di Gianni Lannes
Alla maggioranza degli italiani, probabilmente il
nome di Montalto di Castro dice poco o niente, eppure dovrebbe interessare non
solo per il denaro pubblico sperperato impunemente dai governanti statali. Quattro grossi edifici su cui si staglia l’imponente camino di una
centrale elettrica dismessa dell’Enel. Attualmente è un rudere, così qualcuno
che comanda per conto terzi parla di farne un mastodontico inceneritore di
rifiuti, peggio di utilizzare lo spazio per il famigerato deposito “unico” di
superficie (in realtà ce ne sono già sei a carattere definitivo) delle scorie
nucleari: circa 100 mila tonnellate di rifiuti radioattivi e pericolosi sparsi
per l’Italia e all’estero, uno scottante problema da decenni irrisolto.
In loco le centrali sono state due: una nucleare da duemila megawatt, che non è mai entrata in funzione e non è mai stata completata, in compenso è costata alcuni miliardi di euro attuali, sborsati dall'ignaro contribuente.
Come se non bastasse, sulla base di previsioni
errate dei consumi di elettricità, nel 1990 nella stessa località, è stata avviata
la costruzione di un’altra centrale, alimentata ad olio combustibile, con una
potenza di quasi 4 mila megawatt. L’impianto Enel è entrato in funzione nel
1992, ed è stato disattivato nel 2011. Attenzione a chi ora si accinge ad indorare la pillola.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=nucleare
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=nucleare
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.