9.2.23

L’AQUILA: UNA STRAGE DA NON DIMENTICARE!

 

L'Aquila, 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)  ©

 

di Gianni Lannes

L’Aquila: una strage da non dimenticare che si poteva evitare in tempo di non dichiarata guerra ambientale. Un esperimento United States of America riuscito male? Il Pentagono in violazione della convenzione Enmod dell'ONU, si propone dal 1996 la conquista del clima entro il 2025. La tecnologia bellica smentisce la scienza telecomandata dal sistema di dominio globale: i terremoti si possono prevenire. Già la NASA qualche giorno dopo la tragedia aquilana, si era vantata di saperli prevedere in anticipo. In ogni caso, proprio in Italia esiste da 16 anni un sistema satellitare nazionale per prevenire e gestire i disastri ambientali denominato “costellazione COSMO-SkyMed”. 

Per quale ragione il sistema SkyMed non era attivato sulla zona sismica aquilana, interessata nel 2009 da uno sciame sismico che poteva far presagire il terribile terremoto che ha causato 309 morti e 1.600 feriti e devastanti distruzioni abitative?

Sul portale dell'Asi (Agenzia spaziale italiana) viene così presentato:

«I dati e i prodotti forniti dal sistema COSMO-SkyMed rappresentano un valido e importante strumento per condurre studi sulle cause e sui fenomeni precursori dei disastri ambientali e per migliorare la capacità di monitoraggio e di valutazione dei danni nel caso ad esempio di frane, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche. L'osservazione continua nel tempo di una determinata area, di giorno e di notte, anche in condizioni di copertura nuvolosa, consente di valutare le deformazioni superficiali del territorio, fornendo agli enti preposti alla gestione del rischio un nuovo e valido strumento di prevenzione e controllo (…) l'attuale scenario internazionale di Osservazione della Terra richiede informazioni aggiornate e disponibili tempestivamente al fine di prendere decisioni sempre più rapide ed adeguate per poter soddisfare le crescenti esigenze della protezione civile nella gestione sia dei rischi naturali ed indotti dall'uomo sia delle risorse ambientali e della sicurezza. In un tale contesto è indispensabile fornire prodotti e servizi che siano allo stesso tempo facilmente accessibili, affidabili e frequentemente aggiornati. L'Italia è in grado oggi di fornire una risposta efficace a tutte queste necessità con il programma COSMO-SkyMed, il primo programma spaziale per applicazioni duali (civili istituzionali/commerciali e militari) pensato e finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa e sviluppato da un team di industrie nazionali sotto il controllo dell'ASI. Con COSMO-SkyMed l'Italia dispone di uno dei sistemi spaziali per Osservazione della Terra tecnologicamente più avanzati ed idonei a garantire un significativo miglioramento per il controllo dell'ambiente. (...) COSMO-SkyMed, rappresenta il più grande investimento italiano nel settore dell'Osservazione della Terra e costituisce una realizzazione all'avanguardia in campo mondiale. Il lancio del primo satellite è avvenuto a metà del 2007, seguito dal secondo nel dicembre dello stesso anno e dal terzo a ottobre 2008. Il lancio del quarto satellite è avvenuto il 6 novembre 2010. La realizzazione del sistema COSMO-SkyMed ha già consentito all'Italia di attuare importanti accordi internazionali nel campo dell'osservazione della Terra, in particolare con la Francia e con l'Argentina. (...) Il Programma COSMO-SkyMed è stato sviluppato nel quadro di una politica industriale finalizzata alla più ampia e qualificata partecipazione e valorizzazione delle migliori competenze nazionali coinvolgendo anche le Piccole e Medie Imprese. La realizzazione del Programma è stata affidata al seguente team industriale: - Alenia Spazio S.p.A., ora Alcatel Alenia Space-Italia (AAS-I), nel ruolo di primo contraente, responsabile della fornitura "chiavi in mano" dell'intero Sistema. - Telespazio S.p.A. responsabile della realizzazione e fornitura del Segmento di Terra civile e militare, oltre che della infrastruttura di controllo della costellazione. - Un numero significativo di Piccole e Medie Imprese. - Un numero limitato di fornitori europei ed americani. (...) Il Sistema COSMO-SkyMed include un Segmento Spaziale ed un Segmento di Terra. Il Segmento Spaziale è costituito da una costellazione di 4 satelliti equipaggiati con sensori SAR (radar ad apertura sintetica) ad alta risoluzione operanti in banda X e dotati di un sistema di acquisizione e trasmissione dati altamente flessibile ed innovativo. Il Segmento di Terra è composto da infrastrutture per la gestione ed il controllo dell'intera costellazione e per la ricezione, archiviazione, elaborazione e distribuzione dei prodotti. COSMO-SkyMed consente la copertura globale del nostro pianeta operando in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione (giorno/notte) e fornisce immagini geolocate ad elevata risoluzione spaziale con tempi di risposta rapidi. Il Sistema COSMO-SkyMed è stato concepito come un sistema multi-missione in grado di integrarsi con altri sistemi spaziali allo scopo di soddisfare le esigenze di una vasta comunità di utenze. Il Sistema COSMO-SkyMed può operare in ognuna delle tre seguenti modalità: Routine. Modalità operativa nominale nella quale la pianificazione viene effettuata ogni 24 ore. Crisi. Modalità operativa nella quale la pianificazione viene effettuata ogni 12 ore. In tale modalità è possibile definire aree sulle quali tutte le richieste di ripresa hanno priorità assoluta. Emergenza. Modalità operativa asincrona attivata in circostanze eccezionali al fine di ottenere un'acquisizione nel più breve tempo possibile. Il sistema COSMO-SkyMed è in grado di fornire, su scala planetaria, informazioni del tutto innovative per lo studio ed il controllo dell'ambiente; le caratteristiche peculiari della costellazione e del segmento di terra, la elevata qualità dei prodotti e la loro integrabilità con dati di diversa natura, satellitare e non, rendono possibili un crescente numero di applicazioni, con particolare riferimento alla prevenzione, al monitoraggio e alla gestione dei rischi naturali ed antropici. La possibilità di variare in tempi brevi la pianificazione delle acquisizioni sulla base delle richieste dell'utente finale, l'operatività in ogni condizione meteorologica e di illuminazione, gli intervalli temporali di rivisita di poche ore e la consegna dei prodotti elaborati in tempi rapidi, rendono COSMO-SkyMed particolarmente adatto a fornire importanti informazioni, specialmente durante la fase di crisi, a coloro che pianificano ed eseguono le operazioni di assistenza e soccorso e a chi si occupa della valutazione dei danni. L'alta accuratezza geometrica delle immagini di COSMO-SkyMed e l'elevata risoluzione spaziale e temporale offrono un potente strumento per monitorare la presenza di nuovi insediamenti o opere e per tenere sotto controllo tutte quelle situazioni di abbassamento del suolo o sottosuolo che sono frequente causa di cedimenti strutturali e crolli. La cartografia Una nuova cartografia tecnica e tematica ad alta risoluzione potrà essere realizzata grazie alle caratteristiche delle immagini fornite dal sistema COSMO-SkyMed. Di particolare rilievo risulta la realizzazione di un modello digitale tridimensionale del suolo ad elevata precisione che può essere utilizzato in una molteplicità di applicazioni».

