Italia (Campobasso): scie belliche - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Cause industriali ma soprattutto belliche: giorno
e notte la NATO manda in onda con il
favore dei governi europei telecomandati da Washington, l’aerosolchemioterapia
bellica (vietata dalla convenzione Enmod dell’ONU). Aerei a bassa quota,
sorvolano soprattutto i centri abitati e rilasciano deliberatamente gas di
scarico. Chi denuncia questo crimine contro l’umanità viene bombardato con
minacce ed insulti. Più del 90 per cento della popolazione mondiale
vive in luoghi dove l’inquinamento dell’aria supera i limiti di sicurezza
indicati dall’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms). È il risultato di
una ricerca condotta da 16 scienziati coordinati dall’Agenzia dell’Onu, che si
basa su dati raccolti in 3mila località dalle stazioni di rilevamento della
qualità dell’aria, su modelli predittivi e sull’analisi delle immagini
satellitari. Numeri che si riferiscono al 2012 e che, per la prima volta, l’Oms
dettaglia paese per paese.
Se la Cina detiene la maglia nera, in Italia si
registrano 21mila morti l’anno. Numeri che spingono ancora una volta l’Oms a
lanciare l’allarme: l’aumento dei livelli di inquinamento è “un’emergenza per
la salute pubblica”. Sotto accusa finiscono i PM10 e soprattutto i PM2.5,
polveri sottili in grado di penetrare le pareti cellulari dei polmoni e
associate ad un altissimo rischio per la salute. Lo studio dell’Oms ricorda che
questi inquinanti sono principalmente di origine antropica: traffico veicolare,
centrali a carbone, incenerimento dei rifiuti. Quello che omette l’Oms è che la
contaminazione più pericolosa, ovvero quella militare, tesa a manomettere il clima
per favorire la guerra ambientale già in atto da tempo.
Polonia e Germania sono al 15° e 18° posto, quasi
appaiate con oltre 26 mila morti l’anno. Appena più in basso l’Italia, terzo
Stato più inquinato dell’Ue con più di 21 mila morti l’anno.
Non è tutto. Almeno 3,4 milioni di nascite
premature in tutto il mondo sono causate dall’inquinamento atmosferico. Ogni
anno vengono al mondo circa 15 milioni di bambini in anticipo rispetto alle 37
settimane di gestazione: ben il 18% – quasi una su cinque – quindi dipende
dalla scarsa qualità dell’aria respirata dalla madre, in particolare dalle
polveri sottili. È il risultato di una ricerca condotta dallo Stockholm
Environment Institute (SEI), che ha analizzato i dati relativi a 183 paesi. Le
nascite premature sono il principale fattore di mortalità tra i bambini al di
sotto dei cinque anni di età e, sottolineano gli studi dell’Oms, possono
portare a durature disabilità nell’apprendimento, a problematiche legate alla
vista e all’udito. Le polveri sottili sono indicate come le principali
responsabili in 1 caso su 5.
riferimenti:
http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2016/deaths-attributable-to-unhealthy-environments/en/
http://www.who.int/ceh/publications/inheriting-a-sustainable-world/en/
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412016305992
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=scie+belliche
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=enmod
riferimenti:
http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2016/deaths-attributable-to-unhealthy-environments/en/
http://www.who.int/ceh/publications/inheriting-a-sustainable-world/en/
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412016305992
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=scie+belliche
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=enmod
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