Bruxelles, 30 ottobre 2016: il premier canadese Justin Trudeau e il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk firmano il CETA. |
di Gianni Lannes
Comprehensive
Economic and Trade Agreement: è l’acronimo del cosiddetto accordo di libero
scambio tra Canada e Ue. Ufficialmente punta ad eliminare le barriere
tariffarie e gli ostacoli al commercio e agli investimenti dovuti alle
differenze normative tra i due paesi. In realtà, nasconde numerose insidie
soprattutto sotto il profilo sanitario ed ambientale.
Esultano le multinazionali del crimine agro-alimentare, ma non tutto è perduto, perché ora la decisione deve essere ratificata dai parlamenti nazionali e regionali di ogni Stato aderente all'Unione europea. Per la cronaca l’Italia già importa dal Canada con scarsi o inesistenti controlli - come attestano le recenti ricognizioni in 12 porti italiani - milioni di tonnellate di grano modificato geneticamente, peraltro imbottito di micotossine e sostanze chimiche.
Esultano le multinazionali del crimine agro-alimentare, ma non tutto è perduto, perché ora la decisione deve essere ratificata dai parlamenti nazionali e regionali di ogni Stato aderente all'Unione europea. Per la cronaca l’Italia già importa dal Canada con scarsi o inesistenti controlli - come attestano le recenti ricognizioni in 12 porti italiani - milioni di tonnellate di grano modificato geneticamente, peraltro imbottito di micotossine e sostanze chimiche.
Echi di
soddisfazione anche dal governo italiano: «E’ un’eccellente notizia che apre
prospettive per l’ulteriore rafforzamento delle relazioni economiche
commerciali tra il Canada da un lato, e Ue e Italia dall’altro - ha dichiarato
in una nota il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda - I vantaggi per
il nostro paese sono numerosi e importanti». L'accordo dovrà essere comunque ratificato dai
Parlamenti nazionali e regionali. L'accordo CETA potrebbe entrare provvisoriamente
in vigore dal primo aprile 2017.
Quali sono adesso i pericoli insiti nel CETA? Il
rischio di ingresso di OGM e pesticidi attualmente vietati nel vecchio continente.
Non solo non si vieta l'ingresso di alimenti contenenti OGM e sostanze chimiche
tossiche, ma si da di fatto il via libera a una deregolamentazione ampia e
irreversibile. in Italia c'è ancora almeno sulla carta il divieto di
coltivazione in campo degli Ogm, ma il belpaese di recente ha detto sì in
Europa all’autorizzazione di nuovi. Importazione di prodotti derivati da
animali trattati con ormoni della crescita. Tra le pagine del CETA, infatti è
possibile trovare gravi pericoli per la salute e l'ambiente. Uno di questi
riguarda l'importazione di prodotti derivati da animali trattati con ormoni
della crescita.
Equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie
di Europa e Canada stabilito nell’allegato 5-D. Nel trattato vi sono infatti le
linee guida per il riconoscimento di equivalenza delle misure sanitarie e
fitosanitarie nei due Paesi. Ciò significa che il CETA permetterà di ottenere
il mutuo riconoscimento di un prodotto - e quindi evitare nuovi controlli nel
Paese in cui verrà venduto - se si è in grado di dimostrarne l'equivalenza con
quelli commercializzati dalla controparte. La sostanziale equivalenza verrà
valutata basandosi su una serie di criteri o linee guida che tuttavia non sono
definiti.
Il glifosato è minaccia più che mai concreta. Non
si può di certo dire no a questa sostanza solo perché lo Iarc, massima agenzia
mondiale per la ricerca sul cancro, emanazione dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità, lo ritiene probabilmente cancerogeno. Se in Europa se ne vietasse
l’uso, che ne sarebbe del grano canadese importato per trasformarsi in pasta
italiana? D’altro canto non potrebbe essere prodotto senza usare l'erbicida.
Il Ceta potrà essere implementato dopo la ratifica
dall’organismo di cooperazione regolatoria. Si tratta di un gruppo di tecnici
il cui operato non è soggetto ad alcun controllo pubblico. Secondo uno studio
indipendente, l’entrata in vigore del CETA provocherebbe la perdita di circa
200 mila posti di lavoro nell’Unione europea. Inoltre, secondo quanto stimato
dalla stessa Commissione europea, «l’adozione di questo trattato vedrebbe nel
lungo periodo in Europa una irrisoria crescita economica compresa tra lo 0,02 e
lo 0,03%. In Canada invece tale percentuale è compresa tra lo 0,18 e lo 0,36%».
L'Investment Court System (ICS) assicura agli
investitori stranieri particolari privilegi e minaccia il diritto dei governi
di adottare e far rispettare leggi di interesse pubblico, come la protezione
dell'ambiente o della salute pubblica. Grazie al CETA, l'Ics permetterebbe alle
multinazionali di citare in giudizio i singoli Stati, ma non consentirebbe il
contrario. Se l’ICS non dovesse passare l’esame di legittimità della Corte di
giustizia europea, si bloccherebbe l’applicazione del CETA. Contro questo punto
si è schierato apertamente il Belgio, che sta valutando di chiedere alla Corte
di giustizia europea di pronunciarsi sulla legittimità.
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