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Lovere (BS) - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
La rapina di alberi plurisecolari (ulivi e carrubi)
che risalgono ai tempi della Magna Grecia, continua indisturbata da anni, nella disattenzione
dell’autorità. Dalle campagne impoverite (a furia di rapine statali e straniere) del Meridione ai giardini extralusso del Settentrione. Se ai tempi dell'annessione del regno delle Due Sicilie, i savoiardi deportavano i militari borbonici nei lager di Lombardia e Piemonte, ora invece si trafugano le nostre piante.
I giganti arborei sradicati soprattutto in Puglia e
Calabria si ritrovano soprattutto nei vivai di Veneto e Lombardia. E’ una moda
che impazza a discapito delle piante che non sopportano temperature inferiori a
dieci gradi. I paesaggi del Mezzogiorno sono stati messi a soqquadro.
Mi reco in provincia di Brescia e già sull’autostrada si
intravedono gli autoarticolati che trasportano i giganti arborei. La mia
destinazione è la Valle Camonica dove c’è un rivenditore a ridosso di
una strada pubblica. E nei giardini delle ville locali scovo anche gli ulivi.
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Valle Camonica (BS): vivaio - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
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Valle Camonica (BS): vivaio - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Tutto ha un prezzo. I costi variano dai 5 mila ai 15
mila euro, se non di più, quando i fusti sfiorano il mezzo millennio. Più sono
nodosi e contorti e più il prezzo
lievita. Si tratta di straordinarie sculture naturali viventi: una merce inesistente
al Nord, ma che abbonda nel Sud sottoposto a saccheggio impunemente da 153 anni.
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Darfo (BS) - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
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Darfo (BS): villa con ulivo secolare - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Magari chi lo ammira nel suo giardino e lo mostra
agli amici è pure un leghista che disprezza il Meridione: “Bello questo ulivo
vero?” Ha 500 anni e viene dalla Puglia. L’ho pagato una sciocchezza: diecimila
euro. “Monumenti scolpiti nella natura”: è lo slogan di un vivaista di Padova.
Giganti nati e cresciuti per secoli sotto il sole del Mediterraneo si ritrovano
a fare da spettatori ad un aperitivo tra amiche, trattati peggio dei bonsai. E’
un andazzo predatorio che non si limita agli alberi.
Non è tutto. Infatti, scompaiono chilometri di muretti a
secco. E nelle vecchie masserie non si trovano più le macine dei frantoi e addirittura le chianche (lastroni di pietra). Un trullo completo di base e del tipico tetto a forma di cono,
debitamente smontato per il trasporto, costa dai 15 ai 30 mila euro. Ma i ladri
alla luce del sole non si limitano a rubare i patriarchi arborei, sottraggono
campane di chiese rurali, altari, statue, madonne, santi, fontanili, cancellate
e perfino tegole. Discorso a parte, ma ancora più grave, è il furto ininterrotto di
reperti archeologici che finiscono negli Stati Uniti d'America.
Buon giorno Lannes.
RispondiEliminaPreciso la foto del vivaio e di Esine ... per la cronaca .
La valle camonica e' molto legata con la puglia L'IVA DI TARANTO .
Gli ulivi si comprano finche c e' qualcuno che li vende.
Se ti reca disturbo chiedilo ha chi gli sradica in Puglia .
Buongiorno Sig. Fulvio.
RispondiEliminaDue cose voglio dirLe:
- si scrive "li sradica" e non "gli sradica" e "buongiorno" nella sua accezione va scritto attaccato (in italiano).
- se tutto un sistema tende a impoverire una parte della nazione la colpa non può essere di chi è costretto a vendersi le mutande.
Commenti come il suo mi fanno perdere ogni speranza.
La saluto.