10.12.20

MES: MANGIATOIA GRULPIDDINA!

 


di Gianni Lannes

Col pretesto del nuovo coronavirus (SARS CoV-2), confuso ufficialmente da autorità ed istituzioni con la malattia (Covid-19), hanno decretato il fallimento economico degli italiani. Bentornati nel Belpaese, dove non a caso i migliori cervelli fuggono all'estero, mentre i peggiori degradano e portano al disastro lo Stivale (isole incluse). Dopo il Conte Bis, ecco il Conte Mes, in salsa grulpiddina con contorno dell'opposizione di facciata. Lavoro? No, solo posti, anzi posticini con il lumicino. Altro che produttività: il solito magna magna tricolore, con la benedizione di Bruxelles, che garantisce miseria sicura per il gregge italopiteco. Invece di ridurre l'insostenibile pressione fiscale, i parassiti della politica si scannano per gestire il gruzzolo prestato all'Italia (che gli italidioti dovranno ripagare con gli interessi) dall'Unione europea. In ogni caso, quanto a manifesta incapacità tecnica ed incompetenza politica, i fatti concreti ed oggettivi evidenziano che nel 2019 lo Stato italiano non ha speso il 70 per cento dei fondi europei.

La parte più cospicua dei 196 miliardi previsti per il Pnrr andranno nella finta “Rivoluzione verde e transizione digitale”. Si tratta di 74,3 miliardi, pari al 37,9% del totale delle risorse. Come seconda voce troviamo la Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura a cui il testo prevede siano assegnati 48,7 miliardi, il 24,9% del totale. Infrastrutture per una mobilità sostenibile è la terza fetta per grandezza, con 27,7 miliardi di euro, pari al 14,1%.

Molto più in basso, per la voce “Istruzione e ricerca” sono previsti 19,2 miliardi, ovvero il 9,8% del totale. Una parte non indifferente dei preziosi aiuti europei è destinata alla Parità di genere, coesione sociale e territoriale, con ben 17,1 miliardi, pari all’8,7%. L’ultima voce, per grandezza di spesa e non per importanza, è quella che si intende destinare alla Salute, con appena 9 miliardi di euro, pari al 4,6% del totale. Insomma, tutta fuffa. A chi giova?  Francia e Germania, banche in testa. Attenzione: a Parigi sarà concesso di aumentare la propria presenza nelle attività produttive dell'Italia.

Salta subito all'occhio l’evidente differenza di spesa per “Salute e Parità di genere”. Sono oltre 8 i miliardi di differenza assegnati, eppure in l’Italia è tra i Paesi europei in cui il gender gap è meno allarmante che altri.

Nelle 125 pagine di direzioni e progetti che spiegano all'Unione europea come l'eterodiretto esecutivo del Conte smascherato ha intenzione di sperperare i soldi del Recovery Fund, si sono addensate nebbie virali.

Ecco un dato ufficiale, ineludibile: in questi anni sono stati tagliati 38 miliardi su posti letto e personale sanitari. Il piano del Recovery fund svela il nuovo inganno: è già tutto deciso, solo i grullini fanno finta di non sapere.

La fragilità del Pnrr risiede nella spartizione delle risorse economiche. Come mai in un Paese come l'Italia, che ha intere regioni che si reggono unicamente sul turismo, ha deciso di stanziare appena 3,1 miliardi su questo campo? Perché si è voluto investire così tanto per la rivoluzione verde e appena 23,6 miliardi per l'alta velocità e la manutenzione delle strade? Perché si è deciso di non investire nel futuro dei nostri figli? Al potenziamento della didattica andranno poco più di 10 miliardi, alla ricerca appena 9,1. Perché all'interno della macro-area "Parità di genere, coesione sociale e territoriale" per le politiche del lavoro sono stati stanziati appena 3,2 miliardi mentre per la parità di genere 4,2?

Comunque, a pesare maggiormente sul futuro del Pnrr, ancor prima della suddivisione delle risorse, è la struttura che dovrebbe deciderne la spartizione. Il Comitato esecutivo sarà composto dal primo ministro pro tempore (Conte Bis), dal ministro dell'Economia (Roberto Gualtieri) e dal ministro dello Sviluppo economico (Stefano Patuanelli). Al trio si affiancheranno il ministro degli Affari europei (Enzo Amendola) e il ministro degli Esteri (Luigi Di Maio) che dovranno interfacciarsi con la Commissione europea. Sotto di loro un esercito di trecento tecnici, una task force non richiesta dall'Unione europea che rischia di diventare ancora più potente del governo stesso. Toc, toc: ma grullini di Stato e grulloni di Movimento, almeno a chiacchiere fritte, non erano contrari al MES, come da programmino elettorale del 2018?


Riferimenti:

https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7468930.pdf

https://www.camera.it/leg18/824?tipo=A&anno=2020&mese=10&giorno=12&view=filtered_scheda&commissione=05

http://www.dt.mef.gov.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2020/DEF_2020_Programma_Nazionale_di_Riforma.pdf

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1157551.pdf

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mes

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5+stelle


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