3.6.23

ITALIA: IL BUCO NERO DEI MINORI!

 

foto Gilan

di Gianni Lannes

Ecco l'invisibile orrore quotidiano che solca lo Stivale. Senza diritti, soli, indifesi, maltrattati e infine svaniti nel nulla. Ben 1.120 minori sono spariti in Italia dai centri di cosiddetta accoglienza (sotto la responsabilità giuridica dello Stato tricolore), nei mesi di marzo e aprile 2023. Che fine hanno fatto? Sono stati espiantati o soltanto bestialmente sfruttati? Singolare coincidenza: l'Italia e il Vaticano non hanno mai ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa, relativa al traffico di organi umani. Da almeno 30 anni, di neonati, bambini e adolescenti non si butta via niente nel Belpaese. Non è tutto, mentre vanno in onda le distrazioni di massa.

L'hotspot di Lampedusa è caratterizzato da estreme criticità, soprattutto in riferimento ai minori ivi presenti, cui non può essere di certo garantito il rispetto dei diritti umani fondamentali.

Dopo gli sbarchi relativi al periodo pasquale, la struttura era arrivata ad ospitare oltre 1.600 persone, di cui almeno 100 bambini con le famiglie, tra cui molti neonati, e circa 350 minori non accompagnati. Gli spazi dedicati all'accoglienza, i servizi e il personale predisposto evidentemente sono risultati insufficienti e inadeguati, soprattutto considerando che i numeri dei presenti hanno superato di gran lunga la capacità ricettiva del centro e, nonostante i trasferimenti incrementati da inizio maggio per quanto attiene i minori, la situazione è ancora intollerabile.

In particolare, molte persone, tra cui madri con bambini e minori sotto i 14 anni, sono state costrette a dormire all'aperto su materassi sporchi e logori, senza lenzuola o coperte, in mezzo ai rifiuti, nonché in totale promiscuità con uomini adulti.

Risulta assolutamente carente il supporto sanitario alle persone all'interno dell'hotspot, manca un presidio pediatrico a tutela dei minorenni, con particolare attenzione ai neonati e agli infra-quattordicenni.

All'interno dell'hotspot non viene peraltro garantita un'adeguata distribuzione di beni di prima necessità, e le condizioni igienico-sanitarie dell'hotspot continuano a rimanere estremamente critiche, poiché la maggior parte dei bagni risulta inaccessibile, sporca o ostruita, oltre che numericamente insufficiente (e non differenziata per genere).

Una situazione ormai strutturale e che necessita di un intervento urgente, anche per velocizzare il trasferimento dall'hotspot, dove le persone non dovrebbero poter rimanere per più di 48 ore; particolarmente lente, poi, risultano essere le procedure amministrative e logistiche di trasferimento delle persone dall'isola.

Esiguo appare il numero di risorse umane deputate a gestire un'adeguata accoglienza degli esseri umani presenti, come anche appare debole il meccanismo di approvvigionamento dei beni essenziali e la loro distribuzione, l'erogazione dei servizi di pulizia e smaltimento dei rifiuti, così come quello di finalizzare il ripristino e il regolare funzionamento della situazione abitativa e dei servizi igienici.

 

Riferimenti:

Gianni Lannes, Bambini a perdere, lpe, Cosenza, 2016.

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-stranieri/Documents/Report-MSNA-mese-marzo-2023.pdf

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-stranieri/Documents/Report-MSNA-mese-aprile-2023.pdf

 https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-stranieri/Pagine/Dati-minori-stranieri-non-accompagnati.aspx

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