di
Gianni Lannes
Carnevale
tutto l'anno. Il futuro è già presente: la fantascienza ha
sostituito la realtà, la tecnocrazia ha scalzato la democrazia, l'eugenetica si è insinuata da tempo nella vita umana. Per sempre: la presunta sicurezza sanitaria in cambio della libertà. Assuefazione al peggio: questione di tempo. L'esperimento di ingegneria sociale per imporre un nuovo ordine mondiale funziona con l'ausilio dei sudditi. Mascherina, prigionia
domestica, criminalizzazione dei rapporti familiari e sociali, negazione dell'identità e schiavitù indotta. Inconcepibile, estrema, accettabile, ragionevole, diffusa,
legalizzata. La finestra di Overton è un concetto introdotto in
sociologia da Joseph P. Overton, per spiegare la manipolazione
operata dal sistema di dominio sulla percezione dell'opinione
pubblica, ovvero del senso comune. La realtà è una costruzione
sociale: le idee estreme ritenute infondate o inaccettabili, possono
gradualmente essere accettate dai più, senza l'instaurazione di un
regime dittatoriale, ma attraverso lo sviluppo e l'applicazione di
una serie di tecniche avanzate la cui implementazione avviene
all’insaputa della società, vale a dire delle persone. Overton sviluppò un modello verticale
di idee politiche che vanno dalla “più libera”, in cima alla
scala, fino alla “meno libera”, alla base. Alla fine, l'assuefazione si trasforma in sottomissione al potere dominante.
Il modello è
strettamente legato all’intervento governativo, le cui politiche
possono posizionarsi e muoversi all’interno di tale asse,
ampliandosi o riducendosi. Sembra impossibile pensare che la società
accetti un tabù. La teoria della finestra di Overton sostiene invece
che è possibile. Infatti, la realtà odierna lo attesta in maniera
inequivocabile.
Da
idea a condizione. Per dare inizio al cambiamento di opinione, si
trasferisce l’idea inaccettabile nell’ambito scientifico, in
quanto per la “scienza” non devono esistere tabù. Così, gli
esperti (i televirologi) “sponsorizzati” dai mezzi di
“comunicazione” sdoganano l'inaccettabile reclusione forzata o
l'uso della mascherina anche se non è più Carnevale.
Dopo
la prima fase, l’idea è passata da impensabile a discutibile.
Nella seconda fase si ricerca l’accettazione dell’idea. A seguito
delle conclusioni degli esperti, le persone che si rifiutano di
acquisire informazioni sul tema trattato possono essere definite
intransigenti. Le persone che si oppongono cominciano a essere viste
come fanatici che si ribellano al dogma della medicina. I critici
vengono condannati pubblicamente a mano a mano che l’idea perde le
sue connotazioni negative. Gradualmente, i mass media rendono la
pratica di indossare la mascherina e restare prigionieri in casa
accettabile e rispettabile.
Quando
la reclusione forzata combinata all'uso della mascherina di Carnevale
si sarà trasformato in un diritto comune, si sarà passati da
un’idea inizialmente inaccettabile a una sensata. Nel frattempo,
chi continua a opporsi a essa viene criticato. Queste persone vengono
ormai considerate radicali contro quello che è diventato un diritto
fondamentale.
D’altra
parte, la comunità scientifica (o meglio scientista) e i mass media
insistono sul fatto che l'accettazione passiva di queste obbligazioni
e restrizioni è cosa buona e giusta. La manipolazione dell’opinione
pubblica assicura il funzionamento della finestra di Overton. È curioso che i temi inaccettabili non sembrino più strani. Hanno
semplicemente percorso l’intero processo “tecnologico” di
trasformazione da “inaccettabili” fino alla “legalizzazione”.
La
finestra di Overton (The Overton Window) è appunto uno schema di
comunicazione-persuasione ideato da Joseph P. Overton, già
vice-presidente del centro studi statunitense Mackinac Center for
Public Policy. In estrema sintesi, si tratta di uno spazio
concettuale graduato all’interno del quale si individuano alcune
fasi, sei per la precisione, in cui si può descrivere lo spostamento
dell’atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a una certa
idea. Si tratta quindi di una spiegazione di uno dei modi in cui
avviene la persuasione politica e dei meccanismi che possono essere
utilizzati. Sulla base della finestra di Overton, si possono
costruire e sono state assemblate ed imposte, campagne a favore di
alcune idee non ancora accettate dalla società. Le idee passano
dalle seguenti fasi; 1 impensabili (inaccettabile, vietato); 2
radicali (vietato ma con eccezioni); 3 accettabili; 4 sensate
(razionalmente difendibili); 5 diffuse (socialmente accettabili); 6
legalizzate (introdotte a pieno titolo) Il concetto di base è capire
in quale finestra si trovi attualmente un’idea e farla
progressivamente slittare verso quella successiva, in una serie di
passi.
Tutti
devono conoscere queste tecniche perché ci coinvolgono in prima
persona. Sono dei trucchi di psicologia sociale che col tempo
influenzano la nostra vita e la società intera. Disinteressarsi di
tutto ciò è il modo perfetto per farsi manipolare ed essere passive
pedine inconsapevoli che si muovono dentro la massa. Essere
consapevoli di come funzionano queste tecniche è essenziale, perché
ci permette di accorgerci se sta avvenendo una propaganda persuasiva
rispetto a un certo fenomeno.
Disinteressarsene,
invece, vuol dire scegliere di essere delle cavie da laboratorio,
schiavi a vita di chi usa questi strumenti per scopi di potere e
controllo. Attraverso questa tecnica, l’opinione pubblica viene
lentamente abituata a un dato fenomeno (economico, politico, sociale,
di costume e così via) fino al punto che tale fenomeno viene
considerato normale e addirittura regolamentato per legge.
I
mass media sono i primi a fare questi giochini di manipolazione e
persuasione. La manipolazione avviene letteralmente sotto il nostro
naso, ma accade in maniera così subdola, che gran parte delle
persone non si accorge di nulla. Anzi, la gran parte delle opinioni
che crediamo di avere su un dato tema, è totalmente creata dai
media. Noi pensiamo di avere una nostra libera e personale visione
sul governo, sulla crisi, sull’immigrazione, sulle religioni, sulle
minoranze… ma quei pensieri, nel 99 per cento dei casi, non sono
nostri.
Lo
ripeto: le “nostre” idee su un certo tema, non sono davvero
nostre. È
proprio “gradualità”, la parola chiave della Finestra di
Overton. Noi possiamo anche essere in totale disaccordo con una certa
idea, o rifiutare del tutto un fenomeno, ma in un modo o nell’altro,
continuando ad essere esposti alle notizie che i media ci propinano
in modo ossessivo, ci abituiamo.
Per
dirla con Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male,
l’importante è che se ne parli”. E ciò che prima sembrava
folle, assurdo e inconcepibile, gradualmente sfuma e diventa qualcosa
di normale. Libertà in cambio di sicurezza? È
fondamentale la consapevolezza critica: combattere la rassegnazione
al peggio.
Riferimenti:
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
Riferimenti:
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus