Accade in Italia: “Rispetto al 2019, triplicata la mortalità per infarto”: è quanto attesta la Società italiana di cardiologia. Sono le cosiddette «vittime indirette», a cui il sistema sanitario nazionale non è stato in grado di salvare la vita perché in perenne emergenza, a causa - secondo le autorità - della presunta pandemia. Difficile quantificare con esattezza quanti sono questi morti in Italia, senza contare le persone decedute in ospedale (conseguenza delle famigerate infezioni mai debellate). I dati ufficiali (certificati dall'ISS) sono sempre dell’Istat nel rapporto pubblicato il 30 dicembre 2020. Da febbraio a novembre 2020, rispetto alla media dei 5 anni precedenti nello stesso periodo, ci sono stati 83.985 decessi in più. Pur ammettendo in teoria che il nuovo coronavirus abbia mietuto 57.647 vittime (un calderone), però, non ci sono prove scientifiche o mediche e nemmeno autopsie, bensì numeri truccati dalle istituzioni), in ogni caso nei dieci mesi presi in considerazione (il 69% dell’eccesso di mortalità totale), restano fuori dal conteggio generale, ben 26.338 persone che hanno perso la vita per cause non legate al Sars CoV-2.
L’Istat , infatti, ha conteggiato 664.623 decessi totali da gennaio a novembre 2020, ovvero 77.136 in più della media 2015-2019. L’eccesso di mortalità, però, è ancora più elevato da febbraio «in quanto non è compensato dal deficit di morti a gennaio rispetto alla media per lo stesso mese dei cinque anni precedenti».
Uno studio pubblicato dalla rivista Public Health, ha sviluppato un modello matematico per valutare le vittime in eccesso. Il titolo è eloquente: «Tasso di mortalità raddoppiato durante il Covid-19: quantificazione di quanto non viene catturato dalla sorveglianza». I ricercatori prendono in esame in particolare i giorni che vanno dal primo marzo al 15 aprile 2020. L’analisi viene condotta nelle regioni del nord d’Italia maggiormente colpite. In Lombardia è stato registrato il 168,2% in più di mortalità, in Emilia Romagna il 68,2%, in Piemonte il 66,1%, in Liguria il 58,6%, in Veneto il 27,6%. «Le morti ufficiali per Covid - si legge nello studio - rappresentano solo una frazione del totale di eccesso di mortalità, lasciando non spiegata una grande proporzione delle morti in eccesso»: il 38% in Emilia Romagna, il 47% in Lombardia e Veneto, il 51% in Liguria e fino al 56,5% in Piemonte. Nel periodo considerato, il modello matematico stima che «più di due-terzi dell’eccesso di mortalità possa essere dovuto ad altre cause rispetto al Covid». I dati suggeriscono che «la pandemia abbia aumentato indirettamente la mortalità attraverso altri percorsi, inclusa la diminuzione della domanda e dell’offerta di servizi sanitari non legati al Covid».
Nel Medioevo tecnologico - in corso - prevale la docilità di gregge dinanzi alle angherie subite dai dominanti. I cloni tricolore, incapaci di un pensiero critico, invece di insorgere, ringraziano pure con soddisfazione e si mettono in coda ovunque, non solo per farsi iniettare il veleno vaccinale. In alternativa, ci sono pure quelli privi intelligenza, che da anonimi non si espongono mai. Gli italidioti ritengono inoltre di salvarsi dalla morte quando in realtà rinunciano alla vita.
Riferimenti:
https://www.istat.it/it/files//2020/12/Rapp_Istat_Iss.pdf
https://ilmanifesto.it/ospedali-laltra-strage-allombra-del-coronavirus/
https://www.istat.it/it/files//2020/03/nota-decessi-22-ottobre2020.pdf
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaccini
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=bergoglio
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2021/01/speculazione-virale-sui-morti.html
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