Salento: ulivi integri - foto Gilan |
di Gianni Lannes
In dieci anni sono stati abbattuti
dalla Regione Puglia ben 15.100 ulivi anche monumentali. Erano stati proclamati 21
milioni di ulivi infetti, ma senza alcun concreto riscontro
epidemiologico nella realtà. Insomma, un'altra emergenza inventata a tavolino. A chi giova? Magari a chi impone i nuovi uliveti intensivi (artificiali) a crescita rapida?
Due ricercatori italiani - Margherita Ciervo dell'Università di Foggia e Marco Scortichini del Crea - sono riusciti a realizzare uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Phytopathology, scoprendo la bassa incidenza della Xylella fastidiosa nelle aree delimitate dove vengono effettuati gli abbattimenti:
“Nell’ottobre 2013, Xylella fastidiosa subsp. pauca (Xfp) è stata segnalata come associata a un declino degli oliveti nel Salento (Puglia, Italia) e denominata “sindrome da declino rapido degli olivi” (OQDS). A causa del suo status di quarantena, sono state stabilite una serie di azioni obbligatorie nella regione Puglia per impedire la sua ulteriore diffusione nel territorio. Dopo la delimitazione di zone “di contenimento” e “cuscinetto”, sono state effettuate indagini di monitoraggio in queste aree per campionare gli ulivi e le altre piante ospiti che mostravano sintomi presumibilmente attribuibili all’OQDS. L’eradicazione delle piante risultate positive all’Xfp, comprese tutte quelle asintomatiche in un raggio di 100 o 50 m, è stata effettuata nell’arco di 10 anni. È stata effettuata un’analisi basata sui dati ufficiali di tali attività di sorveglianza nell’arco di un decennio. I dati mostrano che l’incidenza dell’Xfp nelle zone di “contenimento” e “cuscinetto” è molto bassa, soprattutto durante le ultime tre campagne dal 2020-2021 al 2022-2023, quando il batterio è stato rilevato in un range di 0,06%-0,70% delle piante campionate. Nella maggior parte degli alberi campionati che mostravano sintomi di OQDS, il batterio non è stato rilevato. Sulla base di questi dati e di modelli epidemiologici che hanno verificato il ruolo trascurabile degli olivi asintomatici nella diffusione dell’OQDS”.
A lume di ragione, non vanno eliminati gli alberi, bensì la disposizione europea che impone l’estirpazione di tutte le piante ospiti che circondano un albero Xfp-positivo in un raggio di 50 metri. Hanno annotato i due studiosi: “Un’implementazione di questo tipo potrebbe salvare molti ulivi centenari e monumentali sani e il notevole paesaggio che essi contribuiscono a creare”.
A proposito: il batterio è stato
rinvenuto anche in Francia, Spagna e Portogallo da almeno due
decenni. Nel frattempo, via libera dell'europarlamento al testo sulle nuove tecniche genomiche (Ngt), ovvero quelle che alterano il materiale genetico di un organismo vegetale. Coldiretti e Confagricoltura esultano. FdI, Lega, Fi e Italia viva hanno votato a favore mentre il Pd si è frantumato.
Riferimenti:
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jph.13272
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=xylella
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