foto Gilan |
di Gianni Lannes
Nel mondo esistono diverse realtà, alcune illusorie o mascherate e ingannevoli, ma c’è pure una “realtà” istituzionale e parallela, priva di luce, che pretende di essere unica e vera. Invece, esiste la realtà degli esseri umani, quella che ci spinge a migliorare sempre, ad andare avanti nel cammino dell’evoluzione individuale, spirituale e sociale, per manifestare e vivere sempre più i nostri aspetti positivi, più autentici, quelli che ci nutrono realmente, quelli per cui quando vediamo una persona a noi vicina che ci sorride spontaneamente e con sincerità ci sentiamo rinfrancati, insomma quella pulsione interiore che tutti noi esseri umani abbiamo e risponde al nome di empatia, al netto di chiacchiere o intemerate retoriche.
Poi incombe la realtà parallela, basata sul lato oscuro dell'esistenza umana: violenza, avidità, crudeltà, egoismo, narcisismo, cupidigia, sete di potere, indifferenza, apatia, rassegnazione, subordinazione e così via.
Se la prima realtà è pacata, serena, si sorregge da sola, l’altra è come un vorticoso buco nero dove tutto è possibile, inganni, tradimenti, omicidi, stragi, tortura, razzismo, violenza gratuita, eccetera. La sua sostanza perversa fa acqua da tutte le parti, deve sempre rincarare la dose, come il bugiardo che deve pronunciare menzogne sempre maggiori per rimanere credibile.
Più o meno attaccate a queste due realtà, esistono due mondi fisici, che spesso si intersecano ma che restano comunque sempre abbastanza separati, non possono venire scambiati l’uno per l’altro, anche se dalla realtà cosiddetta negativa (per semplificare), promana la strategia di complicare le cose, mettere dubbi, inquinare i fatti, amplificare la banalità del male. Che fare? Non abbandonarsi mai alla rassegnazione, ma coltivare l'ottimismo del cuore accompagnato alla lucida ragione.
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