22.11.18

RADIOATTIVITA’ NELL’ARIA





di Gianni Lannes


Soprattutto USA e URSS (Russia) ma non solo, hanno avvelenato l’atmosfera e hanno fatto impazzire il clima a furia di esperimenti nucleari. Infatti, l’involucro che circonda la Terra è ormai una gigantesca camera a gas radioattiva. Ecco quanto ha rilevato nell’atmosfera uno studio dell’Università di Losanna nel 2014, pubblicato su Nature:

 «Le misure hanno mostrato concentrazioni di cesio 137, plutonio 239 e plutonio 240 fino a 1000 volte più alte che al livello della superficie terrestre». 

Accurate misurazioni hanno evidenziato che nell’atmosfera sono rimasti intrappolati molti isotopi radioattivi, conseguenza degli esperimenti nucleari. Le rilevazioni sono state effettuate in Svizzera, ma gli studiosi sono convinti che la situazione sia identica ovunque nel globo terrestre. Plutonio 239 e 240: questi due micidiali radionuclidi artificiali, vantano notoriamente un'emivita di 24.400 anni. Conseguenze? Malattie e morte dispensate dall'alto dei cieli.Il vero lusso è la salute.




Ma l’atmosfera muore anche per l’inquinamento industriale e l’irrefrenabile incremento del traffico aereo: attualmente un decollo ogni 42 centesimi di secondo (fonte IATA). Il 13 luglio 2018 è stato (per ora) il giorno più trafficato della storia dell’aviazione civile, con 205.468 voli in 24 ore. I dati sono stati raccolti da Flightradar 24, il portale svedese, leader nel tracciamento di velivoli. Ogni istante sulle teste degli umani volano in media 9.200 aerei civili. Ogni aereo brucia in un’ora di volo fino a 20 mila litri di carburante, ingoiando incredibili quantità di ossigeno, scaricando al contempo idrocarburi, ossidi di azoto e di carbonio, anidride solforosa, metalli in tracce, offuscando sempre più la luce solare. Su questo punto, però i mass media tacciono. In sostanza, dopo 200 milioni di anni, l’attività antropica stravolge la composizione dell’atmosfera, e di conseguenza il clima di Gaia trasformato in un’arma dall’attività militare più o meno segreta, in violazione della convenzione Enmod dell’ONU, ratificata dalla legge italiana 962 del 1980, promulgata dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.




Riferimenti: