di Gianni Lannes
Il respiro umano è sempre più un rantolo asfissiante. Gas di scarico? L’Europa è ormai una gigantesca camera a
gas. Perché mai le cosiddette “scie di condensazione (contrails)” ristagnano
ormai dappertutto, mentre fino al 2002 in Europa il fenomeno era sconosciuto ai comuni mortali?
Sul vecchio continente cade acqua di colonia United States
of America e in Italia va anche peggio. Chiamatele come vi pare: scie di
condensazione, scie chimiche, scie radioattive: il risultato non cambia, ossia
la ricaduta sulla terra di sostanze inquinanti, estranee al ciclo della vita.
Secondo Wikipedia, vale a dire la bibbia scientista della disinformazione telecomandata dal sistema di potere, addirittura ancora fossilizzata alla teoria superata di Appleman del 1953:
fonte: De Agostini, 1969. |
Secondo Wikipedia, vale a dire la bibbia scientista della disinformazione telecomandata dal sistema di potere, addirittura ancora fossilizzata alla teoria superata di Appleman del 1953:
«Le
scie di condensazione (in inglese, contrail) o scie di vapore sono nuvole
artificiali di vapore acqueo condensato che possono formarsi al passaggio degli
aerei (…) dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i
quali immettono nell'atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo
e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. Normalmente si
riscontrano oltre gli 8 000 m, dove la temperatura dell'aria tende ad essere
molto bassa, inferiore a −40 °C. Fanno eccezione alcuni luoghi come in Alaska e
in Canada, il cui clima molto rigido può favorire la loro formazione ad
altitudini anche prossime al terreno.[12] Studi mostrano come scie di
condensazione possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0% a patto
che la temperatura sia sufficientemente bassa.[9][13] Queste scie, costituite
quasi esclusivamente da ghiaccio,[14][15] sono le più persistenti.».
In ogni caso, in base alle rilevazioni dell’IPCC, agli
studi della NASA ed ai rapporti scientifici di cui abbonda la letteratura
metereologica, anche le cosiddette “contrails” ovvero scie di condensazione che
alle latitudini del vecchio continente si formano a partire da 8 mila metri d’altitudine
(almeno – 40 gradi centigradi, 70 per cento di umidità e pressione idonea) verso l’alto, sono pericolose.
Infatti, ha titolato l’11 maggio 2004 un articolo della rivista Focus:
«Le strisce degli
aerei sono pericolose. Uno studio della Nasa mette in guardia. Le strisce di
vapore lasciate dai motori dei jet stanno riscaldando il Pianeta».
Il 16 gennaio 2007 il quotidiano La Repubblica tranquillizzava
i lettori così:
«Il
“mistero” delle scie nel cielo sotto accusa finiscono gli aerei».
Il settimanale Oggi invece si domandava invano il 14
giugno 2010:
«Scie
chimiche: qualcuno fa strani esperimenti nei cieli?».
A sua volta il National Geographic aveva attaccato il 17
giugno 2010:
«Gli aerei
e il mistero delle nuvole. Come i velivoli provocano la pioggia».
Nuvole gonfiate e aerosol salveranno la Terra? L’aveva
scritto, già nel 2012, il “Corriere della Sera”, presentando la geoingegneria
come «la (buona) scienza che manipola il
clima». Sei anni fa era ancora scarso il chiacchiericcio sulle cosiddette “scie
chimiche”, e i cieli non erano ancora così intasati di “strisce” rilasciate
dagli aerei, fino a stendere quello strano velo nuvoloso ormai persistente.
Soprattutto, non era ancora accaduto che un paese come l’Italia venisse colpito
da tempeste violentissime, con venti impetuosi (190 chilometri orari) in grado
di sradicare centinaia di migliaia di alberi proprio il 4 novembre,
anniversario della Grande Guerra, e proprio nella geografia del Nord-Est (le
Dolomiti, il Piave).
Il clima è controllato da almeno 50 anni così come i
terremoti. A Niscemi hanno costruito un impianto in tutto e per tutto simile
all’ H.A.A.R.P. che si trova in Alaska. È lo stesso sistema che può riscaldare
gli strati più alti dell’atmosfera o causare sismi di grande intensità.
Esiste una tabella originale di classificazione delle nuvole precedente al 2000, presa da un qualunque libro scolastico, enciclopedia o atlante di meteorologia, in cui compaia anche la categoria di “contrail persistenti”?
Esiste una tabella originale di classificazione delle nuvole precedente al 2000, presa da un qualunque libro scolastico, enciclopedia o atlante di meteorologia, in cui compaia anche la categoria di “contrail persistenti”?
Comunque è già molto se si ammette che le tecnologie
esistono, quanto al domandarsi chi mai potrebbe
essere così irresponsabile da usare strumenti così pericolosi, direi di
guardare al passato prossimo e di esempi se ne trovano a volontà, primo fra
tutti le due bombe atomiche sganciate sul Giappone nel 1945.
Il punto nodale è di non classificare questi eventi come episodi soprannaturali di un tempo bizzarro ma come veri atti di guerra. Quando ho visto quel bosco nel bellunese tranciato in due con taglio chirurgico ho avuto l’impressione di trovarmi davanti ad un nuovo inizio, una nuova arma da guerra.
A dire il vero si sta andando incontro ad un
raffreddamento globale della temperatura terrestre che si sta cercando di
contrastare con la geoingegneria climatica e la manipolazione del clima,
comunque tempo a tempo, gli effetti della prossima glaciazione globale
dovrebbero farsi sentire dal 2040 in poi e dovrebbero durare circa 60 anni, i
quali sono più che sufficienti per mettere in ginocchio la civiltà umana. In
realtà il “riscaldamento globale” è indotto artificialmente con il MUOS di
Niscemi in Sicilia, i vari impianti HAARP sparsi per il globo terrestre in
abbinamento con le scie belliche, costituiscono un connubio ideale per far
ribollire le temperature, e disgregare molecolarmente i processi di pensiero e
cognitivi del sistema nervoso umano, oltretutto è tutto ciò pare inverosimile
ma se si considera che entro il 2025 i maggiori eserciti mondiali vogliono
avere il controllo totale del clima, trovo che sia tecnicamente possibile
scatenare sul territorio italiano delle vere e proprie bombe d’acqua. Uno dei
risultati finale della geo-ingegneria climatica è quello di contrastare il
prossimo raffreddamento globale.
riferimenti:
Gianni Lannes, PERCHE' LE SCIE DEGLI AEREI DIVENTANO NUVOLE?, (2018).