L’Asi avrebbe affidato la gestione dei dati del sistema Cosmo- Skymed alla società Finmeccanica (mediante la società e-Geos, partecipata all'80 per cento da Telespazio e dall'ASI al 20 per cento). Poiché Finmeccanica vende a costi elevatissimi i dati, tali condizioni rendono difficili, se non impossibili per le imprese del settore, vendere applicazioni a servizi ed utenti finali, in quanto le politiche praticate da e-Geos consentono di fatto solo a e-Geos e quindi alle aziende Finmeccanica di formulare progetti agli utenti finali. In tal modo i soli clienti delle piccole e medie imprese rimarrebbero le aziende Finmeccanica. Invece di gestire e vendere i dati a costi elevatissimi, qualora fossero venduti a prezzi più contenuti, si potrebbe consentire alle imprese italiane di essere più competitive su un mercato dalle grandi potenzialità.

 All’attuale presidente del consiglio Giorgio Meloni chiedo: il 31 marzo 2009 quali motivazioni hanno indotto la commissione grandi rischi, composta da Franco Barberi, Enzo Boschi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva, Berardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Altero Leone, ad offrire una valutazione approssimativa allo sciame in atto da mesi nell'aquilano fornendo, cinque giorni prima del sisma, informazioni sommarie e comunque devianti in quanto hanno rassicurato la popolazione che invece, messa al corrente dei rischi, avrebbe potuto attuare precauzioni e comportamenti diversi?

