14.5.20

BAMBINI: PRESENTE E FUTURO!




di Gianni Lannes

Arrivano dalle stelle e ridisegnano il mondo. Non sono alieni, sembrano però extraterrestri. Sono il dono divino dell'universo e noi li maltrattiamo senza riguardo e tanta offesa. Non sono uomini in miniatura, bensì talenti di giganti della libertà.
 
Un governo tricolore, il peggiore in assoluto della storia italiana, con pretesti altisonanti ha imprigionato questi maestri di vita. E nel belpaese nessuno dei "grandi" ha il coraggio civile di aiutarli, di passare dal pensiero critico all'azione educativa di un'intera nazione, ormai in dissoluzione, o peggio in avanzato stato di decomposizione. Un giorno sapremo ancora guardarci allo specchio come una volta, senza provare sensi di colpa verso l'infanzia? E risparmiamoci la solita retorica del buonismo impastato all'aria fritta.


I bambini non li ascoltiamo con il cuore, non li proteggiamo con determinazione, non li rispettiamo con educazione, forse non li amiamo con l'anima. Eppure, per paradosso della storia, proprio adesso, nella stagione del disamore, i bambini sembrano protetti dal virus disumano che ha stravolto le nostre vite. Il nuovo coronavirus, Sars Cov 2, così ribattezzato, evita più della peste i bambini. Sarà per via di un antidoto naturale?

L'ultimo virus a corona, la paura collettiva, l'isolamento forzato, la sopraffazione autoritaria, la menzogna istituzionale, la verità manipolata, l'ipocrisia generale, l'ignoranza dilagante, il profitto a tutti i costi, l'essere umano mercificato, l'indifferenza disumana, la degradazione morale del mondo. Dinanzi alla concreta prospettiva della morte improvvisa, tutto diventa più intenso. Anche la ricchezza più sfacciata scopre di non poter comprare l'immunità. Quando si ha a che fare con il pericolo della nuda vita, la caduta improvvisa delle apparenze rivela lo spaesamento dell'alterità. Dentro e fuori. La minaccia è potenzialmente tra noi. I confini sono ormai porosi. Il male può annidarsi ovunque. Il virus non è cattivo: è un microorganismo che non nutre sentimenti ostili. E' un puro numero: l'assoluto grado zero, quello forse segnerà il passaggio cruciale di paradigma, dall'economia all'etica. Per fortuna, più di qualcuno ha afferrato la genesi dell'esperimento globale, mandato in onda sotto i nostri occhi, eternamente distratti dalla crassa cecità di massa.

L'ignoto, la nostalgia, la precarietà, la malinconia: in una parola: empatia. I bambini, visionari e profetici si prendono cura degli adulti. Li prendono per mano, li seguono, li accompagnano, li salvano. L'infanzia protegge e indirizza i “grandi”, compresi quelli che hanno dimenticato il passato da bambini.

I bambini indirizzano sul filo dell'armonia il corso degli eventi, anche quelli più dolorosi, esorcizzando la paura, i timori e pure i desideri. I bambini sono già più evoluti di noi, egoisti fossili del trapassato remoto. I bambini usano il prelinguaggio, l'intuizione, la lingua dimenticata dell'immaginazione creativa. A distanza, pur confinati ed imprigionati da leggi burocratiche prive di cuore, comprendono prima e illuminano la strada per tutti noi.

I bambini sono opere d'arte divine: anticipano il futuro e raccontano il presente folle da comprendere, perché sempre in corsa. Però l'arte creativa dei bambini annulla la confusione, scioglie la fretta, addormenta l'urgenza, apre alla comprensione in un tempo senza futuro.

I bambini devono essere ascoltati più degli economisti, perché hanno compreso prima di chiunque altro la portata di un cambiamento globale. I bambini vedono prima degli altri la paura che si riversa nell'umanità del mondo. Non insegnate ai bambini: il tutto è falso, il falso è tutto. Saremo un giorno capaci di non farci la guerra e di amare i bambini come tesori inestimabili della vita umana?

Gianni Lannes