14.11.18

CIELO A STELLE E STRISCE


CARBONERA (TV) - 20 AGOSTO 2018

di Gianni Lannes

I grandi segreti sono sotto gli occhi distratti o superficiali di tutti. Basta una semplice occhiata per vedere all’orizzonte enormi striature provocate dalle scie degli aerei che annientano le nubi - mediante l'incessante irrorazione di sostanze igroscopiche - e sovente provocano disastri ambientali.

Nelle immagini satellitari e fotografiche compaiono scie che presentano enormi reticolati regolari, con lati di alcune centinaia di chilometri ciascuno, e poi rettangoli, cerchi, croci e così via. Chi sa spiegare come può avvenire la formazione di vaste aree di forma geometrica, grazie alla semplice disseminazione di contrails nel cielo, scaricate dagli aerei lungo le normali rotte commerciali? Marcano forse il territorio terrestre per il controllo bellico satellitare? L'inquinamento che ne deriva a danno dell'ignara popolazione è una tragica e segreta conseguenza che illumina il negazionismo governativo? O c'è dell'altro nelle attività fuori controllo dei cosiddetti "alleati" in Europa, a proposito di dominio del tempo metereologico come arma, in barba alla convenzione ENMOD dell'ONU, ratificata dall'Italia con la legge 962 del 1980, promulgata dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini? A proposito: come mai Matteo Salvini quando era europarlamentare presentò un'interrogazione sul pericolo delle "scie chimiche" e ora che siede al governo tace?

Nel 2005 i deputati Ruzzante e Galante presentarono un’interrogazione parlamentare, chiedendo chiarimenti sulle fenomeno delle scie permanenti osservate nei cieli italiani. L’allora ministro della Difesa Martino rispose testualmente: 

«I velivoli dell'Aeronautica militare non sono coinvolti nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo». 

Il ministro Martino (nel governo Berlusconi) quindi non negò che qualcuno emettesse delle scie «differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione», asserì semplicemente che la nostra Aeronautica non scaricava veleni sui centri abitati.


Ancora più evidente la risposta offerta nel 2010 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad una cittadina italiana, Luigina Marchesi, che gli aveva indirizzato una lunga lettera per denunciare le continue operazioni di aerosol sulla sua vallata. Un luogo, peraltro, che non è nemmeno attraversato da aerovie civili. Tramite il suo attachè dell'Aeronautica, Napolitano fece rispondere così:

«pur comprendendo le motivazioni e il coinvolgimento morale ed emotivo che hanno originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della Repubblica non può in alcun modo intervenire».

La risposta concludeva asserendo: 

«La informo che la sua istanza è stata nuovamente portata del competente Ministro della Difesa, per un sollecito esaustivo diretto riscontro».

Anche in questo caso, Napolitano non aveva detto che le scie chimiche non esistono, bensì che lui non poteva farci nulla, e che la competenza del problema ricadeva sotto il ministero della Difesa.

Scaricabarile? Già, ma il capo dello Stato, non è forse anche il capo delle Forze Armate tricolori?

Se le scie belliche fossero solo normali scie di condensa, perché il Presidente della Repubblica avrebbe definito il problema sollevato dalla Marchesi come «materie regolate da specifiche disposizioni di legge?». Perché avrebbe risposto riconoscendo la propria impotenza in materia? Perché avrebbe rimandato la questione al ministro della Difesa, per avere «un sollecito ed esaustivo riscontro» su un problema che non sussisterebbe secondo le autorità? Ancor più perché il ministro della Difesa Martino, ha risposto che «non siamo noi» a causare un fenomeno, palesemente negato?
La necessità di sviluppare le attività di manipolazione dell'atmosfera, estendendola fino agli aerei civili (progetto Cloverleaf), è sorta da una esigenza di tipo militare, collegata al progetto di sorveglianza globale 3-D denominato VTRPE (Variable Terrain Radio Parabolic Equation). Questo sistema necessita di condizioni atmosferiche prive di nubi per funzionare al meglio, mentre diventa del tutto inaffidabile in presenza di una forte umidità. Da qui la necessità di "asciugare", ovvero ionizzare l'atmosfera nelle zone desiderate, disseminando nel contempo particolati metallici che aumentino l’elettroconduttività dell'aria.

