7.4.21

COME DIFENDERSI DALL'OBBLIGO VACCINALE!

Diffida contro il trattamento illecito di dati personali sensibili connesso all’obbligo vaccinale.

di Francesco Scifo Associazione ALU

Pubblichiamo di seguito il testo standard della diffida che chiunque può inviare (via Raccomandata A.R. o P.E.C.) al proprio datore di lavoro od Ordine professionale, avverso il trattamento dei dati personali connesso all’obbligo vaccinale previsto dal decreto legge n. 44 del 1 aprile 2021.


AL DATORE DI LAVORO

ALL’ORDINE DEI MEDICI TUTTI

ALL’ORDINE PROFESSIONALE

AL RESPONSABILE DPO – UFFICIO PROTEZIONE DATI

PERSONALI DELLA REGIONE DI APPARTENENZA

(Es. per le MARCHE: Al Responsabile DPO - Ufficio Protezione Dati Personali – Regione MARCHE – Palazzo Raffaello – Via Gentile da Fabriano, 9 – 60100 ANCONA

rpd@regione.marche.it )


ALLA ASL/ASUR DI APPARTENENZA


AL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI

PERSONALI - Piazza Venezia, 11 – 00187 ROMA

protocollo@pec.gpdp.it


OGGETTO: Trattamento illecito di dati personali sensibili, violazione della Direttiva EU 680/2016, decreto legislativo n. 51 del 2018, degli artt. 3, 8, 21 della Carta Europea dei diritti fondamentali.


Spett.li Ordini ed Autorità,

in merito al cosiddetto obbligo vaccinale per il trattamento dell’agente biologico covid 19, il decreto legge n. 44 del 1 aprile 2021 prevede all’art. 4 una serie di adempimenti per gli Ordini professionali e datori di lavoro che comportano il trasferimento ed il trattamento di dati personali sensibili degli iscritti e dei dipendenti.

Ai sensi del decreto legislativo n. 51 del 2018, che dà attuazione alla direttiva EU 2016 n. 680, il trattamento dei suddetti dati è possibile solo in ambito penale ma non in materia sanitaria, perciò, al di fuori dell’ambito penale il trattamento è illecito.

Agli artt. 41 e 42 il decreto legislativo n. 51/2018 suddetto prevede una responsabilità risarcitoria a carico dei datori di lavoro e dei funzionari o dipendenti pubblici o privati che materialmente trasferiranno i dati dagli ordini alle ASL o da qualunque gestore, ed anche sanzioni da 50.000 euro fino a 150.000, nonché sanzioni penali fino a 3 anni di reclusione previste dall’art. 43.

Si rappresenta alla Vostra spettabile attenzione che il decreto legislativo succitato prevale sul decreto legge emesso dal Governo Draghi perché attuativo di una direttiva europea, quindi, il trasferimento/trattamento dei dati sarà sanzionato anche se previsto da un decreto legge.

Qualunque datore di lavoro o funzionario pubblico o privato che si renderà complice del trasferimento dei dati, non importa se in esecuzione del decreto legge o di qualunque ordine superiore, in adempimento del decreto legge del 1 aprile 2021 n. 44 art. 4, sarà sanzionato e pagherà personalmente per il trattamento illecito.

Ogni Sanitario che leggerà la vostra comunicazione di riferire la propria posizione vaccinale Vi denuncerà personalmente alle Autorità e al Garante della Privacy, che legge per conoscenza la presente, per la violazione delle suddette norme penali ed amministrative.

Senza alcuna esclusione delle richieste risarcitorie per violazione degli artt. 3, 8 e 21 della Carta Europea dei diritti fondamentali, che prevedono il consenso libero ed informato, la garanzia di sicurezza del trattamento dei dati, il divieto di discriminazione: tali norme dei trattati impongono a qualsiasi autorità italiana ed Ordine professionale di disapplicare le norme dello Stato membro in contrasto con i trattati.

La presente si invia anche al Garante della Privacy a valere quale segnalazione di illegittimità del trattamento dei dati personali sensibili in contrasto con le suddette norme.

PQM

Si diffidano gli Enti in intestazione a disapplicare il decreto legge n. 44 del 2021, perché contrario ai Trattati sul Funzionamento dell’Unione Europea art. 6 ed alla Carta Europea dei diritti fondamentali, nonché in contrasto con il decreto legislativo n. 51 del 2018.

A partire dalla sentenza n. 170/1984 della Corte costituzionale il criterio di risoluzione dei contrasti è la disapplicazione. La Consulta ha affermato che in caso di sopravvenienza di una norma comunitaria contrastante con una norma nazionale preesistente, quest’ultima deve intendersi automaticamente caducata.

Su tali presupposti, si diffida a cessare e/o non dare attuazione al trattamento e trasferimento illecito dei dati sensibili inerenti la situazione vaccinale dello scrivente, disposto illecitamente dal suddetto decreto legge.

Con osservanza

Data ______________________ Firma __________________________________

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