4.4.24

PORSCHE: A TUTTO SPIANO IN PUGLIA!

 


di Gianni Lannes

"Impatto significativo negativo": in sintesi è questa la valutazione della Commissione europea che ha costretto la regione Puglia a sospendere per soli 6 mesi il mastodontico ampliamento del circuito Porsche programmato nel Salento, col beneplacito del governatore Michele Emiliano. Per ora il bosco d'Arneo è salvo, ma la fine decretata a tavolino per un affare da 450 milioni di euro, è soltanto rinviata.

La predetta Commissione europea avrebbe dovuto esprimere i suo parere vincolante in sede di Valutazione di incidenza ambientale sul progetto delle nuove 9 piste di collaudo del Nardò Technical Center. Nastri d'asfalto che se realizzati cancellerebbero ben 500 ettari di bosco secolare in riva al mare, tra i comuni di Nardò e Porto Cesareo. Ma quel parere questa commissione non è mai stata chiamata a formularlo; infatti è stato superato con un trucchetto, ossia con l'indimostrata pubblica utilità riconosciuta d'ufficio al devastante progetto.

Italia Nostra e il comitato Custodi del bosco d'Arneo hanno presentato un ricorso al Tar Puglia contestando la violazione della normativa sulla partecipazione del pubblico, la mancata valutazione delle alternative e l'inidoneità delle compensazioni. Così è stata impugnata la deliberazione di giunta regionale della Puglia, con cui l'estate scorsa è stato frettolosamente approvato lo schema di accordo di programma e tutti gli atti endoprocedimentali.

La nota di Bruxelles firmata dal capo unità Andrea Vettori della direzione generale di Ambiente, biodiversità e conservazione della natura, è inequivocabile: "Dai documenti risulta che il progetto avrebbe un impatto negativo sognitificativo". A subirne le conseguenze infauste sarebbero alcune specie come i lecci, le graminacee e le piante annue protette dalla Direttiva Habitat, che tutela - almeno sulla carta - l'area boschiva dichiarata "Sito di interesse comunitario col nome di "Palude del Conte-Dune di Punta Prosciutto". Ad essere messe in discussione sono le stesse ragioni sottese alla cosiddetta pubblica utilità: "Non si ritiene appropriata la giustificazione del progetto per motivi connessi alla salute dell'uomo e alla sicurezza pubblica". In effetti tale programma della multinazionale tedesca mostra un palese interesse economico, finalizzato alle mere esigenze di sviluppo affaristico dell'azienda ma non alla sicurezza e alla salute pubblica, ovvero i motivi usati dalla Regione Puglia (Emiliano) per approvare fulmineamente a tavolino le nuove piste. Insomma, il bosco tutelato non può essere espiantato, ovvero abbattuto, per interessi in soldoni. A Bari, come sempre, troveranno la strada per cementificare questo lembo di natura levantina?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=porsche 

 

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