Italia (10 novembre 2022) - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Un nebuloso giorno nel Belpaese dei politicanti corrotti telecomandati dall'estero, atterrò il futuro sulle ali di un'altra pretestuosa guerra. Dall'America del nord sbarcarono nella colonia tricolore (ormai conclamato obiettivo militare) le nuove bombe nucleari modello B61: la micidiale versione 12 fu equamente distribuita da nord a sud, in gran parte dello Stivale (isole incluse); al contempo i cacciabombardieri a capacità nucleare F-35 furono allertati per la missione fatale. Così tutti gli onorevoli fantocci, crassi e ossequiosi si posero allarmati sugli attenti in attesa di ordini, pronti a soddisfare le voglie dei padroni a stelle e strisce yankee. Un tempo, ancora nel XXI secolo, la libertà di manifestare il proprio pensiero (critico), nonostante la feroce repressione e lo sfruttamento senza scrupoli degli esseri umani, era la condizione necessaria per la democrazia incompiuta, prima di transitare alla tecnocrazia da globalizzazione alienante con folle di schiavi obbedienti e automi senz'anima. La fine del mondo arrivò nell'ex giardino d'Europa con un banale ordine impartito dall'alto dei cieli.
Riferimenti:
Gianni Lannes, ITALIA USA E GETTA, Arianna editrice, Bologna, 2014.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=b61
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=f35
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