21.6.16

ISRAELE ARRESTA E MASSACRA I BAMBINI PALESTINESI!





di Gianni Lannes

In violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali, lo Stato dittatoriale di Israele, con la benedizione ed il sostegno armato di Washington, continua impunemente ad arrestare esseri umani a partire dai 5 anni di età. Migliaia di bambini sotto i 12 anni sono detenuti attualmente nelle prigioni israeliane dove subiscono violenze e maltrattamenti. Nel peggiore dei casi, quando non spara addosso a bimbi e adolescenti, Israele bombarda direttamente anche i neonati, mentre la comunità internazionale (in primis l'Italia), a partire dall'Onu fa sempre finta di niente, o al massimo stila rapporti di carta. E i politicanti tricolore? Vanno sempre a inchinarsi sotto la stella di Davide: l'ultimo è stato il razzista Salvini. L'Italia invece di sospendere le relazioni diplomatiche e mettere in atto un serio embargo contro questo regime totalitario, fa addirittura affari bellici.

 

Diversi rapporti dell’ONU, non ultimo un rapporto dell’Unione europea, a seguito di inchieste internazionali, attestano che dopo l’arresto i bambini palestinesi subiscono sistematicamente vessazioni e violenze di vario tipo, da quelle psicologiche a quelle fisiche, cosa che oggi non avviene in alcun altro paese del mondo civile.





Non si tratta solo di arresti bensì di sequestri di persona, o meglio  del rapimento di minori” utilizzati per terrorizzare la popolazione palestinese con misure coercitive di marca nazista.


I bambini palestinesi arrestati sono spesso vittime di violenze e maltrattamenti da parte dell’esercito israeliano. Un report della Commissione europea sulla situazione del Paese punta il dito contro Tel Aviv. “156 bambini sono stati tenuti in strutture di detenzione e prigioni di alta sicurezza”, e “sono pervenute continue segnalazioni di maltrattamenti” in particolare “nelle prime 48 ore dopo l’arresto”. Tra i maltrattamenti Bruxelles riporta “bendature, utilizzo di lacci per stringere i polsi troppo stretti, violenze fisiche, mancanza di comunicazioni adeguate dei diritti legali, abusi verbali, perquisizioni e isolamento mentre sotto interrogatorio”. Il report sottolinea che nonostante un ordine militare del settembre 2014 abbia adottato disposizioni specifiche in materia di registrazioni audio e video degli interrogatorio di bambini, per portare alla luce eventuali casi di abusi, queste norme “non si applicano ai reati di sicurezza come il lancio di pietre”, che è quello che più frequentemente viene loro attribuito.



La relazione deplora anche che Israele faccia « ancora un uso estensivo della detenzione amministrativa dei palestinesi che vengono imprigionati senza un processo ». Nel novembre scorso erano erano in atto 461 detenzioni amministrative, un « forte aumento » rispetto a un anno prima quando erano 150. Molte di queste, sottolinea ancora il report, erano la conseguenza di una ondata di quasi 2.200 arresti di palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme Est nel giugno e luglio scorso, dopo il rapimento e l’uccisione di tre adolescenti israeliani. Fu sempre allora che Tel Aviv diede il via all’operazione militare Margine di protezione che in 50 giorni, ricorda la relazione di Bruxelles, portò all’uccisione di oltre 2.100 palestinesi, inclusi 500 bambini, il 70% dei quali erano civili. Sempre nello stesso anno altri 29 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia facendo del 2014 “l’anno più funesto” per Gaza dall’inizio del conflitto israelo-palestinese.


Ricordate quei quattro bambini colpiti da un missile lanciato dall'esercito israeliano mentre giocavano a pallone sulla spiaggia di Gaza il 16 luglio 2014? Israele ha chiuso l'indagine. Si è trattato di un errore di identità, i bimbi sono stati scambiati per quattro uomini armati. La magistratura militare sionista ha stabilito che si è trattato di uno scambio di persona, e che quindi i responsabili non saranno perseguiti.






Per la cronaca documentata: Israele, in proporzione, è il maggior fruitore al mondo di organi espiantati (con la violenza) ai minori, Italia inclusa. Peroprio il belpeae ha in piedi un trattato di cooperazione militare con Tel Aviv, messo in piedi dal governo Berlusconi, e mai cancellati dai successivi esecutivi telecomandati dall'estero.


















riferimenti:






post scriptum

La Striscia di Gaza è un territorio di 360 chilometri quadri in cui sopravvivono 1,8 milioni di abitanti, di cui il 43,2% ha un’età compresa tra 0 e 14 anni. La maggior parte di queste persone, circa un milione di individui, sono rifugiati fuggiti dalle loro case durante la prima guerra arabo-palestinese del 1948 e loro discendenti. Il tasso di mortalità è di 3,09 morti su 1.000 persone, ma raggiunge i 15,46 morti su mille nel caso dei bambini. Le prospettive per il futuro non sono certo più rosee: nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite si afferma che se la situazione economica non cambierà entro il 2020, il territorio diventerà invivibile, dato che le condizioni socio-economiche sono le peggiori dal 1967. Stretta nella sua Striscia sovrappopolata e impoverita, Gaza è infatti anche strozzata da un blocco economico che dura da nove anni. Dal 2007, infatti, l’esportazioni dalla Striscia di Gaza sono state vietate e si sono molto ristrette le importazioni e i trasferimenti di denaro. Inoltre le infrastrutture sono sempre più povere, in particolare quelle base, come elettricità e acqua potabile. Va inoltre precisato che questa temibile potenza “tiene in ostaggio” un Paese che dispone di 300 aerei da combattimento, 300 elicotteri, un centinaio di batterie missilistiche, 3 sottomarini, 17 navi da combattimento, 33 pattugliatori e tra le ottanta e le duecento testate nucleari… senza un esercito proprio. Hamas ha ovviamente una sua ala militare, le brigate ‘Izz al-Din al-Qassam, ma non è esattamente la stessa cosa.




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