Quale è stato il reale utilizzo di COSMO-SkyMed, costato alla collettività oltre un miliardo di euro, tanto più che l'Agenzia spaziale italiana aveva definito da alcuni anni un accordo con il Dipartimento della protezione civile nel settore del rischio sismico, e se l'impiego e la lettura rigorosa dei dati non avrebbe potuto impedire 309 morti e 1.600 feriti nel terremoto de L'Aquila?

Quali misure urgenti il governo Meloni intende adottare per impedire che i dirigenti dell'ASI siano molto prodighi nell'utilizzo dei fondi pubblici per meri fini di propaganda, con costose missioni estere a spese della collettività per creare un consenso sui media e su ben note oligarchie, che spesso fanno parte delle solite compagnie di giro e di incroci nelle "cricche" economiche di potere, e al fine di ricondurre la gestione di aziende pubbliche nel rispetto della sobrietà e nella missione al servizio degli interessi generali dell’Italia?

Ad appena nove giorni dal sisma che ha scosso l'Abruzzo provocando la morte di 309 aquilani, ferendone altri 1.600 e lesionando centinaia di edifici, l'ennesimo contributo, 300 mila euro, finisce (...) nelle casse di una fondazione» denominata Eucentre. Tale fondazione ha come scopo la prevenzione del rischio sismico che nel caso di specie si era già materializzato nove giorni prima.

La fondazione Eucentre, fondata nel 2003, tra gli altri, dallo stesso Dipartimento della Protezione civile, fa parte dell'elenco di beneficiari di commesse, consulenze, convenzioni del Dipartimento.

All’epoca il presidente della Eucentre era il professor Gian Michele Calvi, al contempo anche direttore sotto l’era Berlusconi-Letta, con il consorzio For Case di cui è presidente, del progetto CASE (progetto di ricostruzione a L'Aquila di 183 edifici, 4.600 appartamenti con appalti per 800 milioni).

Allora Calvi insegnava meccanica strutturale all'ateneo di Pavia ed era considerato vicino a Bertolaso, che dopo l'estate del 2008 lo invia a La Maddalena come soggetto attuatore del G8 al posto di Fabio De Santis (ora in carcere), allontanato perché stava assegnando un appalto per 600 milioni per la realizzazione di opere che dovevano costare 300 milioni.

L'ingegner Calvi, figlio d'arte, studio da 30 dipendenti, famiglia vicina all'Opus Dei, un fratello, Gian Luca, che l'anno scorso rileva per 300mila euro la Tecno Hospital di Gianpaolo Tarantini, all'Aquila abbia splafonato e non di poco proprio nella costruzione delle new town. In 11 mesi, dall'aprile del 2009, con la sua task force di 119 tecnici è riuscito a far lievitare i costi del 40 per cento: dai 570 milioni preventivati a 800. Non male per un'emergenza costata finora la cifra record di 1 miliardo e 431 milioni".

La dottoressa Teresa Crespellani, già docente di ingegneria geotecnica sismica all'ateneo di Firenze, ritiene che quello de L'Aquila sarà, alla fine, «il terremoto più caro di sempre».

A favore di Eucentre ci sono 700.000 euro «solo per la valutazione di agibilità delle case. Un compito che nell'era pre-Bertolaso era appannaggio dei tecnici del dipartimento. Con un bel risparmio. All'Aquila tra gli edifici dichiarati inagibili c'è la vecchia sede dell'Anas» che, in seguito al terremoto, ha subito, a quanto consta all'interrogante, solo danni modesti da non richiedere la necessità di essere puntellata, ma si è deciso, d'urgenza, di costruirne una nuova con un costo di 14,5 milioni di euro.

Risulta che «Roberto De Marco, fino al 2002 direttore del defunto servizio sismico nazionale», afferma che prima si valorizzavano le risorse interne, oggi è un continuo e oneroso ricorso a soggetti esterni. Infatti nel 2007 presso il Dipartimento sono state assegnate numerose consulenze per 2.436.000 euro, record di spesa che ha interessato 80 consulenti.

A Giovanni Bastianini, "consulente per informazione, immagine e divulgazione della cultura di protezione civile", vanno 104 mila euro. La cura delle "attività di comunicazione visiva" è affidata a Maurizio Silvestri, e costa 74 mila euro. Prende 6 mila euro in più l'avvocato di Stato Ettore Figliolia, un tempo consigliere giuridico, oggi superconsulente». Nel bilancio 2009 (2 miliardi e 72 milioni) figura la voce "emolumenti accessori al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti 'privati'"» per una cifra che supera i 9 milioni di euro.

