Roma, 22 feb. (fonte: Askanews) – Un misterioso aumento della
radioattività è stato segnalato a gennaio in vaste aree dell’Europa senza
motivo apparente. Piccole quantità di Iodio 131, materiale radioattivo di
fabbricazione umana, sono state rilevate in tutto il Continente, a partire dal
Nord della Norvegia, poi sempre più a Sud. Nonostante l’aumento della
radioattività sia stato rilevato a gennaio, le autorità di vari Paesi, per
prima la Francia, lo hanno reso noto solo qualche giorno fa, forse perchè
l’origine e le modalità di diffusione del materiale non sono state ancora
chiarite.
Secondo il sito Independent Barents Observer l’aumento della
radioattività è stato rilevato per la prima volta a metà gennaio nei filtri
dell’aria della stazione norvegese di Svanhovd, a poche centinaia di metri dal
confine russo sulla penisola di Kola. Poi lo stesso isotopo è stato rilevato a
Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, quindi nelle due settimane successive in
Polonia, Repubblica ceca, Germania, Francia e Spagna. A dare la notizia la
Francia: “il rapporto preliminare afferma che è stato rilevato nella seconda
settimana di gennaio nel nord della Norvegia” ha scritto l’Institute de
Radioprotection et de Süreté Nucléaire (IRSN) francese in un comunicato,
precisando che le quantità rilevate non rappresentano un rischio per la salute.
La responsabile delle emergenze dell’Autorità di protezione nucleare norvegese
Astrid Liland ha detto al Barents Observer che i livelli di radioattività
misurati non sono preoccupanti e che per questo Oslo ha deciso di non darne
notizia.
Le ipotesi sull’origine sono varie: potrebbe essere stato
prodotto da un incidente di un reattore nucleare, ma è un isotopo che ha anche
usi medici ed è prodotto su larga scala dall’industria farmaceutica in molti
Paesi. Le installazioni nucleari nel Nord Est europeo, dove è stato rilevato,
comprendono centrali nucleari in Finlandia, Svezia e Russia, oltra ai
sottomarini nucleari russi che stazionano nella penisola di Kola e nel Mar
Bianco.
Tra le teorie che circolano sulla origine, quella di un test
nucleare segreto effettuato dalla Russia. In effetti lo Iodio 131 è spesso
associato alle bombe nucleari ed è stato rilevato in tutto il mondo dopo vari
test atomici, oltre che dopo gli incidenti nucleari di Chernobyl e Fukushima.
Ma viene utilizzato anche per la cura di alcuni cancri: il fatto che sia stato
trovato da solo rende più plausibile l’ipotesi che la fuga radioattiva provenga
da un impianto farmaceutico che non l’ha notificata alle autorità.
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