di Gianni Lannes
Multinazionali che agiscono nell'ombra a danno della vita per ingordigia di profitto economico e bulimia di potere. Ecco un documentato ed esemplificativo esempio a portata d'orizzonte.
Il 30 ottobre 2020, Andrea Tosatto, pubblicava un audio integrale di Eva Reali, referente al tavolo sanità del M5S della Toscana nel 2013-2014, che denunciava di aver ricevuto un tentativo di avvicinamento per partecipare ad un incontro sulla riforma internazionale del sistema sanitario vaccinale. Nell'audio denuncia integrale si apprende come l'azienda McKinsey fosse la società incaricata di provvedere alla formazione dei quadri politici e funzionari ministeriali, al fine del compimento del progetto internazionale.
Il 27 ottobre 2020 un rapporto Dhl-McKinsey stima che per i vaccini Covid-19 serviranno fino 15 milioni di consegne e oltre 15 mila voli.
Il 4 febbraio 2021 McKinsey ha patteggiato il pagamento di 573 milioni di dollari (472 milioni di euro) a 47 stati Usa per il ruolo avuto nel promuovere le vendite degli antidolorifici oppiacei della Purdue Pharmas OxyContin e di altre case farmaceutiche, che hanno causato la morte di oltre 450 mila persone negli ultimi 20 aqnni. La società per decenni è riuscita a schivare la responsabilità legale anche nel caso riguardante i disastri ambientali causati da un suo cliente, la Enron.
L'11 febbraio 2021 Generation, l'organizzazione globale no-profit per l'occupazione, si è assicurata 77 milioni di dollari di nuovi finanziamenti 50 milioni di dollari di risorse in natura da BlackRock, McKinsey & Company, Microsoft Corp. e Verizon, per accelerare il proprio lavoro nella lotta alla disoccupazione in 14 Paesi in tutto il mondo. Questo impegno combinato consentirà a Generation di sostenere le persone che devono affrontare barriere sistemiche all'occupazione, in particolare i giovani adulti e i lavoratori a metà carriera, causate dal Covid-19.
Il 5 marzo 2021 su «La Repubblica» nell'articolo dal titolo «Il governo si affida agli esperti McKinsey per il Recovery Plan» appare la notizia che il Ministero dell'economia e delle finanze, guidato da Daniele Franco, ha contattato McKinsey affidando ad essa l'incarico di accelerare la riscrittura del piano italiano e colmare i ritardi accumulati nei mesi scorsi. Gli uomini di McKinsey (dove ha lavorato per un decennio anche il Ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao) affiancheranno la struttura del Ministero guidata da Carmine Di Nuzzo.
Il 6 marzo 2021 con una nota il Ministero dell'economia e delle finanze chiarisce che: «McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l'Amministrazione nell'ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del Pnrr», ma in essere vi è un contratto di consulenza per un valore di 25 mila euro più Iva affidato ai sensi dell'articolo 36, comma 2, del Codice degli appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti sotto soglia. L'Onorevole Carlo Calenda, su Twitter, in un tentativo di chiarimento scrisse che: «Consulenti McKinsey o altro, si usano per scrivere piani strategici straordinari. Quando hai bisogno di elaborazioni veloci e verifica di fattibilità su progetti» così illustrando possibili motivi della scelta di consulenti come McKinsey.
Il 4 maggio 2022, il Senato francese pubblica un'inchiesta sul mancato pagamento delle tasse da parte della società di consulenza affermando che: «McKinsey è uno dei principali attori della consulenza, che è intervenuto su riflessioni strategiche per il nostro Paese, ad esempio durante la crisi sanitaria [...] o durante il pro bono organizzazione del vertice Tech for Good per la Presidenza della Repubblica nel 2018 e 2019». Secondo l'inchiesta del Senato, la società mediante il pagamento dei «prezzi di trasferimento» dalle entità francesi di McKinsey verso la società americana erano di importo tale da contribuire a rendere nullo o negativo il risultato fiscale in Francia, per almeno 10 anni.
L'ex ministro Franco (governo Draghi), è membro della associazione Diplomatia? Il contratto concluso con McKinsey, che come precisato dal Ministero dell'economia e delle finanze ha un valore di 25 mila euro + Iva, riguarda l'elaborazione di uno studio sui piani nazionali «Next Generation» già predisposti dagli altri Paesi dell'Unione europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano.
Una questione analoga è relativa sul conflitto di interesse dell'ex presidente Draghi e BlackRock. Singolare coincidenza: tra l'altro BlackRock e McKinsey, durante il mandato istituzionale di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea, sono stati al centro della polemica sugli stress test bancari, il famoso «Caso-Schauble».
