23.5.21

ESTORSIONE VACCINALE: VIETATA!



di Gianni Lannes

Accade in Italia: estorsione istituzionale del consenso vaccinale. Nessun essere umano può essere discriminato, solo perché non vuole sottoporsi alla marchiatura vaccinale, peraltro sperimentale. Autorità covidiote fuorilegge mediante minacce, imposizioni e discriminazioni. Che fare? Tanto per cominciare: abrogare immediatamente l’articolo 4 del decreto Legge 44/2021 (emanato dal Mattarella uscente) in sede di conversione in legge. Tale dettato dittatoriale impone addirittura l’obbligo di vaccinarsi a tutti gli operatori sanitari in violazione degli articoli 32 e 77 della Costituzione italiana. Le Regioni (in particolar modo Lombardia ed Emilia Romagna) anticipando l’obbligo attraverso metodi coercitivi di estorsione del consenso, in base a minacce al personale sanitario di sospensione diretta aggravata dalla mancata corresponsione dello stipendio stanno di fatto sostituendo poteri parlamentari di confronto e di decisione.

Se si applica immediatamente il decreto legge, così come fatto appunto da Lombardia ed Emilia Romagna e si immagina che nei sessanta giorni previsti per la conversione del decreto legge tutti gli obbligati siano sottoposti a vaccino, allora si derogano gli articoli 32 e 77 della Costituzione repubblicana italiana, perché le Regioni, opererebbero in una riserva di legge sottraendo il relativo potere al Parlamento, considerato che a quel punto la conversione del decreto legge da parte del Parlamento non avrebbe più senso in una materia quale questa.

Le segnalazioni sull’estorsione del consenso e sulle minacce di sospensione immediata dal servizio con contestuale sospensione dello stipendio provengono da migliaia di operatori sanitari di tutta Italia comprese le regioni del Mezzogiorno, dove la Puglia del ras piddino Emiliano, sembra essere al di sopra dei poteri parlamentari avendo operato la sospensione dal servizio e dallo stipendio di un dipendente dissenziente senza aver atteso la conversione in legge del predetto Decreto Legge.

Il Garante della Privacy ha stabilito che il datore di lavoro non può richiedere ai propri dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l'avvenuta vaccinazione anticovid, neppure con il consenso del lavoratore.

Nel frattempo, la cosiddetta Unione europea invita - attraverso la risoluzione del Consiglio d’Europa numero 2361 del 15 febbraio 2021 - gli Stati a non discriminare i lavoratori per il fatto di non essere stati vaccinati o per non voler essere vaccinati.

Si richiede agli Stati una corretta campagna di informazione, soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza e ai possibili effetti indesiderati, in modo da assicurare una scelta consapevole e libera, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino, sottolineando che eventuali certificazioni vaccinali dovranno avere solo lo scopo di monitoraggio.

Il Governo Italiano e l’Italia sono in Europa, oppure rappresentano soltanto una colonia del vecchio continente, ma soprattutto delle multinazionali criminali? Siamo alla deriva istituzionale e costituzionale quando il Parlamento è anticipato e superato dalle Regioni, nonché dai governatori regionali; peggio quando la Costituzione Italiana viene continuamente violata da provvedimenti amministrativi (DPCM) e Decreti Legge con applicazioni di norme liberticide ancora non decise dall'eterodiretto Parlamento tricolore.

Riferimenti:

https://pace.coe.int/en/files/29004/html

https://www.gpdp.it/documents/10160/0/Documento+di+indirizzo+-+Vaccinazione+nei+luoghi+di+lavoro+indicazioni+generali+per+il+trattamento+dei+dati+personali.pdf/6c626cd4-a43a-99b9-507c-ac9e048b8a61?version=3.0

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/04/01/21G00056/sg

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaccini


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