di Gianni Lannes
«Domani nessuno studente di ogni ordine e grado è obbligato ad andare a scuola. Tutti sono in didattica integrata da casa come da ordinanza che ho firmato ieri» ha tuonato il governatorino della Puglia dalla sua pagina facebook. Uno sconcertante esempio di bullismo dello Stato italiano ai danni degli indifesi e criminalizzati pargoli e ragazzi, a cui è stato vietato di incontrare i propri simili. Scuole ancora chiuse, tanto c'è la Dad oppure la Did, ossia lezioni a distanza virtuali, vale a dire prive sostanzialmente di relazione educativa. Insomma, una finzione o se preferite un'altra distrazione di massa. L'importante per le autorità è iniettare paura mista ad angoscia anche nei più piccini. Una tale irresponsabilità governativa nel rimandare le decisioni, nel blaterare mille banalità contraddittorie, nell'incapacità manifesta nel programmare un settore vitale per il belpaese come la scuola, attesta che appunto la scuola non è una priorità politica e non ha alcuna precedenza. Essa, in mano a manifesti incapaci a livello di analfabeti funzionali, è oggetto di innumerevoli ricatti, nonché di interessi speculativi contrastanti.
Caduto nel vuoto anche il recente monito del Consiglio superiore della pubblica istruzione (30 dicembre 2020):
«Le difficoltà del momento hanno acuito e reso ancora più plateali le criticità e le carenze già presenti nel nostro sistema scolastico. Sono emersi i danni e le conseguenze di politiche scolastiche che hanno portato a interventi giustapposti, raramente inseriti in una visione chiara e progettuale, con investimenti poco coordinati e non all'altezza delle esigenze di uno sviluppo sistematico. A partire dalla mancanza di sicurezza delle strutture edilizie e dall'inadeguatezza delle soluzioni architettoniche, da organici di tutti i profili professionali inadeguati alle necessità formative degli studenti e alle esigenze organizzative delle scuole, dall'insufficiente supporto alla diffusione di una didattica innovativa e di qualità, dalla limitata formazione del personale, dalla carenza di strumentazione tecnologica. Il dibattito politico-istituzionale che si è sviluppato sulla riapertura delle scuole non ha tenuto debitamente conto che la scuola non è un mondo a sé e che il previsto coordinamento degli interventi non ha funzionato, a cominciare da quelli sanitari e dei trasporti. … Anche a nostro parere la ripresa delle attività scolastiche in presenza deve essere una priorità assoluta evitando gli errori del passato e assicurando le massime condizioni di sicurezza a studenti e personale scolastico».
Quale centralità e priorità alla scuola? L'unica cosa certa è il caos alimentato dallo sgangherato teatrino dei crassi, incompetenti e parassitari politicanti italidioti stravaccati su poltrone pagate dalla passiva popolazione. I governanti italopitechi hanno provocato un danno diseducativo all'infanzia e all'adolescenza. Bambini e fanciulli sono stati traumatizzati a vita.
Se “la scuola è il futuro dell'Italia” (come blatera la grullina Azzolina), averla chiusa arbitrariamente vuol dire negarlo apertamente. Una solida cultura impostata sul pensiero critico e sul dubbio che alimenta ogni progresso di civiltà, di certo non mascherata dall'indottrinamento corporale, dalla passività e dalla sottomissione propinata all'avvio dell'anno scolastico, è un elemento insostituibile per il benessere e l'evoluzione dell'Italia. A quando un vaccino efficace per debellare l'ignoranza delle istituzioni?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=azzolina
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