23.4.24

CLIMA: ARMA INSOSPETTABILE!

 

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/scie-di-guerra/

 

di Gianni Lannes

Il nuovo rapporto Copernicus-Omm illustra lo stato del clima in Europa. I dati relativi al 2023 risultano roventi. Domanda del XXI secolo: da quali ragioni reali è stato innescato e da chi è stato indotto il fulmineo cambiamento del clima? Soltanto dall'inquinamento industriale oppure anche dalle attività belliche non convenzionali finalizzate al dominio del globo e alla schiavizzazione dell'umanità? Tale rapporto non lo dice. Infatti, il clima è un'arma insospettabile: alla voce Enmod. Allora, cause naturali o piuttosto artificiali? Da decenni la World Metereological Organization è implicata nel sovvertimento del tempo metereologico unitamente al Pentagono.



Il 2023 è stato l’anno più caldo sia sulle terre emerse che sui mari europei. Copernicus e Omm partono da alcuni assunti. Il primo, il più evidente, è che il 2023 è stato “l’anno più caldo o il secondo più caldo mai registrato, a seconda del set di dati utilizzato”. Con temperature che in Europa “sono state superiori alla media per 11 mesi all’anno, compreso il settembre più caldo mai registrato”. Inoltre, prosegue il rapporto sul clima, “per l’anno intero, la temperatura media della superficie dei mari in Europa è stata la più alta mai registrata”. In particolare, “a giugno, l’oceano Atlantico a ovest dell’Irlanda e intorno al Regno Unito è stato colpito da un’ondata di caldo marino classificata come ‘estrema’ e in alcune aree ‘oltre l’estremo’, con temperature marine superficiali fino a 5 gradi centigradi sopra la media”. D’altra parte, quello europeo è il continente che si sta scaldando più rapidamente, con un aumento della temperatura media circa doppio rispetto a quello globale. E i tre anni più caldi registrati nella regione da quando le temperature vengono monitorate con regolarità si sono tutti verificati a partire dal 2020; i dieci più caldi dal 2007. Segno di un’evidente tendenza del clima della Terra.

Più caldo e più umidità hanno inciso anche sui fenomeni meteorologici: nel 2023 in Europa le precipitazioni sono risultate di circa il 7 per cento superiori rispetto alla media, con un terzo della rete fluviale che ha registrato flussi superiori alla soglia di alluvione considerata “elevata” e il 16 per cento che ha raggiunto livelli “gravi”.

Il rapporto di Copernicus e Omm sul clima illustra inoltre la situazione dei ghiacciai alpini in Europa, con indicazioni poco confortanti: “Gran parte dell’Europa ha registrato un numero di giorni di neve inferiore alla media, in particolare nell’Europa centrale e nelle Alpi durante l’inverno e la primavera”. Di conseguenza, nel 2023 l’arco alpino “ha registrato un’eccezionale perdita di ghiaccio, legata all’accumulo di neve invernale inferiore alla media e al forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di caldo”. Così, “i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 10 per cento del loro volume residuo” tra il 2022 e il 2023.

Lo scorso anno, poi, è stato il sesto più caldo di sempre nella regione artica: “L’estensione del ghiaccio marino artico è rimasta al di sotto della media per gran parte del 2023. Al suo massimo annuale a marzo, l’estensione mensile è stata del 4 per cento al di sotto della media, collocandosi al quinto posto tra le più basse mai registrate. Al suo minimo annuale a settembre, l’estensione mensile si è classificata al sesto posto, con il 18 per cento in meno rispetto alla media”.

Tutto ciò comporta anche impatti importanti dal punto di vista sanitario. A partire dalle ondate di caldo estremo, che provocano stress per gli organismi umani, acuiti soprattutto dai tassi di umidità elevati. “Negli ultimi vent’anni – prosegue il rapporto sul clima – la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30 per cento e si stima che i decessi legati alle temperature elevate siano cresciuti del 94 per cento delle regioni europee monitorate. Questa tendenza è particolarmente preoccupante, dato che in Europa si registra un numero crescente di giorni con almeno ‘forte stress da caldo’ e nel 2023 si è registrato un numero record di giorni con ‘stress da caldo estremo’”.

Le perdite economiche legate alle condizioni meteorologiche e climatiche nel 2023 sono stimate in oltre 13,4 miliardi di euro.


Riferimenti:

https://climate.copernicus.eu/sites/default/files/custom-uploads/ESOTC%202023/ESOTC_2023_summary_final_word-layout.pdf


 

 



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