di Gianni Lannes
Il solito copione yankee quasi alla luce del sole. Ecco chi ha realmente pianificato la guerra in Ucraina. Allora, come disabilitare rapidamente la Russia? Costringere l'avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo. Quello in atto da tempo è il piano contro la Russia elaborato dalla Rand Corporation (esattamente il 24 aprile 2019), il più influente serbatoio di mentalità criminale globale (think tank) Usa che, con uno staff di migliaia di esperti, si presenta come la più affidabile fonte mondiale di intelligence e analisi politica per i governanti degli Stati uniti e i loro alleati. Obiettivo: provocare e abbattere la Russia. La Rand Corporation è un sodalizio di potere statunitense specializzato nella guerra, il cui nome deriva dalla contrazione di “research and development”, fondata nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento della difesa statunitense; questo cosiddetto serbatoio di pensiero avariato (think tank) attualmente impiega più di 1.500 ricercatori presso le sedi di Santa Monica, Washington e Pittsburgh.
La Rand Corporation si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia a lungo termine che permise agli Stati uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l'Unione Sovietica a consumare le proprie risorse economiche nel confronto strategico. A questo modello si ispira il nuovo piano denominato “Overex tending and Unbalancing Russia”, pubblicato appunto dalla famigerata Rand nel 2019.
Secondo gli analisti di questa multinazionale guerrafondaia, la Russia resta un potente antagonista degli Stati Uniti in alcuni campi fondamentali. Per questo gli USA devono perseguire, insieme ai loro alleati, una strategia a lungo termine che sfrutti le sue vulnerabilità. Vengono quindi analizzati vari modi per costringere la Russia a sbilanciarsi, indicando per ciascuno le probabilità di successo, i benefici, i costi e rischi per gli USA. Gli analisti della Rand ritengono che la maggiore vulnerabilità della Russia sia quella economica, dovuta alla sua forte dipendenza dall'export di petrolio e gas, i cui introiti possono essere ridotti appesantendo le sanzioni e accrescendo l'export energetico USA. Si deve far sì che l'Europa diminuisca l'importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto trasportato via mare da altri paesi. Un altro modo per danneggiare nel tempo l'economia della Russia è quello di incoraggiare l'emigrazione di personale qualificato, in particolare giovani russi con un alto grado di istruzione. In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l'immagine della Russia all'esterno, espellendola da forum internazionali e boicottando gli eventi sportivi internazionali che essa organizza. In campo geopolitico, armare l'Ucraina permette agli USA di sfruttare il punto di maggiore vulnerabilità esterna della Russia, ma ciò deve essere calibrato per tenere la Russia sotto pressione senza arrivare a un grande conflitto in cui essa avrebbe la meglio. In campo militare gli USA possono avere alti benefici, con bassi costi e rischi, dall'accrescimento delle forze terrestri dei paesi europei della Nato in funzione anti-Russia. Gli USA possono avere alte probabilità di successo e alti benefici, con rischi moderati, soprattutto investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Uscire dal Trattato Inf e schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta anche alti rischi. Calibrando ogni opzione per ottenere l'effetto desiderato - concludono gli analisti della Rand - la Russia finirà col pagare il prezzo più alto nel confronto con gli USA, ma anche questi dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi. Preannunciano così un ulteriore forte aumento della spesa militare USA/Nato a scapito delle spese sociali. Questo è il futuro che ci prospetta la Rand Corporation, il più influente serbatoio mafioso dello Stato profondo, ossia del centro sotterraneo del potere reale detenuto dalle oligarchie economiche, finanziarie e militari, quello che determina le scelte strategiche non solo degli Usa ma dell'intero Occidente. Le «opzioni» previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi.
La sciagurata guerra tra Russia e Ucraina, che vede un invasore ed un aggredito, alimentata anche dall'invio delle armi e dall'assenza di negoziati, le cui sanzioni boomerang stanno falcidiando i bilanci delle imprese e la loro chiusura per gli elevatissimi costi dell'energia, con milioni di famiglie “alla canna del gas”, costrette a pagare in media circa 3 mila euro in più di bollette su base annua, oltre al rischio di disastro nucleare, ha prodotto un'elevata inflazione, che sfiora il 10 per cento, ed un forte deterioramento delle condizioni economiche di milioni di nuclei familiari ridotti alle soglie della povertà.
La finalità della Rand Corp, e dei think tank che fanno capo ai cosiddetti neo-Con DEM, sarebbe quella di indebolire e destabilizzare dapprima l'Unione sovietica, nel dopoguerra, per portare alla “guerra fredda”, e successivamente, la Federazione russa con l'allargamento sempre più a est della NATO attraverso una politica di condizionamento e di infiltrazione delle nazioni dell'est europeo, in modo da alimentare un fermento anti russo sempre più stringente. Questa politica espansionistica sarebbe stata finanziata attraverso le “rivoluzioni colorate” o “arancioni”, con l'intento sotteso di cercare di creare costantemente problemi e disordini con lo scopo di raggiungere la destabilizzazione dei territori ancora sotto l'influenza della cultura e della politica russa in funzione “filo americana/NATO/UE”.
I piani Rand (“Deterrence and Escalation in Competition with Russia” nonché The Role of Ground Forces in Preventing Hostile Measures Below Armed Conflict in Europe”), pubblicati il 20 gennaio 2022 prima dell'intervento speciale russo nel Donbass, avrebbero avuto la finalità di indebolire la Germania e l'euro, arrivato sotto la parità col dollaro, per rafforzare gli Stati Uniti. La premessa degli analisti sarebbe che la situazione economica degli USA non poteva più fare a meno dei flussi di denaro in arrivo da altri Paesi. Il “quantitative easing” fino al 2020 e le successive iniezioni di denaro della FED per contrastare gli effetti di lockdown e restrizioni COVID avevano portato ad un incremento dell'offerta di dollari e del debito estero; ne conseguirebbe che il consenso verso il Governo Biden, in queste condizioni, non potrebbe che calare in vista delle elezioni di medio termine. Per far fronte a questa situazione la soluzione sarebbe stata di creare dei flussi di cassa dai Paesi UE e NATO in direzione Washington, che si poteva realizzare soltanto indebolendo la Germania, che negli anni si stava creando una posizione di indipendenza dagli USA. Questo processo era stato lento ed aveva richiesto anni, tuttavia la Brexit aveva aumentato il peso politico di Berlino nella UE, ed in caso di un ribaltone politico in USA (che anche la Rand ammette) questo peso politico sarebbe stato sancito in modo definitivo.
Il documento Rand prosegue affermando che: «se un giorno gli USA abbandonassero l'EU si creerebbe una enorme opportunità per la Germania e la Francia di ottenere un consenso unanime, al quale seguirebbero anche iniziative da parte dell'Italia e di altri Vecchi Paesi Europei, per giungere a un totale distacco dai condizionamenti creati dalla dipendenza degli USA. La Germania, creando una nuova forte alleanza con Parigi, che le avrebbe permesso di orientare tutti gli atti politici di Bruxelles, avrebbe messo in grave difficoltà anche il Regno Unito che di conseguenza avrebbe iniziato a subire pressioni insostenibili. Questa situazione avrebbe portato a un enorme cambiamento e rafforzamento dell'Europa non solo in campo economico, ma anche politico e lo avrebbe fatto a tal punto, da entrare in chiaro antagonismo con gli stessi USA, portando vantaggi all'Europa, anche ai rapporti con l'Est Euro Asiatico».
Il progetto Rand per risollevare gli USA, in una fase successiva al documento del 2019, sarebbe stato quello di distruggere l'Europa portando la Germania a ritornare più centrale nel suo ruolo di leader, per creare un polo nuovamente franco-tedesco allarmando così il Regno Unito che, essendo già uscita dalla UE, avrebbe subito pressioni politiche ed economiche insostenibili, per poi dare inizio a un'ulteriore destabilizzazione del territorio, tale da non creare più problemi ai maldestri rappresentanti DEM-USA facenti parti dei neo-Con, ormai in difficoltà.
