18.6.20

CORONAVIRUS? NO, UN MONDO DI ROBOT!



di Gianni Lannes

Benvenuti nell'era digitale, dove l'artificiale sovrasta il naturale. La tecnocrazia prende il posto della finta democrazia. È solo il preludio di quello che verrà. Nulla sarà mai più come prima, a partire dall'essere umano annichilito dal sistema di dominio e trasformato in automa telecomandato; eppure prevale l'incoscienza generale. L'aria pullula di agenti patogeni letali? È ciò che i detentori del potere vi hanno fatto credere, iniettando la paura nel corpo sociale, alimentando l'angoscia globale, imponendo regole assurde a livello maniacale. Tranquilli: il nuovo coronavirus (Sars CoV2) è solo un catalizzatore usato per la transizione mondiale verso il sesto paradigma tecnologico, vale a dire economia e vita sociale basate esclusivamente sull'intelligenza artificiale. In questo nuovo regime totale, la libertà non conta più niente: gli esseri umani sono già trattati come cose, usati come oggetti, considerati alla stregua di nullità senza diritti. La bramosia di velocità è il vero paradigma distruttivo.

Addio umanità? Preimpostata, predefinita, standardizzata, omologata, autorizzata ad uscire per l'ora d'aria col bavaglio e il teleguinzaglio, abilitata di tanto in tanto a pensare, ma solo di consumare. Di sicuro non avremo il controllo delle nostre scelte. Che ne sarà dell'istintivo impulso all'amore umano e alla protezione della prole? Che fine ha fatto la linfa vitale del pensiero evolutivo? La società civile è una finzione? Ha prevalso la macchina? Cos'è la perfezione? Un nuovo rinascimento. La dignità passa attraverso l'autodeterminazione, paradigma della ribellione.

Riferimenti:

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.