5.5.20

BURIONI NON HA I TITOLI PER PARLARE DI SCIENZA E MEDICINA!





di Gianni Lannes

Uno che - vantandosi di essere addirittura un medico - scrive testualmente, pubblicamente e cinicamente - “i figli sono maligni amplificatori biologici...” merita di essere esiliato dal consesso umano, solo per l'odio che sprizza con violenza verbale inaudita contro la vita.  

Carta canta, sempre. «Il candidato presenta una produzione piuttosto ripetitiva. Lascia perplessi la sua attività didattica per le discontinuità delle sedi in cui si è svolta» puntualizza il verbale della commissione esaminatrice dell'Università La Sapienza di Roma (misteriosamente sparito di recente dal portale del suddetto ateneo). Un somaro (senza offesa, ovviamente per gli asini)? Avete facilmente indovinato: è il televirologo della domenica, quello che le spara sempre più grosse impunemente, per spaventare la gente. Dovrebbe essere sotto processo per le massicce dosi di allarmismo iniettato nel corpo sociale, da un bel pezzo, invece, i mass media continuano a pomparlo un giorno sì e l'altro pure. Tra i virologi a livello internazionale, l'illuminato marchigiano che nel 2017 è risultato iscritto (a suo dire, senza che lo sapesse) ad una loggia di grembiulini, è fanalino di coda con appena 26 di H-Index.




  


Fatti non mere opinioni alla Burioni, ossia burionate. Burioni Roberto non ha alcun titolo autorevole e di prestigio per disquisire di scienza e medicina, soprattutto non ha l'autorevolezza etica; l'avevo già scritto, ma soprattutto documentato ben 3 anni fa. Per anni glielo hanno anche ripetuto le commissioni esaminatrici dei concorsi universitari e delle valutazioni comparate per l'assegnazione di cattedre ordinarie. Lo hanno bocciato a Camerino e anche a Catanzaro, mentre a Perugia si è proprio ritirato prima di affrontare l'esame. Gli altri candidati non erano centinaia o migliaia, ma al massimo una mezza dozzina per volta, eppure Burioni non ce l'ha mai fatta a superare un semplice concorso a cattedra. E così è stato impiegato al privatissimo San Raffaele del famigerato don Luigi Maria Verzé, un sodalizio affaristico assurto alle cronache giudiziarie degli ultimi 40 anni, in ragione di innumerevoli reati penali e civili, incluso un fallimento e un suicidio eccellente. Burioni - forse per colmare il vuoto ipocondriaco - vaga costantemente sui social e in televisione, ma quando mai fa ricerca? A proposito: questo camice bianco ha mai visitato a distanza ravvicinata, qualche vero paziente affetto da Covid-19, magari colpito dal Sars Cov-2? In un Paese civile, libero e democratico, uno che offende costantemente il prossimo, si mette a cuccia e tace, invece di sproloquiare costantemente sullo scibile umano con boriosa ed arrogante sfacciataggine. Nel belpaese mentre i somari sono tanto gettonati per ragliare urbi et orbi, gli italopitechi belano sempre.


                                                                 
Post scriptum

La presenza in televisione è inversamente proporzionale all’autorevolezza. Sembra questo il dato che emerge dalla classifica di Scopus,il più grande database mondiale riguardante la ricerca scientifica, stilata in base all’H-index, ovvero all’impact factor. In cima alla lista troviamo nomi che poco o per niente si vedono in tv nei talk show come Alberto Mantovani, mentre in fondo troviamo facce conosciute al pubblico televisivo come Lo Palco e Burioni e alcuni consulenti del governo come Pregliasco. La classifica di Scopus viene fatta sull’H-index, ossia tramite quel valore che indica l’impatto scientifico di un autore. L’H-index viene calcolato in base ai titoli accademici, al numero di pubblicazioni e quante volte il lavoro è stato citato in altri articoli. Il che significa che se uno scienziato si è dedicato molto alla ricerca pubblicando numerosi articoli su importanti riviste e questi lavori hanno influenzato delle ricerche e sono stati poi ripresi da altri scienziati per altre pubblicazioni scientifiche l’H-index è più alto.

I punteggi dell’H-index si divino in sufficienza se si hanno 50 punti, autorevolezza dagli 80 fino ad arrivare all’eccellenza. Secondo la classifica di Scopus il virologo con il maggior punteggio al mondo è Antony Fauci (174) lo scienziato di riferimento della Casa Bianca. In Italia abbiamo tre virologi che hanno un punteggio eccellente: Alberto Mantovani dell’Humanitas (167), Giorgio Remuzzi (158) dell’Istituto Mario Negri e Luciano Gattinoni (84) dell’Università di Gottingen. Nella fascia dell’autorevolezza troviamo Paolo Ascierto (63) dell’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli, Giuseppe Ippolito (61) direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Giovanni Rezza (59) dell’Istituto Superiore di Sanità, Massimo Galli (51) dell’Ospedale Sacco di Milano.

Al di sotto di questa fascia troviamo gli insufficienti: Walter Ricciardi (39), consulente del ministero della Salute, di recente sconfessato dall'OMS; Pierluigi Lo Palco (33) consulente per la Regione Puglia spacciatosi per virologo; Roberto Burioni (26) volto noto della tv e ospite fisso di Fabio Fazio, Maria Rita Gismondo (22) direttore di Microbiologia del Sacco di Milano; Silvio Brusaferro (21) presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; Fabrizio Pregliasco (14) direttore del Galeazzi di Milano e braccio destro del Governo e in fondo il più volte citato e controcorrente Giulio Tarro (10).

Riferimenti: 

 

https://www.sba.unifi.it/upload/biomedica/recupero-h-index.pdf 
 

Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017. 


Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.