La locomotiva tedesca basa il suo successo sull'accesso illimitato alle forniture energetiche russe e dall'energia elettrica francese a basso costo, il blocco di uno dei due canali di approvvigionamento energetico manderebbe in crisi tutta la produzione; se la Germania entrasse in un periodo di crisi, ci sarebbe un flusso maggiore di risorse dalla UE agli USA, perché la condizione dell'Europa dipende in maniera consistente dalla salute economica proprio dell'economia tedesca.
La Francia avrebbe potuto essere indebolita sia bloccando l'importazione di uranio dalla Russia, sia per l'instabilità dei Paesi africani del Sahel. Questo avrebbe spinto Macron ad approvvigionarsi dall'alleanza AUKUS, creando le opportunità per fargli pressione. Il pretesto per rompere i rapporti Mosca-Berlino avrebbe dovuto essere quello di creare un conflitto in Ucraina, che vedesse i due Paesi nelle opposte fazioni. Sarebbe stato, dunque, più facile additare Putin come responsabile, attivando contro di lui delle sanzioni economiche.
Lo scenario in esame servirebbe a rafforzare la definizione della condizione finanziaria sia indirettamente che più direttamente. Nel breve termine invertirebbe la tendenza dell'incombente recessione economica e inoltre consoliderebbe la società americana distogliendola da immediate preoccupazioni economiche, scenario che ridurrebbe i rischi elettorali. Nel medio termine, per cinque anni, i benefici cumulativi di flussi logistici riorientati dalla fuga di capitali e ridotta concorrenza nelle principali industrie possono ammontare a 7-9 trilioni di dollari.
In buona sostanza il rapporto Rand avrebbe avuto la finalità di far scoccare la scintilla per l'invasione della Russia in Ucraina, per far chiudere i flussi del gas russo verso l'Europa, mettendo così in ginocchio le economie del vecchio continente, con tutte le conseguenze sull'aumento dei costi dell'energia decuplicati, creando una gravissima turbativa ai mercati, alimentando l'inflazione ed il carovita, al fine di ridurre i popoli UE alla povertà.
Il governo Meloni è al corrente del documento della Rand Corporation le cui opzioni già dettagliate nel 2019, sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato dalle ignare popolazioni, soprattutto dagli italiani? Il telecomandato esecutivo Meloni è a conoscenza del documento della Rand Corporation, che ha pianificato gli scenari geopolitici, alimentando in tal modo la guerra russo-ucraina, le cui sanzioni boomerang hanno ricadute micidiali sul potere di acquisto degli italiani e delle imprese, costrette dall'avversa congiuntura a chiudere centinaia di migliaia di attività, con ricadute pesanti sui livelli occupazionali e sulle casse dello Stato? A proposito: l'Italia è un paese realmente indipendente e sovrano?
L'Italia ha il dovere civile dovere di rivedere sia la politica estera che di difesa, interrompendo l'invio delle armi all'Ucraina, che, invece di produrre eventi di pace, sta alimentando il folle conflitto con altissimi costi di vite umane tra gli schieramenti avversi e rischia di provocare in Europa un'ecatombe nucleare.
Riferimenti:
https://www.rand.org/content/dam/rand/pubs/research_briefs/RB10000/RB10014/RAND_RB10014.pdf
https://www.rand.org/pubs/research_briefs/RB10014.html
https://www.rand.org/pubs/research_reports/RRA720-2.html
https://www.rand.org/pubs/research_reports/RRA720-1.html
https://www.rand.org/pubs/research_reports.7.html
https://www.rand.org/latest/russia-ukraine.html
https://www.rand.org/pubs/perspectives/PEA2510-1.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ucraina
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/04/litalia-e-la-guerra.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni
Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.
Gianni Lannes, Italia USA e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.
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