di Gianni Lannes
L'Europa assomiglia sempre più ad una gigantesca camera a gas, insomma cielo offuscato dalla NATO, a cui il nuovo governo Salvimaio ha confermato fedeltà. Va in onda la guerra ambientale, non convenzionale e
non dichiarata vietata dalla Convenzione Enmod dell’Onu (risalente al 1978)
ratificata dalla legge italiana 962 del 1980, a firma del presidente della
repubblica Sandro Pertini. Pensate solo per un attimo al crescente
bombardamento elettromagnetico indotto dall’uomo, e al conseguente inquinamento dell'aria in seguito al rilascio ormai continuo di sostanze aerodisperse sui centri abitati. Tempo fa ho coniato un
neologismo: aerosolchemioterapia bellica.
“Non esistono più le mezze stagioni”: è una frase
fatta, anzi un tormentone divenuto luogo comune. Eppure la locuzione cela una
verità scientifica. E lo sappiamo quasi tutti benissimo, solo che facciamo
finta di ignorarlo, salvo imprecare quando si verificano - come da copione
bellico - disastri ambientali.
La gente è spaventata, e così tende a rimuovere i
problemi, a non riflettere, soprattutto a non pensare, a distrarsi continuamente. Uno scrittore, però, scrive quando quello che ha in testa , ovvero
che si agita nella realtà sociale, diventa la quotidianità. Sono proprio i
bambini, perché gli adulti codardi si fingono ciechi, a parlarmi dei tanti
aerei che ininterrottamente ronzano sulle nostre teste a spargere veleni. Basta
etichettare chi vede nel cielo le “scie belliche” - parte di un programma di
guerra vietata almeno sulla carta dall’ONU - come un eretico, per neutralizzare
una scomoda verità divenuta un tabù. Ma il trucchetto si è ormai inceppato.
Oggi nel mondo - secondo stime delle Nazioni Unite -
ci sono 65 milioni e passa di profughi climatici, ma nessuno ne parla
seriamente, andando alla radice del dramma. Pensiamo alla guerra in Siria: i
mass media non dicono come è spuntata, e cioè il fatto che tra il 2000 e il
2011nella culla della civiltà, il bacino tra il Tigri e l’Eufrate si è
verificata una siccità mai registrata prima dall’uomo. Di conseguenza migliaia
di esseri umani si sono inurbati verso Aleppo. Il resto è cronaca dei nostri
giorni.
Non
esiste un problema più globale del cambiamento climatico. E fino a quando non
avremo compreso ciò in pieno, non riusciremo ad arginare quello che sta
accadendo secondo una regia militare ormai palese. Occorrono interventi radicali non
palliativi, bisogna sgretolare i dogmi.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2017/03/inquinamento-dellaria-21-mila-morti-in.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=enmod
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