Appunto, l'ex Ministro delle finanze tedesco Schauble ha denunciato il ruolo, le incompatibilità e i contratti di servizio delle società private coinvolte dall'Eurosistema nella conduzione e nell'analisi dei dati raccolti negli stress effettuati tra il 2014 e il 2018. La denuncia riguarda le società di consulenza ingaggiate nel 2016, tra cui McKinsey e Blackrock, poi riconfermata nel 2018. Dalle e-mail sulle vicende emerge che né la Banca centrale europea, né l'autorità di supervisione degli stress test, avevano mai rivelato di aver affidato le verifiche di affidabilità patrimoniale delle banche europee a una società di Wall Street che, sulle stesse banche, investe decine di miliardi di euro. La presenza di BlackRock tra gli esaminatori delle banche era apparsa a Schauble come un palese conflitto di interesse e soprattutto come una falla potenzialmente pericolosa nel sistema di controllo e garanzia della riservatezza dei dati sensibili di ogni singola banca.
A proposito di mister Britannia. Il Gruppo dei Trenta («Group of Thirty»), fondato nel 1978, è un organismo globale indipendente composto da leader economici e finanziari del settore pubblico e privato, con lo scopo di approfondire la comprensione delle questioni economiche e finanziarie globali e di esplorare le ripercussioni internazionali delle decisioni prese nei settori pubblico e privato. Tra i sostenitori di questa istituzione si trova anche BlackRock.
In una interrogazione parlamentare europea, la n. P-002369/2020 del 20 aprile 2020, viene denunciato che, l'8 aprile 2020, la Commissione ha aggiudicato un appalto a BlackRock per monitorare lo sviluppo di orientamenti di sostenibilità ambientale per il settore bancario dell'Unione europea e le politiche di investimento delle imprese. Tale aggiudicazione avviene dopo che gli Stati Uniti l'hanno scelto come consulente in materia di acquisto di obbligazioni e titoli di debito. Tale aggiudicazione, a parere degli interroganti europei, conferisce a una società americana un notevole margine di manovra per influenzare la legislazione dell'Unione europea e un'attuazione equa del Green Deal nel settore finanziario. Nella stessa interrogazione si fa presente che BlackRock è uno dei principali gestori globali di investimenti per il settore bancario e della produzione di energia basata sul carbone, i cui attivi sono attualmente valutati a 87,3 miliardi di Usd e che si è regolarmente opposto all'intenzione della Commissione di esaminare l'impatto delle imprese sull'ambiente e sul cambiamento climatico. È probabile che gestirà attivi connessi alla fase di recupero dopo la cosiddetta emergenza Covid (programmata a tavolino). In risposta, incredibilmente la Commissione europea non rileva conflitti di interessi professionali tra questi e le attuali pratiche di investimento.
Nell'interrogazione parlamentare europea n°E-005377/2020 si fa presente che BlackRock si è impegnata a garantire una «segregazione fisica» (del tutto ridicola) per impedire la fuga di informazioni verso altre parti della società.
La finanza rapace a livello dell'Unione europea mira a sostenere la realizzazione degli obiettivi del Green Deal europeo, incanalando gli investimenti privati nella transizione verso un'economia climaticamente neutra, resiliente al clima, efficiente sotto il profilo delle risorse e giusta, come complemento al denaro pubblico. Il 37 per cento del Recovery Fund inoltre è anch'esso destinato alla transazione verde prevista nel Green Deal europeo.
I ministri dell'ambiente e del clima dell'Unione europea hanno tenuto un dibattito politico, nel luglio 2020, sul contributo delle politiche ambientali e climatiche alla ripresa dalla pandemia Covid-19, convenendo che il Green Deal europeo dovrebbe guidare la ripresa verso una crescita verde e un'Unione europea più resiliente.
Mario Draghi, che è membro senior del Gruppo dei Trenta, fu co-autore della pubblicazione del 14 dicembre 2020, del Gruppo dei Trenta, dal titolo: «Rilanciare e ristrutturare il settore aziendale Post-Covid: progettare interventi di politica pubblica», che detta quelle che secondo gli autori dovrebbero essere le linee che ciascun Governo del mondo dovrebbe seguire per uscire dalla crisi scatenata dal Covid.
In questo rapporto, come riportato da Router, nell'articolo dal titolo «Analisi: Draghi prende le redini come Primo Ministro italiano, ora arriva la parte difficile». Draghi sollecitava la fine degli aiuti di Stato per le imprese il cui destino è stato segnato dal Covid-19, suggerendo che potrebbero esserci medicine dolorose in serbo. Il rapporto chiede «una certa quantità di “distruzione creativa” quando alcune aziende si restringono o chiudono e se ne aprono di nuove e alcuni lavoratori devono spostarsi tra aziende e settori». Come Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi ha presieduto alle decisioni in merito al Recovery Fund e ha disciplinato l'utilizzo dei fondi europei sulla sostenibilità spettanti all'Italia.
Riferimenti:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/P-9-2020-002369_IT.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/03/draghi-e-il-conflitto-di-interessi.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=draghi
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=britannia
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=colao
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=cingolani
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=speranza
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mattarella
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=derivati
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=covid
Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.
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