13.5.20

DALLA DEMOCRAZIA INCOMPIUTA ALLA TECNOCRAZIA!



di Gianni Lannes

Carnevale tutto l'anno. Il futuro è già presente: la fantascienza ha sostituito la realtà, la tecnocrazia ha scalzato la democrazia, l'eugenetica si è insinuata da tempo nella vita umana. Per sempre: la presunta sicurezza sanitaria in cambio della libertà. Assuefazione al peggio: questione di tempo. L'esperimento di ingegneria sociale per imporre un nuovo ordine mondiale funziona con l'ausilio dei sudditi. Mascherina, prigionia domestica, criminalizzazione dei rapporti familiari e sociali, negazione dell'identità e schiavitù indotta. Inconcepibile, estrema, accettabile, ragionevole, diffusa, legalizzata. La finestra di Overton è un concetto introdotto in sociologia da Joseph P. Overton, per spiegare la manipolazione operata dal sistema di dominio sulla percezione dell'opinione pubblica, ovvero del senso comune. La realtà è una costruzione sociale: le idee estreme ritenute infondate o inaccettabili, possono gradualmente essere accettate dai più, senza l'instaurazione di un regime dittatoriale, ma attraverso lo sviluppo e l'applicazione di una serie di tecniche avanzate la cui implementazione avviene all’insaputa della società, vale a dire delle persone. Overton sviluppò un modello verticale di idee politiche che vanno dalla “più libera”, in cima alla scala, fino alla “meno libera”, alla base. Alla fine, l'assuefazione si trasforma in sottomissione al potere dominante.



Il modello è strettamente legato all’intervento governativo, le cui politiche possono posizionarsi e muoversi all’interno di tale asse, ampliandosi o riducendosi. Sembra impossibile pensare che la società accetti un tabù. La teoria della finestra di Overton sostiene invece che è possibile. Infatti, la realtà odierna lo attesta in maniera inequivocabile.

Da idea a condizione. Per dare inizio al cambiamento di opinione, si trasferisce l’idea inaccettabile nell’ambito scientifico, in quanto per la “scienza” non devono esistere tabù. Così, gli esperti (i televirologi) “sponsorizzati” dai mezzi di “comunicazione” sdoganano l'inaccettabile reclusione forzata o l'uso della mascherina anche se non è più Carnevale.

Dopo la prima fase, l’idea è passata da impensabile a discutibile. Nella seconda fase si ricerca l’accettazione dell’idea. A seguito delle conclusioni degli esperti, le persone che si rifiutano di acquisire informazioni sul tema trattato possono essere definite intransigenti. Le persone che si oppongono cominciano a essere viste come fanatici che si ribellano al dogma della medicina. I critici vengono condannati pubblicamente a mano a mano che l’idea perde le sue connotazioni negative. Gradualmente, i mass media rendono la pratica di indossare la mascherina e restare prigionieri in casa accettabile e rispettabile.

Quando la reclusione forzata combinata all'uso della mascherina di Carnevale si sarà trasformato in un diritto comune, si sarà passati da un’idea inizialmente inaccettabile a una sensata. Nel frattempo, chi continua a opporsi a essa viene criticato. Queste persone vengono ormai considerate radicali contro quello che è diventato un diritto fondamentale.

D’altra parte, la comunità scientifica (o meglio scientista) e i mass media insistono sul fatto che l'accettazione passiva di queste obbligazioni e restrizioni è cosa buona e giusta. La manipolazione dell’opinione pubblica assicura il funzionamento della finestra di Overton. È curioso che i temi inaccettabili non sembrino più strani. Hanno semplicemente percorso l’intero processo “tecnologico” di trasformazione da “inaccettabili” fino alla “legalizzazione”.
La finestra di Overton (The Overton Window) è appunto uno schema di comunicazione-persuasione ideato da Joseph P. Overton, già vice-presidente del centro studi statunitense Mackinac Center for Public Policy. In estrema sintesi, si tratta di uno spazio concettuale graduato all’interno del quale si individuano alcune fasi, sei per la precisione, in cui si può descrivere lo spostamento dell’atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a una certa idea. Si tratta quindi di una spiegazione di uno dei modi in cui avviene la persuasione politica e dei meccanismi che possono essere utilizzati. Sulla base della finestra di Overton, si possono costruire e sono state assemblate ed imposte, campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano dalle seguenti fasi; 1 impensabili (inaccettabile, vietato); 2 radicali (vietato ma con eccezioni); 3 accettabili; 4 sensate (razionalmente difendibili); 5 diffuse (socialmente accettabili); 6 legalizzate (introdotte a pieno titolo) Il concetto di base è capire in quale finestra si trovi attualmente un’idea e farla progressivamente slittare verso quella successiva, in una serie di passi.

Tutti devono conoscere queste tecniche perché ci coinvolgono in prima persona. Sono dei trucchi di psicologia sociale che col tempo influenzano la nostra vita e la società intera. Disinteressarsi di tutto ciò è il modo perfetto per farsi manipolare ed essere passive pedine inconsapevoli che si muovono dentro la massa. Essere consapevoli di come funzionano queste tecniche è essenziale, perché ci permette di accorgerci se sta avvenendo una propaganda persuasiva rispetto a un certo fenomeno. 
 
Disinteressarsene, invece, vuol dire scegliere di essere delle cavie da laboratorio, schiavi a vita di chi usa questi strumenti per scopi di potere e controllo. Attraverso questa tecnica, l’opinione pubblica viene lentamente abituata a un dato fenomeno (economico, politico, sociale, di costume e così via) fino al punto che tale fenomeno viene considerato normale e addirittura regolamentato per legge.

I mass media sono i primi a fare questi giochini di manipolazione e persuasione. La manipolazione avviene letteralmente sotto il nostro naso, ma accade in maniera così subdola, che gran parte delle persone non si accorge di nulla. Anzi, la gran parte delle opinioni che crediamo di avere su un dato tema, è totalmente creata dai media. Noi pensiamo di avere una nostra libera e personale visione sul governo, sulla crisi, sull’immigrazione, sulle religioni, sulle minoranze… ma quei pensieri, nel 99 per cento dei casi, non sono nostri.

Lo ripeto: le “nostre” idee su un certo tema, non sono davvero nostre. È proprio “gradualità”, la parola chiave della Finestra di Overton. Noi possiamo anche essere in totale disaccordo con una certa idea, o rifiutare del tutto un fenomeno, ma in un modo o nell’altro, continuando ad essere esposti alle notizie che i media ci propinano in modo ossessivo, ci abituiamo.

Per dirla con Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. E ciò che prima sembrava folle, assurdo e inconcepibile, gradualmente sfuma e diventa qualcosa di normale. Libertà in cambio di sicurezza? È fondamentale la consapevolezza critica: combattere la rassegnazione al peggio.

Riferimenti:

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012. 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus