6.6.16

IL LIBICO JALLOUD: PROTETTO DALL’ ITALIA IL MANDANTE DELLA STRAGE DI BOLOGNA

 
di Gianni Lannes


85 morti e 200 feriti: la più piccola vittima, Angela Fresu aveva appena 3 anni. La magistratura italiana non ha assicurato alla giustizia gli stragisti, come in tanti altri inconcludenti casi. Eppure, la verità (indicibile ai sudditi italiani) era ed è sotto gli occhi di tutti, a portata di mano. Mandanti libici e attentatori tedeschi (DDR, ossia della Germania dell'Est), agevolati dai depistaggi del Sismi, con la regia dell'impunito Francesco Cossiga. Amici, compagni di scuola e di accademia militare, poi insieme nel golpe del 1969: Muammar Gheddafi e Abdel Salam Jalloud.  

 Strage di Bologna: una delle 85 vittime!


Gheddafi & Jalloud

Il numero due del regime libico nel 2011 è stato portato in salvo in Italia grazie ad un’operazione dell’Aise. Perché questo noto terrorista internazionale viene protetto dallo Stato italiano? A questa domanda il primo ministro pro tempore, Matteo Renzi, è in grado di rispondere o preferisce mantenere il riserbo di Stato, come tutti i suoi predecessori (incluso Prodi)? All'epoca la Libia controllava il pacchetto di maggioranza della Fiat, acquistava armi da noi attraverso i nostri servizi di sicurezza, e ricattava pesantemente l'Italia, strattonata al contempo dalla NATO.



In Italia nessun magistrato si è mai sognato di chiedere il conto a Jalloud per una strage senza colpevoli. Era l’appoggio che Gheddafi concedeva a bande di terroristi internazionali come la “Separat” di Carlos, detto lo “sciacallo”, rifugiato per anni a Tripoli.

Thomas Kram: uno degli attentatori della strage di Bologna

Singolare coincidenza. Il registro dell’Albergo Centrale, in via della Zecca a Bologna, annota una particolare presenza. «Nella notte tra il primo e il due agosto 1980 ha pernottato nella stanza 21 il terrorista tedesco di Berlino, Thomas Kram, esperto in esplosivi, legato alla struttura Separat, l’organizzazione terroristica alle dirette dipendenze dei servizi segreti dell’Est comandata da Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos. Lo Sciacallo». La nota è contenuta in un rapporto dell’8 marzo 2001, firmato dall’allora capo della Polizia Gianni De Gennaro e inviato alla Digos di Bologna. Non è tutto: c'è anche un telex della Polizia italiana che a Chiasso la mattina del primo agosto 1980 aveva fermato il sospetto Kram per controlli, ma poi inspiegabilmente rilasciato. Ulteriori riscontri sono contenuti in un verbale del consiglio dei ministri datato 5 agosto 1980.
Il lodo Moro non c'entra niente. Il movente della strage che ha mietuto 85 morti e 200 feriti? L’accordo firmato da Zamberletti, proprio la mattina del 2 agosto 1980, che aveva scalzato definitivamente la Libia, e con essa l’Unione Sovietica dal controllo militare dell’isola di Malta. La Sovmedron aveva perso in un solo colpo uno strategico punto di appoggio nel Mediterraneo.

kram-carlos-frohlich

Altre stragi minacciate da Carlos (che sta scontando un ergastolo in Francia) erano state compiute negli stessi anni in Francia, sui treni TGV e nella stessa stazione di Marsiglia, dove  l’attentato si era svolto con le medesime modalità di quello di Bologna, identico esplosivo e stessa modalità d’esecuzione. Esattamente il 31 dicembre 1983 alle 19.45 esplode un ordigno di notevole potenza tra la seconda e la terza carrozza di prima classe del treno superveloce Tgv Marsiglia-Parigi. Il treno aveva lasciato la stazione di Marsiglia alle 17.29. Al momento dell’esplosione il treno viaggiava a 160 chilometri orari e si stava dirigendo verso Lione. Appena 35 secondi prima aveva incrociato un altro convoglio. Se lo scoppio fosse avvenuto in quel frangente lo spostamento d’aria avrebbe sicuramente provocato il deragliamento dei due treni. Invece il Tgv proseguì la sua corsa per quasi mezzo chilometro e si fermò nella stazione di Tain l’Hermitage, dove sopraggiunsero i soccorsi. Tre i morti: Jeanne Bourgeois, Michèle Johannes, Bernard Verite; una quindicina i feriti.

I magistrati italiani sono in grado dopo 36 anni di menzogne statali, di appurare questa verità elementare sotto gli occhi di tutti già nel 1980, o c'è bisogno di un giudice a Berlino?


 

1. Antonella CECI , anni 19
2. Angela MARINO, anni 23
3. Leo Luca MARINO, anni 24
4. Domenica MARINO, anni 26
5. Errica FRIGERIO in DIOMEDE FRESA, anni 57
6. Vito DIOMEDE FRESA anni 62
7. Cesare Francesco DIOMEDE FRESA, anni 14
8. Anna Maria BOSIO in MAURI, anni 28
9. Carlo MAURI, anni 32
10. Luca MAURI, anni 6
11. Eckhardt MADER, anni 14
12. Margret ROHRS in MADER, anni 39
13. Kai MADER, anni 8
14. Sonia BURRI, anni 7
15. Patrizia MESSINEO, anni 18
16. Silvana SERRAVALLI in BARBERA, anni 34
17. Manuela GALLON, anni 11
18. Natalia AGOSTINI in GALLON, anni 40
19. Maria Antonella TROLESE, anni 16
20. Anna Maria SALVAGNINI in TROLESE, anni 51
21. Roberto DE MARCHI, anni 21
22. Elisabetta MANEA ved. DE MARCHI, anni 60
23. Eleonora GERACI IN VACCARO, anni 46
24. Vittorio VACCARO, anni 24
25. Velia CARLI IN LAURO, anni 50
26. Salvatore LAURO, anni 57
27. Paolo ZECCHI, anni 23
28. Viviana BUGAMELLI in ZECCHI, anni 23
29. Catherine HELEN MITCHELL, anni 22
30. John ANDREI KOLPINSKI, anni 22
31. Angela FRESU, anni 3
32. Maria FRESU, anni 24
33. loredana MOLINA in SACRATI, anni 44
34. Angelica TARSI, anni 72
35. Katia BERTASI, anni 34
36. Mirella FORNASARI, anni 36
37. Euridia BERGIANTI, anni 49
38. Nilla NATALI, anni 25
39. Franca DALL'OLIO, anni 20
40. Rita VERDE, anni 23
41. Flavia CASADEI, anni 18
42. Giuseppe PATRUNO, anni 18
43. Rossella MARCEDDU, anni 19
44. Davide CAPRIOLI, anni 20
45. Vito ALES, anni 20
46. Iwao SEKIGUCHI, anni 20
47. Brigitte DROUHARD, anni 21
48. Roberto PROCELLI, anni 21
49. Mauro ALGANON, anni 22
50. Maria Angela MARANGON, anni 22
51. Verdiana BIVONA, anni 22
52. Francesco GOMEZ MARTINEZ, anni 23
53. Mauro DI VITTORIO, anni 24
54. Sergio SECCI, anni 24
55. Roberto GAIOLA, anni 25
56. Angelo PRIORE, anni 26
57. Onofrio ZAPPALÀ, anni 27
58. Pio Carmine REMOLLINO, anni 31
59. Gaetano RODA, anni 31
60. Antonio DI PAOLA, anni 32
61. Mirco CASTELLARO, anni 33
62. Nazzareno BASSO, anni 33
63. Vincenzo PETTENI, anni 34
64. Salvatore SEMINARA, anni 34
65. Carla GOZZI, anni 36
66. Umberto LUGLI, anni 38
67. Fausto VENTURI, anni 38
68. Argeo BONORA, anni 42
69. Francesco BETTI, anni 44
70. Mario SICA, anni 44
71. Pier Francesco LAURENTI, anni 44
72. Paolino BIANCHI, anni 50
73. Vincenzina SALA in ZANETTI, anni 50
74. Berta EBNER, anni 50
75. Vincenzo LANCONELLI, anni 51
76. Lina FERRETTI in MANNOCCI, anni 53
77. Romeo RUOZI, anni 54
78. Amorveno MARZAGALLI, anni 54
79. Antonio Francesco LASCALA, anni 56
80. Rosina BARBARO in MONTANI, anni 58
81. Irene BRETON in BOUDOUBAN, anni 61
82. Pietro GALASSI, anni 66
83. Lidia OLLA in CARDILLO, anni 67
84. Maria IDRIA AVATI, anni 80
85. Antonio MONTANARI, anni 86


riferimenti:




2 commenti:

  1. Buon articolo ma impreciso; Jalloud era un colonnello Libico, cognato di Gheddafi e uomo di fiducia del KGB a Tripoli. Era responsabile delle decisioni prese dal colonnello Gheddafi, in quanto capo dei servizi segreti libici. Quello che questo articolo non dice, collaborando con i mandanti di stragi e depistaggi, è che la primavera del 1980, Cossiga e Andreotti ordinarono al generale Jucci di consegnare a Jalloud in persona l'elenco dei rifugiati libici che furono tutti torturati e assassinati. Questo è alto tradimento! nell'Ultima Missione, il mio libro, da sedici anni rendo noto tutto e ne fornisco tutte le prove. Come mai oggi c'è un rifiorire di informazioni che confermano quello che scrissi e denunciai fin dal 1993, ma si sorvola su quello che davvero è una responsabilità penale che non va mai in giudicato e se sono morti i due protagonisti, sono sempre vivi gli eredi politici e molti dei complici? Gatta ci cova

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  2. Qui ci sono i fatti non le mere opinioni. Sappiamo bene chi era Jalloud, nonché il ruolo del generale Jucci. Lei va fuori tema!

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