Il Dipartimento «ha quadruplicato le dimensioni della sua struttura (una tendenza inversa ai drastici tagli di tutto l'apparato pubblico centrale). Con un ufficio stampa-comunicazione formato da un esercito di 28 persone. (...) Tra i "partner" più fedeli c'è Finmeccanica. Specializzata nel settore militare, ma alla quale è affidata l'infrastruttura informatica (...). Sono targati Selex (società di Finmeccanica) anche i 20 nuovi meteo-radar acquistati nel 2007 per 20 milioni (2,8 milioni a pezzo). (...) La flotta delle emergenze, e dei grandi eventi, è tanto fornita quanto costosa: nel 2008 per mantenere i 19 Canadair CL 415, i due aerei Piaggio C 180, i tre elicotteri Agusta e i 6 elicotteri Erickson S63 in appalto, ci sono voluti 158 milioni. Per la sola gestione dei Canadair 43 milioni sono andati alla Sorem, (...) alle indagini giudiziarie e a quelle dell'Enav, che nel 2002 denuncia "carenze addestrative e operative". Tra il 2003 e il 2007 si verificano una serie di incidenti, alcuni mortali. Bertolaso ammette "un errore" nella programmazione degli orari di volo, ma Sorem è confermatissima. Come l'Ingv (istituto nazionale geofisica e vulcanologia) di Enzo Boschi».

Un assegno consistente viene staccato con 63 milioni, convenzione del 2004. Altri si accontentano delle briciole (si fa per dire!). Legambiente, protagonista nell'organizzazione di grandi eventi, nel 2006 incassa 694 mila euro. Più del doppio di quanto sono costati (335 mila) i distintivi e le medaglie 2009 della Protezione civile (ma i pompieri che hanno scavato all'Aquila hanno dovuto pagarsele). Meno di un terzo di quanto costa (3,5 milioni all'anno per 9 anni) la sede operativa scelta da Bertolaso nel 2004. Sorge in via Vitorchiano, sulle sponde del Tevere. In una zona che l'autorità di bacino del fiume ha definito "R4". Il massimo livello di rischio idrogeologico». E poi c’è stata la nomina di Antonio Cicchetti a vice commissario alla ricostruzione post sisma in Abruzzo ad integrazione della struttura commissariale predisposta. Incarichi sovrapposti completamente a quelli assegnati al governatore Gianni Chiodi e al sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente.

Antonio Cicchetti già direttore amministrativo della Università, presidente del consiglio di amministrazione della Rio Forcella SpA, con sede a L'Aquila, amministratore unico della Scai (Società chirurgica addominale italiana, sede a Roma); nonché consigliere della Fondazione Poliambulanza e consigliere di Progettare per la Sanità. Nel libro soci della Rio Forcella SpA, che si occupa di campi da golf in Abruzzo, compaiono personaggi, per lo più amici e parenti di Antonio Cicchetti, che tessono una trama di interessi, tra l'altro, nelle forniture sanitarie, nelle costruzioni, nelle attrezzature informatiche. In particolare sono impegnati la moglie Maria Adelaide Venti, i figli Paolo e Americo Cicchetti, il nipote Mauro Cuomo (nominato tra l'altro dallo stesso Antonio Cicchetti direttore amministrativo di cinque strutture collegate all'Agostino Gemelli), il cognato Antonio Cuomo (padre di Mauro e titolare dell'agenzia di viaggio Triremis, fornitore della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università cattolica, sede di Roma).

Oltre alla famiglia del direttore amministrativo della Cattolica al suo fianco ci sono anche vecchie e nuove amicizie a cominciare dal rapporto consolidato con l'architetto Giuseppe Manara, socio di Rio Forcella, ma soprattutto riferimento costante dei principali lavori di ampliamento del Gemelli a Roma, a quello con Antonio Angelucci (anche lui nato in provincia dell'Aquila), fondatore del gruppo di cliniche private Tosinvest.

Antonio Cicchetti è già stato condannato dalla Corte dei conti nel 2008 in relazione al buco di bilancio del comitato della «Perdonanza», istituto religioso de L'Aquila. In compenso Cicchetti si fregia del titolo di «Gentiluomo di sua Santità».

 Ogni tanto occorre una rinfrescata nazionale per chi sostiene di non sapere. L'Italia - che si bea dell'ignoranza dilagante - è un belpaese privo di memoria sociale, non solo ormai di anticorpi culturali.

Riferimenti:

Gianni Lannes, l’Italia trema, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

https://www.un.org/disarmament/enmod/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=l%27aquila

https://www.isprambiente.gov.it/files/comunicato-insediamento-cda.pdf




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