foto Gilan |
di Gianni Lannes
Benvenuti in Italia, il Belpaese dei covidioti armati con la doppietta e i cani ringhianti addomesticati al seguito, dove si spara alla fauna selvatica tutto l'anno, in barba al rispetto per gli altri esseri viventi, alla Costituzione repubblicana e alle leggi. Ecco lo sterminio invisibile ai più. Dopo 5 mesi di caccia indiscriminata e milioni di "animali" uccisi per il solo gusto di abbatterli, ufficialmente il 31 gennaio scorso si è chiusa, almeno sulla carta, la cosiddetta stagione venatoria 2023-2024, ovvero la sanguinosa mattanza. Per alcune specie, tuttavia, la strage si prolunga anche a febbraio. Esistono motivate ragioni di sussistenza per gli sparatori con o senza porto d'armi? Oppure questo fenomeno tutto al maschile risponde solo alla bieca violenza? Di certo non è un'attività sportiva, anche se viene spacciata così.
Parco nazionale del Gargano |
Come ogni anno si registra un bilancio di morti e feriti anche tra gli umani. Tra le vittime anche persone estranee all'attività sparatoria, come una bimba di tre anni ferita al volto nei pressi di Arezzo, il giovane contadino colpito in più parti del corpo in Abruzzo o il ciclista raggiunto da una fucilata vicino Alessandria. Controlli delle forze dell'ordine? Scarsi e superficiali. Insomma, le autorità chiudono come sempre un occhio. Infatti, i cacciatori si esercitano con le doppiette (cioé tutto l'anno) sempre anche nelle aree "protette", come ad esempio il parco nazionale del Gargano (dove i lupi vengono impiccati e i caprioli sterminati) e i parchi nazionali della Maiella e del Gran Sasso (dove le vittime predilette sono cinghiali, camosci e orsi). Capitolo a parte: l'abbattimento privo di ragioni scientifiche degli orsi in Trentino e la persecuzione dei lupi (decimati), sia pure nominalmente protetti (Ursula von der Leyen a parte).
foto Gilan |
Nonostante la grave situazione dopo un'estate al limite della sopravvivenza per la fauna a causa dell'intenso caldo, della siccità prolungata e degli innumerevoli incendi dolosi, il governino Meloni fa a gara con il Parlamento tricolore e le Regioni per stravolgere i rari vincoli sopravvissuti a tutela della fauna selvatica, a tutto vantaggio di bracconieri, fucilieri della domenica, criminali impuniti, delinquenti armati e trafficanti mafiosi.
I politicanti nostrani sono impegnati con uno zelo mai visto, ad eliminare ogni misura di protezione degli animali selvatici anche rari e in via di estinzione. Ora la maggioranza di s-governo si appresta a far approvare una proposta di legge (modifica della legge 157 del 1992) che apre la caccia sette giorni su sette, ed elimina le più severe sanzioni contro i bracconieri e gli imbecilli che stuprano la Natura con un'arma da fuoco.
Esiste un principio in base al quale la fauna è un bene indisponibile e non una merce di scambio elettorale, a disposizione dello sparatore di turno. Allora, alla prova dei fatti, la vera bestia è l'uomo non l'animale.
Riferimenti:
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/19/DDLPRES/0/1397695/index.html?part=ddlpres_ddlpres1#
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/11/il-paese-delle-stragi.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/01/caccia-al-lupo.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/02/il-lupo-italiano.html
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