neonati, bambini e ragazzi. La segregazione sembrava un ricordo del passato remoto e invece è sotto i nostri occhi. Distruggerà quello che resta dell’economia italiana e di una società un tempo ben più sana e sicuramente felice. Annientera' il cuore e l’anima di chi la accetterà come giusta o inevitabile, perché crede di preservare così la (falsa) libertà di far parte di un sistema (interamente marcio) e di pronunciare il proprio assenso ad ogni ricatto successivo.

Ma esiste un’altra libertà, quella autentica: la libertà di dire di no. No alla discriminazione, no alla sottomissione, no alla subordinazione, no alla rinuncia alla propria dignità e ai propri diritti, no ai ricatti e alle estorsioni di Stato, no al peggio della rassegnazione, no all'ignoranza, no all'obbedienza, no alla dittatura. A ciascuno la sua scelta. Anche a chi ha ordito questo orrore a danno di tanti. Prima o poi, il momento della verità arriva inesorabile per tutti. La storia insegna.

Riferimenti:

Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.