Le attività di manipolazione chimica dell'atmosfera risultano già attive come attesta un documento ufficiale dell’US Air Force che risale al 1996. Si trattava di una ricerca commissionata dal Pentagono, in cui si chiedeva di studiare i possibili sviluppi futuri delle tecnologie di manipolazione atmosferica in campo militare.
Il titolo del documento, "The weather as a force multiplier - Owning the weather by 2025" (Il tempo come moltiplicatore della forza - Essere padroni del tempo entro il 2025"), è un programma mandato in onda.  



Nel documento c’è una tabella riassuntiva (a pagina 34), intitolata «A system development road map to weather modification in 2025», ossia «una mappa programmatica per lo sviluppo dei sistemi per la modificazione del tempo nel 2025».
Come si può vedere, le nuove tecnologie da sviluppare nel futuro sono contrassegnate da un asterisco, e seguono una curva di utilizzo che va dal 1996 fino al 2025. Le altre, già disponibili, sono da utilizzare ed integrare con quelle future secondo una curva simile.

Ad esempio, il Global Weather Network (GWN), di cui il sistema radar VTRPE era un sub-programma, risulta già attivo nel '95, insieme ai sistemi di Sensori (SENSORS), di Comunicazione (COMM) e di Computer Modeling (COMP MOD), e dovrà integrarsi con i sistemi di Tempo Virtuale (VR WX) e quello di Supporto della Weather Force (WFSE) in arrivo per il 2015/2020.

I sistemi di Energia Direzionale (DE) e quello degli Specchi Ionosferici Artificiali (AIM) non sono ancora disponibili, ma devono essere sviluppati immediatamente.
Sono già disponibili invece i composti chimici (CHEM) e quello dei veicoli aerei per la disseminazione (ADV), che sono destinati ad integrarsi nel 2005 con il progetto Carbon Black Dust (CBD), Secondo questa tabella, risultano anche già disponibili le cosidette "Smart Clouds" (SC) a base di nanotecnologie, la cui curva di utilizzo raggiunge i valori massimi nel 2025.



I padroni di Washington hanno dichiarato che il MUOS in Sicilia serve a fare la guerra. Convenzionale o non convenzionale? Sul portale online dell'ambasciata USA in Italia, il 14 febbraio 2013 era stata pubblicata la seguente dichiarazione (un'ammissione bellica), poi svanita da internet mentre gli onorevoli 5 stelle andavano in gita premio a Niscemi, ospiti della mrina Militare USA:
«Il MUOS è il programma di comunicazione satellitare a banda stretta di nuova generazione del Dipartimento della Difesa creato per sostenere le operazioni militari USA e NATO in tutto il mondo».

La NASA ha effettuato anche il rilascio del litio per studiare il movimento del vento nell’alta atmosfera, al fine di analizzare i dati sul gas caricato o ionizzato (chiamato plasma) e sul gas neutrale attraverso il quale transita. L’agenzia spaziale USA afferma che le variazioni contano, poiché tutti i GPS e i satelliti per le telecomunicazioni inviano i propri segnali attraverso la ionosfera, e «una ionosfera disturbata si traduce in segnali disturbati,» per questo è necessario sapere cosa fa agire la ionosfera in determinati modi.

Perchè il fenomeno delle “contrails persistenti”, oggi diffuso dappertutto, non veniva quasi mai osservato sul finire degli anni ’90, quando l’intensità del traffico aereo era simile, se non addirittura maggiore di quella odierna?

Tutte queste scie persistenti nella troposfera sono perfettamente innocue? Chi lo garantisce?  



Riferimenti:













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