6.6.23

TOSCANA INQUINATA!

 



di Gianni Lannes

Promesse altisonanti, impegni disattesi e risanamento zero. L'articolo 1 della legge numero 426 del 1998 ha individuato tra i siti di bonifica di interesse nazionale (Sin) quello di «Massa Carrara», atteso l'insostenibile livello di inquinamento e l'elevata compromissione delle diverse matrici ambientali e conseguente pericolo per la salute della collettività.

La zona industriale apuana è stata sede di industrie chimiche che, nel corso di almeno 50 anni, hanno rilasciato nell'ambiente una molteplicità di sostanze inquinanti ad azione cancerogena, mutagena, teratogena e comunque nociva. Si tratta di un'area in cui la mortalità risulta in eccesso per i tumori del sistema linfo-ematopoietico e per i linfomi non-Hodgkin e in cui le leucemie colpiscono molti giovani, soprattutto nella fascia compresa tra i 20 e i 29 anni e sono oltre la media i dati dei bambini nati con malformazioni congenite.

Dei 116 ettari del sito di interesse nazionale (SIN) e regionale (SIR) apuano risulta bonificato, ad oggi, soltanto il 10 per cento dei terreni e il 3 per cento della falda: in particolare l'ultimo studio per la caratterizzazione della falda, condotto a Massa-Carrara dalla Sogesid S.p.A., società in house del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e soggetto incaricato delle bonifiche, ha evidenziato che nel corso di due campagne di indagine è stato registrato il superamento dei livelli massimi consentiti di 35 sostanze contaminanti appartenenti a 11 diversi gruppi chimici.

Con decreto ministeriale 21 dicembre 1999 è stata definita la perimetrazione del Sin di Massa Carrara per sottoporre l'area ad interventi di caratterizzazione, attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio; con decreto 29 ottobre 2013 è stato ridefinito il nuovo perimetro del Sin di Massa Carrara limitandolo alle aree a terra e la nuova area Sir.

Nell'ambito del Piano di sviluppo e coesione approvato con delibera CiPESS n. 6/2021, è stato finanziato l'accordo di Programma per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sin di Massa e Carrara sottoscritto in data 7 maggio 2018, con uno stanziamento pari a 21 milioni di euro.

La regione Toscana, in qualità di responsabile unico dell'accordo, ha presentato un progetto di bonifica che è stato approvato in data 30 maggio 2022 in Conferenza dei servizi e formalizzato con decreto del Ministero della transizione ecologica in data 22 giugno 2022.

Il 12 luglio 2022 il Ministero della transizione ecologica ha formalizzato il proprio nulla osta alla sottoscrizione della convenzione da parte della regione per l'avvio delle attività di gara per la definizione e la realizzazione del progetto; non essendo stata perfezionata, da parte della regione Toscana, entro il 31 dicembre 2022, l'obbligazione giuridicamente vincolante prevista dalle norme il Ministero non ha potuto erogare le risorse funzionali alla realizzazione delle opere; recentemente, la regione Toscana ha ritenuto di far fonte con risorse proprie, ancorché insufficienti, al finanziamento di una parte dell'intervento, rinnovando la richiesta di rifinanziamento dello stesso attivando le risorse FSC 2021-2027.

Più nello specifico, nell'area SIN denominata ex Ferroleghe di Massa-Carrara sussiste un pesante inquinamento dovuto ad uno stabilimento che produceva ferrocromo e nell'area vi sono due vasconi con fanghi contenenti cromo e cromo esavalente, altamente cancerogeno.

I vasconi si estendono per una superficie di 7.200 metri quadrati, con una profondità di circa 2 metri, per 14.400 metri cubi di sedimento stimati. Al di sopra dei vasconi è presente un cumulo di depositi costituito da scarti di lavorazione con blocchi di marmo e granito, pezzame lapideo e terre sabbiose, fanghi solidificati della segagione del marmo (marmettola), materiale lapideo da demolizione, legno e vegetali: il cumulo presenta una superficie di 12.000 metri quadrati per un'altezza di circa 18 metri, complessivamente sono stati stimati circa 113.800 metri cubi di materiale per un totale di 227.600 tonnellate.

Nel sito persiste dunque un gravissimo inquinamento da cromo esavalente e le iniziative volte a bonificare l'area risultano ferme per la mancanza delle risorse finanziarie necessarie per l'intervento (meno di 8 milioni, precisamente 7.682.896 milioni di euro).

nella zona abitata del Murlungo, situata a valle del SIN ex Ferroleghe, è stata registrata una contaminazione della falda da cromo esavalente a partire dal 1990, come dimostrato dagli accertamenti condotti all'epoca dall'Unità sanitaria locale n. 2 di Massa-Carrara, il che dimostra il grave pericolo per l'ambiente e per la salute derivante dalla presenza di tali materiali nocivi nell'area e nella loro capacità di pregiudicare direttamente la popolazione.

La sesta edizione dello studio epidemiologico nazionale SENTIERI, infatti, coordinato dall'Istituto superiore di sanità e presentato a Roma il 23 febbraio 2023, conferma che la provincia di Massa-Carrara risulta una delle province con il più alto livello di tumori e patologie spesso riconducibili all'inquinamento chimico residuale del territorio.

Interventi di bonifica tempestivi ed efficaci rappresentano una priorità non più procrastinabile, sia per garantire la tutela dell'ambiente di cui all'articolo 9 della Carta costituzionale, sia per preservare il fondamentale diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione, che non può in nessun caso considerarsi recessivo rispetto all'argomento delle risorse finanziarie o risultare pregiudicato da ritardi e inadempienze.

La mancata bonifica dei siti ricompresi nel Sin-Sir di Massa Carrara rappresenta, oltre che un problema ambientale e sanitario, un pesante ostacolo al progresso economico di quel territorio che, senza adeguato sostegno da parte dello Stato, dopo aver sofferto per decenni gli effetti dell'inquinamento, rischia di vedere compromesse le possibilità di riscatto e di crescita futura.


Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2012/08/mercurio-allultima-spiaggia.html

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