14.6.18

MIGRANTI: CARNE DA MACELLO




di Gianni Lannes

Prima la Turco-Napolitano, poi la famigerata Bossi-Fini, infine Salvini&Di Maio. Al peggio non sembra esserci fine. Sia chiaro: anche l’Italia alimenta l’esodo dall’Africa  e dal Medioriente con la propria politica neocoloniale e bellica dettata dalle multinazionali del profitto e dalla NATO. C’è una nave, l’Aquarius, che vaga nel Mare Nostrum e adesso costeggia la Sardegna. C’è un ministro dell’Interno che ha imposto ad un governo eterodiretto la chiusura dei porti italiani, in palese violazione in particolare della Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo. 
 
Proprio mentre Salvini esternava - con i grillini accodati - alimentando odio, le notizie che arrivavano lo chiamavano direttamente in causa. Naufragio nell’Egeo con nove vittime di cui 6 bambini, strage a mare sulle coste tunisine con 48 persone affogate ed altre 12 morte annegate e ributtate am dalla nave militare Trenton, perché non attrezzata con celle frigorifere; mentre non si è spenta l’eco del misfatto che pochi giorni fa si è consumato in Libia, dove le milizie che gestiscono le prigioni hanno sparato a terra uccidendo 16 migranti.
 
L’ambasciatore maltese in Italia, Vanessa Frazier, ha dichiarato senza essere smentita dalle autorità italiane: 

«Voglio ricordare che nel momento dei soccorsi i migranti sono stati tratti in salvo da 4 navi, tra cui 2 italiane e un mercantile. Ebbene, vista anche la posizione geografica del soccorso SAR, non vedo cosa possa entrarci Malta».

Malta a differenza dell'Italia ha ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa sul traffico di organi umani.

Secondo i dati ufficiali dell’UNHCR e quindi dell’ONU, ma non solo, oltre il 70 per cento dei migranti fugge dalla guerra nel proprio paese (Siria, Iraq, Eritrea, Afghanistan, Mali, e così via) alimentata anche dallo Stato italiano attraverso una presenza bellica diretta e/o la vendita di armi.


Il Mediterraneo è da anni una tomba a cielo aperto. Strage senza fine in atto nel viaggio della speranza tra le coste meridionali e settentrionali di quel mare che da culla di culture è diventato oggi suo malgrado un enorme cimitero. Lo ha rilevato l'Ismu nel 2017 in una propria ricerca. Dalla tragedia del 3 ottobre 2013, quando al largo dell’isola di Lampedusa 368 migranti persero la vita in uno dei più tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo dall’inizio delle ondate migratorie di questi ultimi anni, ISMU ricorda che da allora sono state numerose le morti avvenute nel Mediterraneo. Secondo le stime più attendibili di UNHCR e IOM dal 2014 ad oggi sono più di 15mila i migranti che hanno perso la vita in mare.


Già nel 2014 l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) aveva definito la traversata del Mar Mediterraneo la “strada più mortale del mondo”: infatti da allora le stragi in mare sono continuate e hanno raggiunto la cifra più alta nell’anno 2016 con oltre 5mila tra morti e dispersi. Anche il 2017 ha registrato un considerevole numero di decessi (nel 93,3% dei casi avvenuti sulla rotta migratoria verso l’Italia) con oltre 2.600 morti e dispersi tra il primo gennaio e il 29 settembre.  

Il presidente francese Macron ha giustamente definito “vomitevole” la politica sui migranti del nuovo governo tricolore a trazione razzista, guidato sulla carta da Giuseppe Conte per conto dei ras di partito Salvini& Di Maio. L’Italia ha il dovere giuridico e morale di accogliere gli esseri umani salvati in mare a partire dai 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte trasbordati sull’Aquarius. Finale: applausi grullini alla Mussolini.

Comunque, se non si aggrediscono le cause della fuga da altri continenti di migliaia di disperati, la ridicola politica totalitaria italidiota non farà che peggiorare la situazione.


Riferimenti: